Nel fondovalle di Bressanone, a sud del bacino della Valle Isarco, circondata dalle montagne si trova la casa dei fratelli P. Nel cuore del paese, al posto della casa dei genitori, vengono edificati verticalmente tre nuovi appartamenti. All’ultimo piano viene realizzato l’appartamento del maggiore dei tre fratelli.
Realizzato al di sopra dei tetti limitrofi, il soggiorno si apre sul paesaggio circostante pur mantenendo la sua intimità.
Le pareti in vetro, che si ergono dal pavimento o dall’arredo, danno una percezione aperta del soffitto, libero da vincoli, e permettono alle montagne circostanti, che così intensamente caratterizzano il paesaggio, di penetrare visivamente lo spazio abitativo, così da confondere i confini tra interno ed esterno.
L’esperienza del paesaggio montanaro è valorizzata all’interno dal blocco cucina. Accrescendo la potenza del paesaggio, il monolite, con le sue linee chiare e precise, definisce la sua presenza e si rivela in ogni suo lato come una roccia isolata (Findling).
Il monolite definisce lo spazio circostante, diventa un centro di attrazione e quindi un luogo di incontro e socialità all'interno dello spazio abitativo.
La cucina perde i suoi confini e assieme al salotto diviene il centro della casa, uno spazio aperto, sociale e pubblico che cambia immagine a seconda dei diversi momenti della giornata. Non è più semplice luogo dove preparare e consumare un pasto, diventa spazio di condivisione, di lavoro, nucleo della vita familiare, privata e pubblica, intima e sociale.
Per la prima volta si prova a concepire questo spazio come luogo di contemplazione, in cui i confini con l’esterno si annullano e dove è possibile staccare dai problemi quotidiani e osservare la bellezza della natura, potente protagonista della scena circostante. Dentro e fuori diventa un tutt’uno e si sposano la bellezza naturale a quella generata dalla mano dell’uomo.
Dal punto di vista materico, l'uso del nero “Fenix” con il granito "Nero Assoluto" cede il gioco dei colori al paesaggio e la roccia trae la sua personalità e il suo carattere dalla sua forma.
Gli spazi si definiscono con una regola: i muri diventano pareti attrezzate dove il bianco neutro riflette la luce naturale, scaldata dal legno delle nicchie. Il centro della stanza diventa spazio neutro dove hanno preso luogo gli elementi funzionali, fermi e unici, potenti come il paesaggio con il quale parlano.
Bressanone
Italia
Roman P.
02/2019
67 sq. m
raum3 architekten (Arch. Jürgen Prosch e Arch. Felix Kasseroler)
Arch. Chiara Canevazzi
Falegnameria Goller di Anders S.r.l.
luce: Studio L- Plan
Trias OHG d.A. Klotzner & Co.
Gustav Willeit
Curriculum
Arch. Jürgen Prosch e Arch. Felix Kasseroler
Julius-Durst-Straße 20A
39042 Brixen (BZ)
CURRICULUM VITAE
* 12.05.1983 a Bressanone e * 15.06.1983 a Bressanone
2002-2008
Studio presso la facoltà di Architettura
Universität Innsbruck (Austria)
2009
Esame di Stato a Venezia e Iscrizione
all’ordine degli Architetti della provincia di Bolzano,
num. matricola 1291 e 1276
dal 2009
Inizio della libera professione
Collaborazione
dal 2014
Apertura dello studio associato
"Raum3"
in via Julius-Durst 20A, 39042 Bressanone (BZ)