E' arrivato in Europa per la prima volta Tenoha, il brand giapponese che ad oggi è presente a Daikanyama, quartiere di Tokyo riconosciuto per essere all’avanguardia da un punto di vista di attività commerciali e culturali.
Tenoha ha scelto Milano e in particolare il quartiere dei Navigli, luogo della città nel quale hanno sede numerose attività legate al design e famoso per la presenza di edifici industriali riqualificati. Lo spazio scelto da Tenoha, sebbene da un lato possa sembrare simile a tanti altri episodi di architettura industriale tipici della zona, è comunque un edificio che si presenta come eccezione nel tessuto urbano di via Vigevano, e per questo fortemente riconoscibile: all’interno della cortina omogenea degli edifici residenziali che affacciano sulla via spicca un complesso architettonico di linguaggio razionalista, con grandi finestre e modanature che ne esaltano lo schema geometrico, una ex fabbrica di carte da parati risalente al 1931.
Tenoha si estende per tutto il piano terra del complesso, partendo dall’area su strada ed estendendosi in profondità: una volta entrati dal portone si è accolti in un cortile ricco di verde, fulcro sul quale gravitano le attività: un’immersione all’interno di un luogo privato e confortevole, un luogo che coniuga da un lato l’emozione suscitata della sorpresa che solo i cortili di Milano possono suscitare, dall’altro i caratteri e le sensazioni del mondo giapponese.
Il concetto di Tenoha racchiude in sé diversi momenti e funzioni: commerciale/retail, ristorazione, area polifunzionale/coworking. Tali funzioni sono pensate per prendere corpo in uno spazio fluido e senza soluzioni di continuità, dove si può percorrere a vari livelli l’esperienza giapponese.
PARK ha raccolto gli input del committente, con il quale ha instaurato un confronto atto a declinare il concept di Daikanyama nel contesto milanese.
Lo spazio che si affaccia su via Vigevano, ad un piano rialzato e direttamente accessibile dall’esterno, è destinato al retail e rafforza la propria identità e visibilità attraverso il rapporto tra interno ed esterno: dalle grandi vetrine è possibile vedere quanto succede all’interno, il susseguirsi di elementi espositivi, piante, l’elemento a neon a soffitto che diventa un trade mark ben riconoscibile; lo spazio centrale che affaccia sul cortile è dedicato al ristorante, per proseguire nelle aree club/coworking. È inoltre presente uno spazio indipendente, accessibile dal cortile, destinato ad eventi.
Si è cercato di mantenere una continuità estetica durante il percorso attraverso gli spazi, soprattutto attraverso l’utilizzo degli stessi materiali di base. L’idea è quella di garantire un fil rouge non solo di linguaggio, ma anche di flusso e di visibilità di tutti gli spazi.
Ogni spazio ha però un suo carattere che ne riflette la funzione. L’intento di base è quello di rispettare l’identità industriale del luogo, fatta di ampi spazi dalle geometrie semplici, ma al tempo stesso fare leva proprio su questa semplicità per definire un linguaggio preciso, dove il valore aggiunto risiede nella selezione e bilanciamento di pochi elementi e materiali.
I materiali impiegati sono principalmente ferro e legno, materiali semplici che potessero permettere diverse declinazioni a seconda dell’uso.
Il ferro richiama l’anima industriale dello spazio e ha permesso di creare strutture indipendenti che lo mantenessero intatto.
Il legno di ciliegio è stato scelto per le sue tonalità vicine alla tradizione giapponese e per dare calore e qualità agli arredi. Il pavimento nell’area negozio è in parquet industriale con i toni del noce, per riprodurre un ambiente accogliente ma con carattere. Il pavimento delle altre aree è in cemento, in continuità con l’edificio e la sua storia.
La decisione di mantenere gli impianti a vista, che potrebbe sembrare una scelta obbligata, si pone al contrario come spunto progettuale per disegnare linee e tracciati, delimitando campi e individuando allineamenti, come ad esempio la matrice sospesa in ferro con inserimento di elementi luminosi che caratterizza lo spazio dei tavoli del ristorante.
Tenoha rappresenta un nuovo concept per la città, un incontro riuscito tra il gusto giapponese degli interni, del cibo, degli oggetti e il design milanese.
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Ingresso al cortile
Photo Andrea Martiradonna
Vista spazio retail accedendo dal ristorante
Photo Andrea Martiradonna
Vista spazio retail, gli elementi freestander
Photo Andrea Martiradonna
Spazio retail, dettaglio dell'espositore a parete
Photo Andrea Martiradonna
Vista del ristorante, il bancone bar e il rapporto con la vetrata sul cortile
Photo Andrea Martiradonna
Vista del ristorante, i diversi spazi conviviali
Photo Andrea Martiradonna
Vista dell'area co-working, i tavoli e gli elementi di illuminazione
Milano
Italia
Sayu Milano Srl
04/2018
2.500 mq
Park Associati
Filippo Pagliani, Michele Rossi, Andrea Dalpasso (Project Leader)
Merotto Milani Srl
Impianti meccanici/elettrici: Tekser Srl; Lighting Design: In-visible Lab (Silvia Perego); Autorizzazioni per licenze commerciali: Prassi Coop RL; Cordinamento sicurezza: Architre SaS; Sicurezza antincendio: Studio Zaccarelli Srl;
Arredi su misura (disegno di Park Associati): Merotto Milani Srl; Sedie ristorante e area co-working: Duecori; Sedie e tavoli giardino, sgabelli bar: Infiniti; Lampade: Glip; Neon LIne Werbedesign; Hem; Miniforms; Driade Srl; 3F Filippi SpA; Cucina: Alicontract; Rubinetteria e sanitari: Grohe SpA; Toto; Globo SpA; Ceramiche bancone bar: Botteganove; Piante: Rattiflora SaS; Progetto IT: Cogentis Srl
Andrea Martiradonna; Stefano Anzini
Curriculum
Ascolto, intuizione e sperimentazione caratterizzano la cultura progettuale di Park Associati, studio di architettura fondato a Milano nel 2000 da Filippo Pagliani e Michele Rossi. La sperimentazione di linguaggi e tecnologie e le collaborazioni con altre discipline, spingono Park Associati a confrontarsi su uno spettro d’intervento dall’urbanistica al design. Una linea stilistica mutevole ma di carattere distingue progetti come gli Headquarters Salewa a Bolzano, Luxottica e Nestlé a Milano, o i ristoranti itineranti The Cube by Electrolux e Priceless by Mastercard e gli stores internazionali della maison Brioni. Ascolto, interpretazione e restituzione alla comunità, fanno della rigenerazione urbana e retrofitting di edifici storici e del Moderno tematiche chiave per lo studio, come, a Milano il recupero de La Serenissima e di Gioiaotto, l’intervento conservativo in Piazza Cordusio e la riprogettazione degli Headquarters Engie.