Recupero delle aree alluvionate e messa in sicurezza del centro storico Pignone
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Il centro storico di Pignone.
Il centro storico di Pignone si trova nella provincia della Spezia, alle spalle del Parco regionale delle Cinque Terre. Secondo alcuni storici il paese risalirebbe all’epoca romana con il ruolo di “pagus romano” di estrema importanza per l'Impero romano poiché ubicato al crocevia di due importanti vie di comunicazione: l'antica “Segesta Tigullorum” (direzione Sestri Levante, nel genovese) e l'altra verso “Velleia” (storico centro nell'appennino piacentino). Sicuramente la strada che attraversava Pignone, nelle epoche successive, rappresentò un vitale collegamento tra la via Francigena e la costa ligure. A testimoniare la sua importanza furono le personalità che qui si fermarono durante i loro viaggi. Tra questi spicca la sosta fatta nel 1312 dall’imperatore Enrico VII di Lussemburgo, “l’alto Arrigo” di Dante, nel suo viaggio verso Roma.
Pignone nella sua lunga storia ha quindi sempre rivestito un importante ruolo di collegamento tra la costa e l’entroterra grazie alla sua posizione privilegiata.
L’alluvione del 2011.
Nel pomeriggio del 25 ottobre 2011 a causa di una precipitazione straordinaria, in meno di sei ore si riversarono sulle provincie della Spezia e di Massa-Carrara 542 mm di pioggia. A causa di questo evento meteorologico, i torrenti affluenti dei principali fiumi diventarono incontrollabili in pochissimo tempo ed esondarono. L'acqua trasportò a valle enormi quantità di fango e ogni sorta di detrito lungo i compluvi naturali dei borghi attraversati, portando con sé tutto ciò che trascinavano. L'effetto delle portata di piena si propagò quindi a valle fino alle aste principali, il Vara e il Magra, esondando in più punti fino a portare la massa detritica al mare: in molti dei paesi colpiti, i depositi alluvionali arrivarono a misurare alcuni metri di altezza.
Tra i paesi toccati dalla catastrofe ci fu il borgo di Pignone.
In quella tragica occasione il “Torrente Pignone”, affluente di prim’ordine del Fiume Vara, esondò a monte del centro abitato portandosi dietro detriti da tutto il proprio bacino imbrifero. Questi ultimi furono tra i principali responsabili degli ingenti danni alle strutture che si trovavano lungo lo sviluppo del fiume. Tra gli elementi più danneggiati ci furono i ponti delle strade carrabili che collegano Spezia con Monterosso a Mare e Spezia con Brugnato (Val di Vara): in questa distruzione, la ferita più grossa, da un punto di vista architettonico e storico, fu il totale smembramento del “Ponte Vecchio”, elemento caratteristico del borgo risalente al XVI secolo.
In quell’occasione, Pignone fu quindi colpita duramente in quegli elementi che da sempre hanno caratterizzato la fortuna del paese: le sue vie di comunicazione.
Il progetto.
I capisaldi dell’idea progettuale sono stati quindi due: Il primo: il ripristino dei collegamenti spezzati dall’alluvione; il secondo: la messa in sicurezza del centro abitato per evitare la possibilità del ripetersi di un evento simile.
Si è effettuato preliminarmente uno studio idraulico del Torrente Pignone per andare a individuare le aree più critiche dove andare a intervenire. Lo studio ha confermato la necessità d’incrementare l’attuale capacità di portata dell’alveo nel tratto di fiume che attraversa il paese, un’area densamente edificata.
Il progetto prevede, inizialmente, la demolizione parziale dell’attuale argine per permettere la costruzione di un nuovo canale scolmatore che scorra parallelo all’attuale alveo e consenta di aumentare la sezione idraulica in prossimità del borgo, là dove l’alveo attuale è particolarmente sottodimensionato: quest’azione consentirà il deflusso delle acque durante le ondate di piena. Per proteggere il fronte degli scavi (soprattutto nelle aree vicine ai fabbricati esistenti), si realizzeranno una serie di micropali con passo 50 cm, rinforzati da micropali obliqui ogni 1,5 metri.
Nella costruzione del canale scolmatore, si è tenuto conto di preservare quella parte di argine, nella quale trovano spazio le opere di fondazione del ponte antico ad arco, attualmente in fase di ricostruzione. Il fondale dell’alveo per tutto il tratto che costeggia il nuovo canale è sagomato a savanella; questo oltre a migliorare il deflusso delle acque, serve a monitorare, anche solo a livello visivo, il livello di materiale di deposito del fiume e quindi di programmare interventi di manutenzione e pulizia.
Nel tratto dove passa la strada provinciale n°34 invece sorge la necessità di aumentare la quota del terreno per garantire un’altezza adeguata all’alveo. Vista la criticità dell’area si prevede la demolizione del ponte esistente e la sua ricostruzione; il progetto disegna quindi un nuovo ponte carrabile e pedonale teso a valorizzare e conservare il più possibile le caratteristiche del luogo.
In considerazione di questo si è scelto di usare una sezione trasversale caratterizzata da due travi trapezoidali estradossate, che contengono e proteggono la parte carrabile dai due percorsi pedonali ai lati a sbalzo. Le travi così fatte diventano quindi la base delle sedute dei marciapiedi a lato dello spazio carrabile che garantiscono un percorso pedonale sicuro e protetto.
Nel progetto è previsto la ricostruzione anche del ponte dove passa la strada provinciale n°38 per permettere l'ampliamento della luce e garantire un corretto deflusso liquido.
Grazie al ripristino degli elementi di attraversamento, si è colto la possibilità di ampliare i percorsi e di collegare varie porzioni di paese. Parallelo alla ricostruzione dell’argine destro si è previsto di creare un nuovo percorso ciclo pedonale, formato da moduli di acciaio corten nervati che si innescano uno all’altro.
Tutti questi interventi oltre a recuperare i percorsi “spezzati”, hanno anche la finalità di collegare i percorsi rurali esistenti, andando quindi a definire una nuova rete di collegamento complessiva efficace.
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Vista laterale del borgo
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Vista prospetto in entrata al borgo
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Vista area di accesso al borgo
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Vista dal ponte
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Vista sulla camminata
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Modello: sul fiume
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Modello: dalla camminata
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Modello: sul ponte
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Modello: in entrata al borgo
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Alluvione ottobre 2011_1
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Alluvione ottobre 2011_2
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Alluvione ottobre 2011_3
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Inquadramento
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Studio idraulico effettuato
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Infografica intervento
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Modello: percorsi 1
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Modello: percorsi 2
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Planimetria generale intervento
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Planimetria e Profilo delle principali opere idrauliche
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Sezione 14
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Schema di montaggio della passeggiata
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Sezione 12
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Sezione 11.2
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Sezione 10
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Modello: vista aerea dell'ingresso al borgo
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Planimetria dell'ingresso al centro storico
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Sezione trasversale ponte d'ingresso al centro storico
Pignone (SP)
Italia
Comune di Pignone
11/2021
7500 mq
Ing. Sabatino Tonacci, Geom. Paolo Biggeri
Ing. Luca Bellotti, Ing Riccardo Cecchini, Ing. Lorenzo Da Pozzo, Ing. Eugenio Pulsinelli, Geom. Monica Zanello
Idraulica: Ing. Gianluca Mazzoni
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Curriculum
Exa engineering srl nasce alla Spezia come società d’ingegneria nel 1998 dopo un percorso comune dei suoi soci fondatori, l’Ing. Sabatino Tonacci e il Geom. Paolo Biggeri, prima all’interno di un’impresa, quindi come liberi professionisti di uno studio associato.
Il valore principale di Exa consiste nel porsi come un’azienda in grado di risolvere i problemi di una committenza variegata grazie alla consolidata esperienza dei soci nonché ai diversi percorsi formativi ed alla complementarietà di mansioni dei suoi collaboratori interni.
Exa investe notevoli risorse per l’acquisto e l’utilizzo di avanzati sistemi informatici sia per il calcolo che per la modellazione a garanzia di un oggettivo percorso di qualità.
Metodo professionalità e passione impongono al gruppo la stessa cura per ogni progetto, dal più piccolo al più grande.