G*AA – Giaquinto Architetti Associati - Riberi6, risanamento di un opificio dismesso a Torino
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Riberi6, risanamento di un opificio dismesso a Torino

G*AA – Giaquinto Architetti Associati

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G*AA – Giaquinto Architetti Associati
Il risanamento di un opificio dismesso nel centro di Torino, ai piedi della Mole Antonelliana, diventa un’occasione per riconfigurare questa porzione di tessuto urbano.
Essere chiamati a ristrutturare un vecchio opificio e trasformarlo in abitazioni è sicuramente una grande sfida, specialmente se l’edificio si trova nel centro della zona urbana di Torino nei pressi della Mole Antonelliana, storico simbolo architettonico della città e sede del museo Nazionale del Cinema.
L’area in cui insiste il fabbricato è prevalentemente a destinazione residenziale e presenta una varietà di edifici di matrice ottocentesca e numerosi edifici condominiali in linea, realizzati tra gli anni ’50 e ‘70. Esempio celebre appartenente a quest’ultima tipologia è la “Bottega d’Erasmo”, progettata dagli architetti Roberto Gabetti e Aimaro Isola nel 1956 e prospicente il fabbricato oggetto di intervento.
La storia
Il fabbricato, risalente alla seconda meta del diciannovesimo secolo, è stato per lungo tempo un opificio per lavorazioni metalliche con annessa porzione residenziale. Successivamente ha subito una serie di trasformazioni fino all’inizio degli anni 2000, periodo nel quale è stato dismesso e abbandonato.
L’intervento di ristrutturazione, ad opera dello studio di architettura torinese G*AA, é partito nel febbraio 2017 e si è posto, come obiettivo primario di alterare il meno possibile l’aspetto del fabbricato esistente nel rispetto delle normative comunali e dell’estetica dell’intorno.
La stretta vicinanza della Mole Antonelliana rappresenta sicuramente un elemento positivo in grado di determinare un valore aggiunto nel posizionamento nel mercato immobiliare, ma risulta essere anche una presenza importante con cui fare i conti in fase progettuale. Il vincolo di prossimità con lo storico edificio ha determinato, in sostanza, la necessità di mantenere l’equilibrio gerarchico tra il monumento e l’edificio residenziale. Si è arrivati pertanto ad una rimodulazione delle altezze senza di fatto innalzare il fabbricato, nel rispetto dei volumi e delle fattezze preesistenti.
La copertura come elemento caratterizzante dell’intervento
La nuova copertura è il punto focale del progetto: si è optato per un aspetto più contemporaneo, seppur rispettoso del contesto e degli ingombri della preesistenza. La struttura in travi di legno lamellare a vista è stata isolata interponendo pannelli in fibra di legno di diversa densità (spessore complessivo di 15 cm). Internamente la copertura è stata isolata acusticamente con un pannello fonoassorbente e infine è stata rivestita con una lastra di lamiera in zinco titanio con doppia aggraffatura e bordata da un fascione metallico più scuro che ne determina lo stacco visivo. La stessa stratigrafia è stata utilizzata per la copertura e le pareti laterali degli abbaini.
Serramenti
L’edificio è a carattere prevalentemente residenziale con tagli di alloggi dal monolocale al duplex per soddisfare le diverse esigenze abitative. Ogni appartamento ha una disposizione interna unica e un affaccio esclusivo sulla Mole. Al piano terra, all’angolo tra le vie Riberi e Ferrari, ha inoltre trovato spazio una galleria d’arte contemporanea che con le sue ampie vetrate fa emergere il recupero degli ambienti voltati originari. Il tema del comfort luminoso è stato sviluppato non solo sfruttando al massimo le aperture esterne preesistenti, ma è stato incrementato con una serie di lucernai che, sulle falde della copertura, consentono di avere uno scorcio sulla Mole Antonelliana anche dal piano primo mediante dei cannocchiali visivi.
Il progetto delle facciate
Le pareti della zona del cortile, in parte originarie in mattoni pieni, in parte integrate da blocchi di laterizio porizzato da 30 cm, sono state coibentate con pannelli di lana di roccia. Sul lato strada sono state mantenute le aperture preesistenti ed è stato riportato l’apparato decorativo originale ricavato dalla documentazione rinvenuta nell’archivio storico della Città di Torino. Sui fronti all’interno del cortile i balconi originariamente configurati a “ballatoio” sono stati ampliati e sulle falde della copertura sono stati aperti una serie di abbaini e lucernai che consentono di avere nuovi ed eccezionali scorci sulla Mole.
Il verde
Il verde, tema importante all’interno dell’ottica progettuale, non si limita ai giardini pertinenziali ricavati nel cortile interno, ma si sviluppa anche sui terrazzi e nel giardino pensile al primo piano. A questo si affiancano i due elementi vetrati delle serre del piano terra e primo che plasmano vecchie e nuove volumetrie che sottolineano l’impronta formale e tecnologica dell’intervento.
Sistema impiantistico
L’energia termica è prodotta mediante l’utilizzo di una pompa di calore ad aria e di una caldaia a condensazione poste nei locali tecnici dell’interrato che lavoreranno in parallelo o singolarmente a seconda delle condizioni climatiche esterne. L’acqua calda sanitaria può essere prodotta sia dalla pompa di calore, che lavora in priorità sulla produzione ACS, sia dalla caldaia a condensazione. Il trattamento dell’aria è gestito dall’impianto di ventilazione meccanica controllata, che consente di recuperare l’energia termica contenuta nell’aria ripresa dai bagni e dalle cucine e di deumidificare l’aria nella stagione estiva, mantenendo tutto l’anno una condizione di comfort interno. Per il riscaldamento e il raffrescamento dell’edificio è stato utilizzato un impianto a pannelli radianti a pavimento.
Certificazione CasaClima (PROTOCOLLO R)
Sia in fase di progetto che in fase di cantiere, si è riservata grande attenzione alla tenuta all’aria utilizzando accorgimenti quali schiume, nastri, sigillanti liquidi e adesivi che hanno consentito di superare brillantemente il Blower Door test finale, risultato non così scontato in una ristrutturazione.

Credits

 Torino
 Italia
 Holding 18 s.r.l., la società nasce nel 2009 per iniziativa di professionisti ed esperti nel settore immobiliare. L’eccellenza rappresentata da Holding 18 è garantita dal controllo totale di tutte le fasi del processo immobiliare al fine di ottenere da se
 11/2019
 1500 mq
 G*AA
 Attilio Giaquinto, Subhash Mukerjee, Chiara Abrami, Mauro Camagna, Gianluca Discalzi, Alberto La Porta, Roberto Mitolo,Elita Notarangelo, Pablo Pita
 Edil 2013 srl, Bellocci Sas
 Coordinamento competenze architettoniche e consulenza al restauro: Studio Architettura Vairano (arch. Norberto Vairano); Progetto strutturale: ARCHING s.r.l. (ing. Stefano De Pippo); Progetto impianti tecnologici: Studio Dueci (ing. Paolo Chianale); Consulenza acustica: ing. Davide Papi; Arch. Giuseppe Doto – consulente esperto CasaClima.
 Fissore, Casa delle Lampadine, Codebò, Castagna&Ravello, Rezina, Turin Garden, Velux, Cristalking, Rovetto, Unico Serramenti
 Davide Bozzalla, Vito Corvasce, Silvano Pupella

Curriculum

Fondato nel 2000 da Attilio Giaquinto, G*AA - Giaquinto Architetti Associati è uno studio di Architettura e Interior Design con sede a Torino e Londra e con una piccola sede distaccata in Tanzania.
Impegnato a proporre progetti che diano spazio all’espressività e ad un’architettura pienamente funzionale, lo studio G*AA in questi anni è cresciuto, diventando una realtà giovane e multidisciplinare, una comunità di progettisti, ingegneri e specialisti, dove la contaminazione e la condivisione portano all’elaborazione di soluzioni nuove e imprevedibili.
G*AA è in grado di proporre una progettazione integrata e sostenibile, caratterizzata da una forte identità e da alti standard qualitativi, focalizzata sulle esigenze della committenza, nel pieno rispetto dei tempi e dei costi.

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