enrico muscioni architect - A formal and sensory challenge: World Baseball Softball Confederation Headquarter - Home Plate project
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A formal and sensory challenge: World Baseball Softball Confederation Headquarter - Home Plate project

enrico muscioni architect

Interior  /  Completed
enrico muscioni architect
Il progetto per la nuova sede della WBSC a Pully, confinante con Losanna, nasce da una sfida formale e sensoriale che vede come principale obbiettivo quello di sintetizzare in un tangibile unico gesto architettonico la STORIA di questo sport, le cui origini risalgono ad inizio 800 e la sua propensione al FUTURO. Momenti epici di Sport ed Elementi Iconici di queste discipline come come la mazza, il guantone, il diamante, la pallina, la cucitura rossa, Casa Base ( Home Plate). Elementi al centro dei quali vi sta sempre il ruolo del giocatore/giocatrice. La nuova sede è ubicata all’interno di un edificio storico ubicato in Avenue General Guisan dominante il lago Lemano di Losanna. STORIA. Il gesto progettuale di Architettura di Interni di impronta contemporanea prevederà un contrasto nel linguaggio architettonico nel totale rispetto della storia rappresentando formalmente quindi il FUTURO. Il progetto vuole rispondere alle esigenze funzionali celando in ogni angolo dell’edificio l’astrazione di questi concetti espressi nei flussi di distribuzione interna come un racconto di un esperienza sensoriale che parla di Baseball e Softball pensato come luogo arcaico e di esposizione museale. Il gesto progettuale è caratterizzato dal rispetto dell’involucro esterno di questa Villa STORICA le cui geometrie non vengono mai intaccate dal progetto di interni di natura minimale e contemporanea. Un senso di trasformazione percettiva degli elementi caratterizzanti questo sport creano lo spazio. La loro precisa collocazione in punti strategici dell’edificio determinano lo spazio da un punto di vista funzionale e strategico. Casa Base, il Diamante, la mazza, il guantone, la pallina, la cucitura rossa e il battitore vengono ospitati nell’edificio esistente generando un contrasto formale volto alla coesistenza di Storia e Futuro. Lo spazio è determinato da episodi che determinano a loro volta il tempo scandendo in maniera intransigente a livello planimetrico l’intero edificio provocando precisi flussi di movimento all’interno di esso. L’interno è pensato per la creazione di uno spazio di calma e serena bellezza il cui nuovo respiro porta alla percezione tangibile del Baseball e del Softball. L’ingresso nella Hall principale è marcato da un segno tangibile di un grande Homeplate sul pavimento. Due gradini formalmente pensati come casa base indicano la direzione verso il desk di accoglienza formalmente concepito planimetricamente come il Diamante, la cui semplicità invita al tatto. C’è un dialogo costante tra i due vertici di queste forme intransigenti che si contrappongono reciprocamente e come nella realtà del campo, una suggerisce la forma all’altra. Uno spazio calmo, sereno, quasi monastico, non ci sono ornamenti ma si respira l’atmosfera del Baseball e del Softball. L’assenza di elementi superflui, la semplicità delle forme determinate dai nuovi spazi ed elementi scultorei di matrice contemporanea creano uno spazio luminoso ed accogliente volto ad enfatizzare l’autenticità delle imponenti mura storiche la cui gravità viene valorizzata da dispositivi illuminanti a pavimento e dalla pelle mantenuta autentica e brutale in contrasto alla finitura soft touch dei nuovi divisori funzionali. La scelta dei materiali di pavimentazione in marmo bianco per le aree comuni e in cassettoni di legno riportanti il segno di casa base donano allo spazio un eleganza senza tempo. La scala scultorea è il cuore pulsante del progetto. Una forma plastica di natura contemporanea vuole cristallizzare formalmente il movimento del corpo del battitore mentre colpisce la palla. Spalla , gomito e avambraccio del battitore producono durante lo SWING ( movimento di battuta) una sinuosa forma corporea del protagonista di quel "Momento" di gioco. Imponente, leggera e sinuosa conquista lo spazio tridimensionale come una presenza costantemente visibile da ogni sala dell’edificio divenendo non solo asse di connessione verticale continuo di tutti e quattro i piani ma anche manifestazione della proiezione al futuro della federazione. Autoportante con soli due punti di ancoraggio al solaio di partenza e a quello di arrivo si avvicina costantemente nei raggi di curvatura esterni di soli 3 cm alle pareti storiche e portanti interne all'edificio come se volesse accarezzarle ma senza mai toccarle. Passato e futuro, mai così vicini in quei 3 cm di rispetto come quando il Krion dei parapetti e la brutalità mantenuta ed espressa dalla calce naturale di rifinitura dei muri storici si avvicinano. Essa si pone in posizione baricentrica e frontale all’ascensore circolare interamente rivestito in marmo bianco e vetro rosso il quale cristallizza a sua volta l’elemento “pallina”con le sue cuciture rosse. Il fruitore è sempre accompagnato da un filo conduttore in ogni spazio dell’edificio, presente e tangibile come il segno di casa base impresso sulle pavimentazioni in legno e in marmo nonché sul grande tavolo meeting. Il tema della cucitura “rossa” è espresso sinteticamente da tagli luminosi verticali di 8mm che marcano il distacco fisico tra pareti storiche esistenti e nuove pareti laddove queste risultano adiacenti. Il nuovo cancello di ingresso e le recinzioni sono il risultato di un processo progettuale che vuole dare continuità al progetto dall’interno verso all’esterno. Un progetto di design contemporaneo è volto a rispondere non solo all’esigenza funzionale di entrata carrabile e pedonale ma anche a quello di non porre un confine intransigente verso il pubblico esterno. Un frame digitale che scandisce un pannello ottonato con una distribuzione random della forma di casa base , accostato ad un pannello di bronzo genera l’idea di “porta di confine” che al contrario esprime apertura, lucentezza ed eleganza senza tempo. L'architettura di interni, il progetto della luce, design di ogni singolo elemento di arredo e corpo illuminanti custom, sono tutti progettati da Enrico Muscioni.

Credits

 Pully
 Svizzera
 World Baseball Softball Confederation
 07/2020
 1400 mq
 enrico muscioni architect- project leader, construction site direction
 Arch Luana del Prete Senior Architect
 Polli Construction - BASE
 Arch. Thomas Levi rappel project manager, construction site coordinator, local administrative relation (TL Consulting), Valentino Mueller construction site security ( TL Consulting), Ing. Letizia Cavallaro (bgi sa) - Ing. Danilo Donati (Fontanot)
 Molteni Group ( Molteni, Unifor, Vitra) - Viabizzuno - Fontanot - Porcelanosa - Antonio Lupi - Baglini Ascensori - Ali Parquet
 Andrea Martiradonna

Curriculum

Enrico Muscioni, nasce a Bologna nel 1977 e si laurea in Architettura nel 2005 presso l’Università IUAV di Venezia. Nel 2003 arricchisce la sua formazione presso la TUG di Graz con Hrvoje Njiric. Collabora nel 2004 con Toyo Ito per il progetto delle Cisterne del Pianello di San Marino. Successivamente collabora con Steven Holl per la progettazione di un Museo Diffuso a San Marino. Svolge la professione da 16 anni in tutto il mondo. Nel 2012 fonda lo studio Enrico Muscioni Architect a San Marino, creando un team di progettazione caratterizzato dalla combinazione di progettisti di talento. Nel 2013 è il vincitore del primo premio: ARCHITECTURAL PROJECT Selection European Under 40 Architects. Menzionato nel 2012 in "Best italian Selection Renovation Buildings". Nel 2018 e nel 2020 riceve il riconoscimento BEST ITALIAN INTERIOR DESIGN. Nel 2021 è selezionato alla 17ma Biennale di Architettura di Venezia nella quale espone due progetti e realizza la installazione Proximity Culture.

https://www.enricomuscioni.com


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