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Massimo Valente

Kitchen Design Special Contest  /  Completed
Massimo Valente
Beatrice e Gianpaolo li ho conosciuti in una calda giornata di luglio, ci siamo seduti per terra in corrispondenza dell’attuale cucina, come dei vecchi amici, e abbiamo iniziato una conversazione raccontandoci esigenze da una parte, e le prime riflessioni a caldo, dall’altra.
A dispetto delle piccole finestre che incorniciavano episodi di un paesaggio più vasto, l’idea progettuale ha privilegiato un’esposizione della zona giorno su tre lati, a vantaggio del panorama che spazia dal Parco Regionale Urbano del Pineto, alla Riserva Naturale di Monte Mario, fino alle Mura Vaticane, consentendo di percepire tutto il percorso del sole, dall’alba al tramonto, quando i riflessi tingono le algide pareti della casa di un caloroso rosso porpora.
Ben cinque superfici trasparenti insistono sullo spazio del soggiorno ed in particolare tre di queste sono a tutta larghezza e, se non fosse per la presenza dei pilastri, sarebbero divenute un’unica lastra omogenea.
Centralmente ad esse la parete di ambito punta verso la zona notte e, rafforzata dal monolite della panca, diviene lo spartiacque visivo tra la zona del soggiorno e la cucina, definendo un cannocchiale prospettico verso il paesaggio.
Il perno di questa visione è uno spazio centrale che determina, a livello funzionale, una zona ibrida semipubblica in cui si mescolano le funzioni di un piccolo studio e della “cabine d’essayage”, dove sono degli objet trouvé, come la scaletta della Tubes, o un vecchio sgabello, a dare un senso di multidisciplinarità a questo spazio.
La grande panca è il leit motiv della zona giorno e divide, fisicamente ma non percettivamente, lo spazio della cucina/pranzo da quello del soggiorno.
Un catalizzatore sociale di quasi 10,00 ml di lunghezza (assecondando le richieste della committenza di avere uno spazio che potesse accogliere, in occasione di cene di rappresentanza, almeno venti persone sedute), diventa lo spunto per organizzare la zona video e per dare un senso di autonomia alla zona pranzo, che si affranca da quella propriamente operativa della cucina in quanto consente uno sbilanciamento della posizione del tavolo, che si aggancia praticamente su di essa, evitando che galleggi nel relativo spazio di risulta, decentralizzandolo.
La posizione del tavolo favorisce anche il canale di accesso alla terrazza che risulta completamente sgombro quando la porta è aperta e consente una relazione totale con essa, tanto da lasciare immaginare che il piano della cucina possa proseguire al di fuori della sua linea di confine.
Il senso di divisione tra il soggiorno e la cucina è enfatizzato anche dalla proiezione delle travi che si è scelto di mantenere a vista e dalla vetrata in ferro e vetro che al tempo stesso, insieme alla finitura “iron” della panca, conferiscono un sapore industriale fortemente ricercato dalla committenza, in un ambiente che accoglie una extraterritorialità, coerentemente con le personalità ed il lavoro dei proprietari, che si muove tra la decorazione di sapore orientale, al mobile da erborista cinese, all’evanescenza di un loft londinese.
Al centro un camino al bioetanolo, la cui fiamma si intravede attraverso la vetrata apribile, addolcisce gli spigoli contemporanei e riporta un senso di calore nella casa, il focolare domestico.
La cucina si affranca dal peso dei pensili consentendo di lasciare libera la linea del piano operativo, estraniandolo simbolicamente dalla sua funzione.
Il piano cottura, sul quale insiste la cappa a filo, risulta centrato sulla parete grazie alla nicchia nella quale sfila il piano, conferendo un senso di continuità a quest’ultimo.
La parete è rivestita esclusivamente in questo tratto con lastre di gres porcellanato laminato, rigorosamente bianche.
Il lavello a filo è centrato in corrispondenza della finestra (la quinta), apribile grazie all’utilizzo del rubinetto abbattibile Kyo della Geda.
Le posizioni gerarchiche degli elettrodomestici, hanno comportato un approfondito studio del passo delle casse, tutte organizzate con cestoni estraibili.
La colonna frigo-forno-dispensa chiude la composizione ed avanza rispetto alla fine del piano in granito bocciardato che sfila al di là di questa.
L’illuminazione della zona operativa è multipla, con linee Led a ridosso dell’intersezione tra il piano verticale ed orizzontale, e con faretti in gesso a scomparsa.
Scenari multipli ma anche episodi puntuali sono enfatizzati dalla sospensione AIM della Flos sulla zona pranzo, dalle lampade da terra Stick, della Catellani o la Sampei, di Davide Groppi nella zona giorno, o la parentesi, sempre per Flos, nello spogliatoio.
Lo spazio ampio del soggiorno e quello sartoriale della zona notte, dove tutto è calibrato al centimetro, sono cuciti a terra per mezzo di un parquet di noce nazionale nostalgicamente posato a spina ungherese, valorizzando la connessione longitudinale, a sua volta accentuata dalla relazione tra la cucina e la terrazza che per mezzo delle ampie vetrate condivide, all’esterno, lo spazio del living, ancora una volta, amplificandone i contenuti.

Credits

 Roma
 Italia
 Privato
 02/2017
 140 sq. m
 Massimo Valente
 Massimo Valente
 Arc Design srl
 Paolo Callarà

Curriculum

Si laurea a Roma dove si forma presso lo studio Manfredi Nicoletti Associati. Di indole più intimistica, persegue nel tempo un percorso ad una scala a lui più consona, quella dello spazio interno. I suoi progetti sono stati pubblicati su riviste di settore, altri sono stati aperti al pubblico nelle edizioni di Open House Roma. Partecipa a Concorsi Internazionali nei quali riceve premi e segnalazioni, come quello per la Valorizzazione del Parco delle Mura di Piacenza, o il Museo di Capodimonte a Napoli. Lavora con aziende di fama internazionali quali Mondadori, Banca Mediolanum, Intercontinental Hotel Group, Thyssen Krupp. A Doha, in Qatar, gestisce il progetto del grattacielo della Wood. Docente a contratto presso la Facoltà di Architettura Valle Giulia. PHD in architettura degli interni e allestimento discute la tesi sul “Senso e significato dello Spazio Interno”. Autore del libro “Il valore intimo dello spazio” edito Kappa, è pubblicato, tra le altre, da Palombi, Alinea, Gangemi.

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