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Stazione elettrica di Terna a Capri, identità propria nel rispetto dell'ambiente

Frigerio Design Group

Production  /  Completed
Frigerio Design Group
«…Era di pietra la sua bellezza. In ogni frammento della sua pelle rinverdiva la primavera pura
che nascondeva nelle fenditure del suo tesoro.» PABLO NERUDA, L’uva e il vento

Pablo Neruda, poeta cileno che trascorse lungo tempo sull’isola di Capri, definì la raccolta in cui si trovano questi versi un «libro di spazi e di molta luce»: di qui l’ispirazione per il concept del progetto. Siamo partiti dalla matrice naturale che caratterizza il luogo e ne definisce l’identità mettendo le basi per uno spazio di cerniera tra tessuto urbano diffuso e natura, fatto di gradoni calcarei e vegetazione mediterranea, geometrie e colori reinterpretati nei materiali e nei dettagli, per conservare quella stessa ricchezza e vibrazione di luce.

UN CONTESTO D’ECCEZIONE
Il Monte San Michele, 262 m in altezza di roccia calcarea, e una flora tipica della macchia mediterranea prevalentemente di sempreverdi, sono gli elementi dominanti.
La roccia calcarea caratterizza tutta l’isola, l’unica del Golfo di Napoli a non avere origine vulcanica: è la roccia che disegna le scoscese pareti dolomitiche e le coste frastagliate: cuspidi e scogliere suggestive, sino ad arrivare ai faraglioni e alle varie cavità naturali fuori e dentro il mare.
Il verde si insinua in tutte le fessure e gli spazi, in verticale, in orizzontale, a sbalzo sul mare, sino a distendersi e ricoprire i vari altipiani e gradoni. Caratteristiche orografiche di inconfondibile bellezza che rendono Capri unica in tutto il mondo.
La matrice naturale, quindi, caratterizza il luogo e ne definisce l’identità e il progetto della nuova Stazione Elettrica è partito da questa premessa: prima ancora di essere un patrimonio di architettura, l’isola di Capri rappresenta un patrimonio naturale d’eccezione.

NATURALE E INDUSTRIALE
Realizzare un insediamento industriale significa confrontarsi con volumi e dimensioni dettati da esigenze impiantistiche funzionali precise che devono essere assunte come assiomi, molto spesso con un rapporto fuori scala o un aspetto comunque estraneo rispetto al contesto in cui si inseriscono, così da rendere molto difficile qualsiasi intervento di mimetismo o smaterializzazione.
La ricerca compositiva per questo progetto è consistita nell’invenzione di un’alternativa: sostituire all’immagine “dura” del complesso industriale dell’opera un’identità capace di porre il complesso in armonia con il contesto, minimizzando l’impatto visivo e valorizzandone l’immagine complessiva.
L’intorno è stato esplorato, esaminato alla ricerca di tutti gli elementi che lo caratterizzano. La ricerca formale non si è rivolta a imitare la natura o a mimetizzare il manufatto, ma a interpretare l’ambiente mettendo in relazione il complesso con la sua personalità e qualità architettonica.
Le parole d’ordine sono state: contesto, qualità, dettaglio, funzionalità, tempi e costi; scopo ultimo, esprimere una sensibilità contemporanea allo straordinario profilo del sito e promuovere una nuova cultura imprenditoriale di gestione dell’energia elettrica.

ARCHITETTURA E CONTESTO
Gradoni calcarei e vegetazione mediterranea: il progetto prende ispirazione dalla matrice naturale dell’area, geometrie e colori vengono reinterpretati nei materiali e nei dettagli, per conservare la stessa ricchezza e vibrazione di luce.
La planimetria è disegnata dall’orografia del terreno, i gradoni calcarei che salgono da Marina Grande diventano muri di contenimento o edifici, mentre la vegetazione occupa in modo spontaneo gli spazi vuoti e mitiga i volumi minimizzando l’impatto visivo.
La scelta di utilizzare le cromie del sito, consente di ottenere un impatto visivo più “dolce” ed integrato; l’intervento edilizio si lega così alla natura diventandone contrappunto per ottimizzare l’impatto ambientale senza rinunciare alla propria identità.

MATERIA E GEOMETRIE
L’architettura si è posta l’obiettivo di modificare l’immagine impiantistica e tecnologica del complesso, a favore di una differente dignità estetica. Pur conservando un carattere industriale, si è operato sulla qualità dei dettagli, realizzati con materiali ordinari ma arricchiti con particolari di finitura e di montaggio.
Per la costruzione si è ricorso alla prefabbricazione, con il preciso scopo di semplificare il cantiere e ridurre i tempi di costruzione e i costi. Attraverso un’elaborazione geometrica si è ottenuta un’astrazione formale trapezoidale di base, DNA con cui definirne la personalità del complesso.
I pannelli, di forma trapezoidale, sono realizzati con cassero “master”, su cui vengono zancate le placche in ottone secondo geometrie che, grazie alla posa alternata, creano nell’insieme composizioni variabili. Parapetti, cancelli, schermi e recinzioni, invece, sono realizzati in pannelli modulari in lamiera di ottone brunito, il cui disegno replica quello dei pannelli in cemento, invertendo l’effetto percettivo: predominano i vuoti rendendoli permeabili alla vista. Gli scarti delle lavorazioni costituiscono le placche da inserire nei pannelli di calcestruzzo, in modo da impiegare tutto il materiale.

IL VERDE
Il verde è la seconda matrice naturale a cui si ispira il progetto: una vegetazione che privilegia l’uso di arbusti e piante sempreverdi per garantire l’effetto di mitigazione costante nell’arco dell’anno e ridurre gli interventi di manutenzione.
Come nelle pareti calcaree dell’isola, il verde si insinua tra i volumi occupando gli spazi vuoti, e si distribuisce in modo spontaneo.
Essenze sempreverdi scelte in base ai colori, ai profumi e alla loro dimensione per ottimizzare l’effetto di mitigazione ed avere frutti e fiori con effetti cromatici che variano nelle varie stagioni dell’anno.

LA LUCE
Vista la particolare condizione paesaggistica, si è deciso di intervenire per limitare al massimo l’inquinamento luminoso: i corpi illuminanti sono posizionati in modo che non si veda la sorgente luminosa, utilizzando parabole del tipo cut-off e con tecnologia LED, per ridurre consumi e manutenzioni.

Credits

 Capri, NA
 Italia
 TERNA Rete Italia S.p.A.
 04/2018
 3000 sq. m
 Frigerio Design Group: E. Frigerio con C. Ginocchio, F. Valido, F. Biassoni, D.Bona, D. Galletti, E. Masala, G. Pasqualini Galliani, A. Tsareva
 Strutture - progetto e DL Protel – Ing. Carmine Mascolo, Strutture prefabbricate Beton Costruzioni S.p.A, Carpenterie metalliche Cerrato Officine S.r.l.
 EDILDOVI S.r.l.
 Enrico Cano

Curriculum

Frigerio Design Group è uno studio di architettura specializzato nella progettazione di luoghi di lavoro e nella promozione della 'slow architecture', una traiettoria progettuale che vive nel tempo e che trae dal contesto le risorse per la sua definizione. Un gruppo, quello fondato dall’architetto Enrico Frigerio a Genova, che si fonda su competenze diverse, un team che dialoga con altre discipline e con il contesto, il paesaggio, la cultura e tecnologia, al fine di mettere in luce la diversità e la complessità attraverso il progetto di architettura.
Tra i progetti più significativi: la Tribuna dell’Autodromo Ferrari di Imola, la sede Sambonet a Vercelli, la Stazione Elettrica di TERNA a Capri, il Green Life HQ Crédit Agricole a Parma, il Ferrero Technical Center ad Alba, la riconversione della centrale elettrica di ENEL in un parco per Sport Estremi ad Alessandria, i nuovi uffici di Arcaplanet a Genova, l’Headquarter Zamasport a Novara e un nuovo complesso residenziale a Saronno.

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