MAT - Luca Moretto architettura - The metaphysical presence of the Moderno, la Camera di Commercio di Sondrio
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The metaphysical presence of the Moderno, la Camera di Commercio di Sondrio

MAT - Luca Moretto architettura

Renovation  /  Completed
MAT - Luca Moretto architettura
Luca Moretto
Il restauro del Moderno. La Camera di Commercio di Sondrio

Trascorsi sessantacinque anni dalla sua costruzione (1956), la Camera di Commercio si presenta ora (2021) rinnovata, con le facciate restaurate e l’ingresso ripristinato nel suo asse centrale.
Nel corso degli anni aveva subito alcuni interventi che ne avevano snaturato la vocazione moderna, ed il passare del tempo aveva portato al suo degrado.
La sua architettura era il risultato degli esiti di un concorso bandito nel 1952, della cui giuria facevano parte Alberto Sartoris, Gio Ponti, e Giovanni Michelucci.
Il concorso era stato “vinto” da Ico Parisi con Longhi e Cappelletti.
Il corpo centrale poggia su pilotis. Le finestre sono a nastro. La pianta degli uffici è libera, come la facciata. Il tetto è piano, a terrazza (salvo il sovra tetto dal profilo delle montagne). Sembra la rappresentazione materica dei cinque punti dell’architettura moderna di Le Corbusier.
Dai piani alti del corpo centrale la vista simultanea attraverso le finestre a nastro a nord e a sud è spettacolare; si esperisce un’immersione totale nel paesaggio parte urbano e parte alpino.
Il cantiere dura circa tre anni. Finalmente nel 1956 avviene l’inaugurazione.
Tra gli anni Settanta e Novanta del Novecento vi furono alcune significative trasformazioni.
La più invasiva delle trasformazioni, all’esterno, fu la realizzazione della fontana alla sinistra dell’ingresso principale. Per far posto alla fontana venne anche modificata la scala di accesso e realizzata una bussola interna. Il risultato purtroppo non era coerente con il linguaggio adottato quarant’anni prima. In sede di restauro ho assunto la decisione, per certi versi impegnativa, di eliminare questa fontana e ripristinare l’assialità dell’ingresso originario.
Il mio obiettivo è stato quello di mantenere i caratteri dell’architettura originaria di Parisi, eliminando alcune “superfetazioni” discutibilmente d’autore, come la fontana. La sfida è stata riuscire a migliorare le prestazioni energetiche dell’involucro senza stravolgerlo, rispettandone l’identità. Per fare questo ho adottato materiali e tecnologie d’avanguardia. La Camera aveva l’esigenza di rendere più vivibili gli uffici, molto caldi d’estate e freddi d’inverno, e di renderli più silenziosi.
In sintesi le soluzioni progettuali adottate hanno mirato a: ripristinare e mettere in sicurezza le finiture che presentano un avanzato stato di degrado, quali gli intonaci esterni verso strada; ripristinando anche eventuali danneggiamenti negli elementi funzionali (impermeabilizzazioni, copertine, sistemi di scarico delle coperture) e strutturali (interventi su porzioni di solai, aggetti e cornicioni che presentavano distacchi del copriferro); preservare l’impianto originale del manufatto, garantendo comunque il confort per i suoi utenti attraverso la sostituzione degli elementi ormai inadeguati con altri di uguale disegno ma ottimizzati per il rispetto delle normative attuali in materia di risparmio energetico. In tal senso, lo sforzo progettuale è stato indirizzato alla ricerca di un linguaggio estetico sovrapponibile a quello originale ma con contenuti tecnici al passo con i tempi; rimuovere gli elementi che nel tempo sono stati introdotti e che non rispettano i principi del progetto originale (come alcuni serramenti in alluminio); sostituendoli con elementi maggiormente integrati, previa ricerca storica sugli ambienti originali, attingendo alla documentazione dell’epoca (dove disponibile) o ad altre opere dello stesso autore; aggiornare gli impianti in funzione del contenimento dei consumi energetici.
I serramenti prescelti sono altamente performanti: sui fronti est, sud ed ovest sono stati impiegati profili Schuco AWS120. Riprendono in chiave contemporanea quelli originali di Parisi; anche il concetto di sistema integrato di illuminazione è stato mantenuto ma rifatto con la tecnologia attuale a led.
Per migliorare la prestazione energetica dell’edificio, oltre che sui serramenti, si è intervenuti anche sulle porzioni opache. La formazione di un sistema a cappotto tradizionale è stata scartata dati i forti spessori necessari e la morfologia delle facciate, caratterizzate da cornicioni aggettanti e pensiline. Si è previsto pertanto di ricorrere all’impiego di un sistema rasante a ridotto spessore, NS67 RasoTherm. Si tratta di un micro-rivestimento termoriflettente ad efficienza energetica che permette di coniugare l’esigenza di preservare l’integrità dell’organismo architettonico con quella di migliorare l’isolamento termico dell’edificio.
All’interno, per limitare l’ingombro delle contropareti, realizzate ove necessario sul fronte nord, sono stati impiegati pannelli in aerogel nanoporoso con matrice di supporto in fibra minerale a filamento continuo ad alta densità.
Le grandi vetrate strutturali dell’atrio dell’ingresso principale sono state completamente rifatte, così come la pensilina sullo scalone centrale, ricostruito nel suo asse originario.
Per la nuova scala dell’ingresso principale i rivestimenti di pedate ed alzate e dei parapetti sono stati fatti utilizzando la pietra di ghiandone di Val Masino.
Particolare cura è stata posta all’illuminazione scenografica. Vi sono tre sistemi: uno a livello del piano stradale, uno per l’accento delle facciate sud ed est, ed uno a livello del quarto piano per l’illuminazione della copertura aerea dal profilo delle montagne. I corpi illuminanti impiegati in esterno sono a marchio Thorn e Zumtobel.
Le facciate, con i molti strati sovrapposti dei vetri e dei vuoti delle finestre, ed i diversi trattamenti delle superfici che le compongono, vibrano di luci riflesse durante tutte le ore del giorno.
Alla sera, adesso, quest’angolo prima buio del centro di Sondrio, si illumina con discrezione. Le luci mettono in rilievo le facciate apollinee di questo esempio del Moderno ancora oggi insuperato. Una presenza quasi aliena, metafisica, ma al contempo integrata nella silenziosa architettura della città.

Credits

 Sondrio
 Italia
 Camera di Commercio di Sondrio
 01/2021
 2500 mq
 MAT - Luca Moretto
 MAT & Partners
 Sisthema s.r.l.
 D. Vergnano, L. Besio, F. Ciaccio, G. Beraldo
 Aeropan, Nanosilv, Schuco, Thorn, Zumtobel
 Luca Mascheroni, Vaclav Sedy

Curriculum

MAT & Partners, studio di architettura fondato a Torino da Luca Moretto. Con la ristrutturazione della sede del Collegio Einaudi è finalista al premio internazionale di architettura The Plan Award 2015, Best Italian Interior Design Selection by Platform 2018 e vincitore della Menzione d’Onore al concorso La Ceramica e il Progetto 2018. Finalista al The Plan Award 2016 con il TM Center; shortlisted al The Plan Award 2017 e menzione speciale al premio internazionale German Design Award 2019 per la riqualificazione della scuola regionale di Aosta. Shortlisted al The Plan Award 2019 e nominee al German Design Award 2020 per il centro civico polifunzionale di Castelli Calepio. Shortlisted al The Plan Award 2018 per il progetto del Museo Villa Bernasconi a Cernobbio (Lago di Como), nonché Best Italian Exhibition Design by Platform 2019, e winner al German Design Award 2020. Del 2019 è la monografia “Architettura per la vita”, edita da Electa-Mondadori.

https://www.lucamoretto.it

Tag

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