Ville Urbane, quattro ville realizzate attorno ad una “corte”
GBA Studio - Gianluca Brini Architetto
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Completed
All’interno di un PARCO di famiglia, le quattro ville realizzate attorno ad una “corte”, indipendenti ma connesse, come se fossero reciprocamente l’una appoggiata all’altra, costituiscono le nuove residenze di famiglia.
Il progetto, che per matericità e scelte di facciata ne riprende un altro nostro limitrofo, per ville su due livelli, è stato maniacalmente realizzato come da noi “disegnato”.
Si legge una sorta di minimalismo potente, in contrasto con l’immediato contesto davvero confuso. Alla scelta di un materiale particolare, il corten, corrisponde un suo utilizzo a lastre intere a tutt’altezza senza alcun compromesso.
Sarà piuttosto di volta in volta la particolare forma ad elle aperta di due di esse, ad angolo convesso, piuttosto che il bow window, piuttosto che il particolare accostamento a due a due, o piccole differenze di pianta, a rendere le ville “uguali e diverse”.
Qui si PROGETTA una RESIDENZA_PAESAGGIO, perciò si progetta un paesaggio residenziale; lo scopo del progetto è anche ottenere sostenibilità: ambientale ‐ economica ‐ sociale e funzionale ‐ percettiva ‐ estetica cioè ECOLOGIA COMPLESSIVA ‐ qui la residenza ha dimensione paesaggistica, non periferica o suburbana, ma paesaggistica, per scala ‐ qualità ‐ estetica.
Ecco allora che i riferimenti dell'impianto di progetto derivano dal PAESAGGIO RURALE LOCALE: siepi ‐ filari alberati ‐ acqua ‐ centuriazione ‐ volumi bassi ‐ patii e corti ‐ giardini ‐ vialetti e non strade ‐ percorsi pedonali ‐ spazi aperti ‐ muri e muretti a delineare percorsi e "misurare" e orientare lo spazio aperto ...
Le architetture non sono indifferenti al sito e viceversa, in questo senso è già un progetto paesaggistico, l'approccio è paesaggistico, anche se a scala ridotta.
Non è solo progetto anche di suolo ma è proprio l'atteggiamento di fronte al progettare il tutto.
Anche questo intervento, come tanti nostri altri, partecipa alla strategia della SOSTITUZIONE, come scelta culturale e civica, prima ancora che architettonica o commerciale.
La sostituzione ha sì come fini pratici del progetto maggiore efficienza, qualità e sostenibilità, sia del patrimonio edilizio privato sia dello spazio collettivo che lo contiene sia delle infrastrutture, ma soprattutto è un fine in sé, per parte nostra, pertanto, il limite principale del concetto e della pratica della ristrutturazione/conservazione coincide perfettamente con il valore primario del pro-getto di sostituzione nella prospettiva culturale del nuovo che sostituisce il vecchio e che si autoalimenta di pro-getto contemporaneo (una pratica che pensa il nuovo e la modificazione urbana e dunque è pensiero del futuro, anziché una pratica che cura l'esistente ed è "solo" tecnica specialistica e disciplinare).
La proposta progettuale individua una sorta di PARCO RESIDENZIALE, considerando l'insieme di varie e differenti unità residenziali che già costituiscono un "parco" nel senso di offerta, ma anche davvero una RESIDENZA PARCO, considerando le ampie superfici a verde attrezzato e diffuso nel quale le nuove strutture si inseriscono e che valorizzano nell'inserirvisi con un confronto diretto mediato solo dalle scelte di progetto.
La prima forte “intenzione” è da leggersi proprio nell’intenzione delle ville, e nel suo sviluppo orizzontale piuttosto che verticale. La scelta richiamata conduce immediatamente alla seconda forte “intenzione”, da rintracciarsi nell’estensività del verde e nel farne l’immagine prima e prevalente nell’approccio al lotto. I corpi sono sostanzialmente “bassi”, ed emergono da una sistemazione a verde intensiva, che corrisponde all’idea di un intervento del tutto “sostenibile” anche immaginificamente, in ciò sostenuto anche dall’utilizzo del legno come materiale di finitura esterna per recintare e sottolineare il lotto.
Il progetto è concepito con la finalità di perseguire una risposta energetico‐ambientale di tipo passivo, cercando di limitare l’uso di tecnologie impiantistiche attive (guadagno energetico), che comunque saranno previste, il tutto anche al fine di ottenere il bonus volumetrico relativo ai requisiti d’eccellenza.
Gianluca Brini è libero professionista in forma singola dal 1990, nel gennaio 1998 apre
il proprio studio in Bologna, dal 2005 è amministratore unico della società di
progettazione GBa_studio srl gianluca brini architetto.
Opera nell’area del progetto urbanistico ed architettonico, occupandosi della pura
progettazione, fino al dettaglio esecutivo, sempre finalizzata alla realizzazione
dell’opera anche attraverso la direzione dei lavori.
Il progetto è sempre improntato al metodo “critico propositivo”, che viene
contemporaneamente e costantemente indagato ed approfondito anche in sede
teorica.
Negli anni consolida la propria struttura interna ed il network esterno, ciò che gli
consente di sviluppare progetti complessi in modo integrato e coordinato, anche con
Committenti pubblici.
Ottiene riconoscimenti in ambito locale e nazionale (concorsi e riviste), e
successivamente anche internazionale.