Studio Sangalli | Gianfranco Sangalli Architetti - Urban Kitchen
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Urban Kitchen

Studio Sangalli | Gianfranco Sangalli Architetti

Kitchen Design Special Contest  /  Completed
Studio Sangalli | Gianfranco Sangalli Architetti
Lo spazio cucina progettato si inserisce all’interno di un appartamento mansardato ubicato a Brescia in un palazzo a corte che rivela le proprie origini settecentesche nell’impianto planimetrico, nei porticati, nelle partiture di facciata, nei fregi e in altri elementi costitutivi che lo caratterizzano.
Evidenti risultano gli interventi che si sono susseguiti nel tempo e che hanno modificato l’originaria destinazione nobiliare del complesso, pur confermandone l’aspetto blasonato, in un edificio plurifamiliare interprete delle esigenze abitative che di volta in volta si sono manifestate.
L’ultimo intervento significativo, che risale a un decennio fa, ha consentito il recupero del sottotetto all’interno del quale nel 2016/2017 si è dato l’avvio al riassetto complessivo della ridistribuzione degli ambienti interni nel pieno rispetto delle preesistenze murarie originarie.
Proprio nell’ottica del mantenimento delle presenze più significative che definivano il contenitore all’interno del quale operare, lo spazio a disposizione per allestire la cucina è subito risultato di dimensioni contenute e non proprio adeguate alle esigenze e alle aspettative espresse dalla Committenza.
Di forma irregolare e scarsamente illuminato, l’ambiente non risultava compatibile con le richieste della Proprietà: pavimentazione e allestimenti di colore scuro, piani di lavoro e finiture in acciaio o in legno.
L’idea da cui si è partiti fu di creare un involucro che recuperasse nel limite del possibile l’esigua luce naturale e che si schiudesse oltre le pareti che lo confinavano, rimandando ad un momento successivo la verifica e l’adeguatezza delle richieste di natura cromatica e materica manifestate dalla Committenza per l’allestimento degli arredi.
Con questo obbiettivo l’orditura portante e l’assito in legno, entrambi di recente fattura, furono sbiancati con una velatura che, pur permettendo la percettibilità della venatura, consentisse ai nuovi cromatismi del soffitto, riproposti analogamente anche per le pareti, di accentuare la luce naturale e migliorare la luminosità dell'ambiente.
Particolare attenzione fu rivolta anche al progetto della luce artificiale, resa radente sopra le pareti attrezzate da una linea led occultata da una veletta in cartongesso e da un diffusore in perspex e più diretta e puntuale dai fasci luminosi dei faretti e dell’elemento a sospensione posti sui piani dell’isola.
Ciò nonostante lo spazio assegnato alla cucina sarebbe risultato per la sua ubicazione e costituzione ancora eccessivamente costretto e isolato rispetto al resto dell’appartamento.
Pertanto il secondo tema progettuale che ci si propose di risolvere fu quello di renderlo maggiormente partecipativo rispetto all’ampia area living con la quale confinava.
Una misurata ma adeguata apertura operata nel muro che lo divideva dalla zona giorno fu considerato l’intervento più opportuno per toglierlo dall’isolamento che l’impianto planimetrico gli aveva assegnato.
Un trait d’union con gli spazi confinanti per consentirne la percezione dalla cucina, uno squarcio capace di interrompere la costrizione che caratterizzava l’ambiente prima dell’intervento.
Altrettanto importante ci sembrò garantire l’occultamento visivo della cucina dalla zona giorno per confermare all’occorrenza la privacy dell’ambiente e confermare l’utilizzo dell’apertura per un funzionale asservimento alla zona pranzo confinante.
Il primo obbiettivo lo si raggiunse con dei pannelli a scorrimento, decorati da un’artista bresciana sul fronte rivolto verso il soggiorno, mentre il secondo con dei vetri scorrevoli che in caso di necessità avrebbero consentito la totale fruizione dell’apertura.
A questo punto l’ambiente risultò meglio predisposto rispetto alla configurazione originaria per accogliere un allestimento che confermasse le ferme aspettative della Committenza: pavimentazione in resina, colori scuri, piani in acciaio, inserti in legno.
Più nello specifico l’allestimento fu articolato in parti distinte, strettamente connesse tra di loro:
- Pavimentazione in resina grigia;
- Isola attrezzata posta al centro della stanza, realizzata con il piano operativo in acciaio inox satinato, le basi laccate in grigio opaco color antracite con vernici effetto cemento e un piano lastronato in legno spazzolato di cm. 115 completamente a sbalzo, sostenuto da una struttura in tubolari d’acciaio inox totalmente occultata. Significativo l’utilizzo di una cappa ad aspirazione radente posta tra i fuochi per ovviare alla presenza di una cappa a sospensione sicuramente invasiva rispetto all’esiguità degli spazi.
- Allestimento di due pareti attrezzate laccate come le basi dell’isola per confermare una linearità e un'omogeneità materica e cromatica senza soluzione di continuità seppur contraddistinta da peculiarità funzionali differenti.
Infatti la parete attrezzata parallela all’isola, caratterizzata dall'apertura che connette la cucina con la zona living incorniciata con fasce in acciaio inox satinato che si sono estese fino a rivestire il top, è strutturata principalmente per accogliere tutti gli elettrodomestici ad incasso, il frigorifero a vista e la rastrelliera per le bottiglie, mentre il mobile posto sull’altra parete, anch’esso contraddistinto da uno sfondato centrale contornato con acciaio inox satinato e con il fondo in legno lastronato e spazzolato, ha la sola funzione di contenitore.
Questi gli elementi costitutivi e distintivi che hanno concorso alla definizione dell’ambiente cucina e che, nonostante le circostanziali contraddizioni materiche e cromatiche che apparentemente paiono contraddistinguerli, generate dalle ferme aspettative della Committenza, riescono ad originare, attraverso le loro specificità, la capacità di integrarsi e dialogare in armonia, consentendo l’espletamento, all’interno di uno spazio sicuramente esiguo, di tutte le funzioni necessarie per rendere il sistema correttamente operativo.

Credits

 Brescia
 Italia
 Privato
 02/2017
 25 mq
 Gianfranco Sangalli Architetti
 Arch. Camilla Sangalli, Arch. Federica Simoni

Curriculum

Lo Studio di Architettura Sangalli, aperto dall'Architetto Gianfranco Sangalli a Brescia nel 1976, si occupa di interventi che si estendono dall'ambito aziendale, a quello commerciale e terziario, fino al settore residenziale.
Camilla Sangalli, nata a Brescia nel 1989 e laureata nel 2015 presso il Politecnico di Milano, e Federica Simoni, nata a Brescia nel 1984 e laureata nel 2010 presso l'Università Iuav di Venezia, operano all'interno dello Studio da diversi anni come Architetti, in particolare con il ruolo di Interior Designers.
Nel corso degli anni si sono principalmente dedicate alla progettazione in ambito residenziale, quali abitazioni di nuova costruzione, recupero e ristrutturazione di edifici storici e ridistribuzione e arredamento di appartamenti.
Il loro ruolo si estende dalla riconfigurazione degli spazi, alla progettazione degli arredi, alle scelte formali, materiche e cromatiche, quindi all'individuazione dei materiali e delle loro finiture.

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