La genesi del progetto è caratterizzata da un’attenta analisi del sito che comprende la conformazione del terreno, gli assi e le viste, il contesto naturale e paesaggistico, così come i flussi di movimento. Da questo studio nasce la similitudine tra le curve di livello e l’immagine astratta di una morbida e sinuosa silhouette di una donna adagiata sul terreno che dà nel contempo una sensazione di calma, enfatizzata dalla dolcezza delle linee, e contemporaneamente di forza, nelle linee nette che si trasformano in architettura. L’architettura diviene l’estrusione verticale delle curve di livello, sfumando verso specifiche direttrici territoriali insite nel paesaggio circostante. L’immagine viene rappresentata architettonicamente attraverso un volume che, grazie all’andamento delle terrazze, risulta sfumato verso l’alto. Il risultato è un armonioso inserimento, 45’000 metri cubi per 7’000 metri quadri, all’interno del contesto, sulla base dell’importante principio secondo il quale è il luogo a disegnare l’architettura.
Tre sono i punti focali attorno ai quali il progetto grava. Il primo è la prospettiva attraverso il Parco del Guidino, verso Gandria: una linea prospettica aperta con panoramica sul lago lunga quasi trentacinque chilometri. Il secondo è la vista sulla conca della città di Lugano con la sua splendida veduta lago. Il terzo, ma non di minor importanza, è la presenza del Bosco a Sud, ai piedi del Monte San Salvatore.
L’impianto planivolumetrico è stato creato attraverso i flussi, privilegiando la penetrazione delle persone e della luce all’interno del grembo del progetto. Si è creato, quindi, uno spazio pubblico all’interno di una promozione privata, attraverso la progettazione di una trilogia di spazi: pubblico con il Parco del Guidino, semipubblico e privato, con le residenze.
Si è privilegiato e ricercato un concetto di abitare che possa coniugare i comfort e la quotidianità della vita privata con l’ambiente naturale che circonda l’intero complesso architettonico.
L’attenta analisi dei flussi ha dato subito la certezza di insistere su due assi fondamentali, insiti nel luogo che abbiamo riportato all’interno del progetto. Il primo da Sud porta a Nord, dal centro di Lugano Paradiso fino al monte San Salvatore, dove, parallelamente a questo, si è posizionata una parete verde che diventa la scenografia del palcoscenico naturale straordinario che è il Parco del Guidino. Il secondo asse incrocia il primo in uno spazio in doppia altezza. In questa intersezione nasce una nuova prospettiva che collega due parti territoriali finora scisse: il lago a Nord-Est ed il bosco a Sud-Ovest.
L’accesso principale alla residenza è caratterizzato da tre pilastri inclinati, adagiati su di uno specchio d’acqua, divenendo l’inizio dell’asse che caratterizza maggiormente l’anima del progetto,
dall’alba al tramonto.
Si sono creati dei tagli tra le sistemazioni esterne e l’architettura costruita per far penetrare la luce all’interno di questi spazi, regalando vibrazioni di luce nell’acqua grazie a riflessioni e rifrazioni, in un unicum compositivo tra luce ed architettura. Questo percorso termina con una prospicienza, uno sbalzo di dodici metri proiettato nel bosco. Dentro questo sbalzo vi è una SPA, al di sopra della quale è stato adagiato uno specchio d’acqua capace, di nuovo, di riflettere la luce su pareti e soffitti nella doppia altezza durante il tramonto. I fori ritagliati nello specchio d’acqua consentono alla luce di filtrare per riflettersi e rifrangersi nell’acqua della piscina interna della SPA, completamente a sbalzo ed immersa nel bosco.
Nulla come il bosco è capace di farci carpire le cromie, differenti in base alle varie stagioni. Architettura, interior e design, dal micro al macro, dal macro al micro, un continuo cambio di scala. Dall’inserimento territoriale a progettazione e design con la chaise longue “Bondage” design per Nizza Paradise Residence e il lavabo free-standing “Vitruvio” per Antonio Lupi.
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Vista esterna SPA verso bosco
Paolo Volontè
Vista da Parco del Guidino
Samuele Schiatti
Vista del percorso d'accesso con spazio pubblico e intersezione assi cartesiani
Paolo Volontè
Vista interna SPA con chaise longue "Bondage"
Paolo Volontè
Vista da Lugano-Paradiso verso Monte S. Salvatore
Paolo Volontè
Estrusione verticale del volume
Paolo Volontè
Vista accesso principale da Parco del Guidino
Samuele Schiatti
Vista interna SPA
Samuele Schiatti
Vista fori negli specchi d'acqua
Samuele Schiatti
Vista appartamento verso bosco
Paolo Volontè
Vista interna soggiorno - Appartamento verso bosco
Paolo Volontè
Vista su parete verde da Parco del Guidino
Paolo Volontè
Schizzo di progetto - curve di livello e estrusione verticale volume
Mino Caggiula Architects
Schizzo di progetto - allineamento alle curve di livello ed alle esposizioni cartesiane
Mino Caggiula Architects
Schizzo di progetto - elevazione dei piani fuori terra
Lugano
Svizzera
NoCasa Baumanagement AG
04/2017
6757 mq
Mino Caggiula
Alberto Bernasconi, Elisa Beretta, Andrea Maldarizzi, Walter Ghioni
NoCasa Baumanagement AG
Ing. Martin Kant, IFEC Ingegneria SA, Living Nature Landscape SA
MV Design SA, Antonio Lupi Design spa, Mirage Granito Ceramico spa, Bodewo, Mafi, Ascensori Schindler SA, Ferelca SA - Metalcostruzioni e Finestre, VM SYSTEM SAGL, Tecnidro SA, Donada SA, Cristian Hochstrasser, Franchini Edmondo SA, Casatec SA, Garzoni SA
Paolo Volontè, Samuele Schiatti
Curriculum
Mino Caggiula inizia la sua carriera in Svizzera, in un’impresa di costruzioni. Dopo il diploma da muratore conseguito alla SPAI di Biasca nel 1997, si laurea in Architettura alla SUPSI di Lugano nel 2001. Per completare la sua formazione umanistica, frequenta l’Accademia di Architettura di Mendrisio, lavorando partime in diverse aree della costruzione e della progettazione architettonica. Dal 2004 al 2005 frequenta la Columbia University a New York, assieme al Prof. Arch. Kenneth Frampton, lavorando nello studio dell’Arch. Steven Holl a New York, vincendo con quest’ultimo diversi concorsi internazionali .
Nel 2007 ottiene il Master of Art in Architettura all’Accademia di Mendrisio, con un progetto per la riqualificazione urbana dell’intera laguna di Venezia con il Prof. Arch. Elia Zanghelis.
Decide in seguito di intraprendere la carriera individuale, fondando Mino Caggiula Architects, mantenendo una stretta collaborazione con Elia Zanghelis.