Guicciardini & Magni Architetti | Natalini Architetti - Museo dell'Opera del Duomo di Firenze
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Museo dell'Opera del Duomo di Firenze

Guicciardini & Magni Architetti | Natalini Architetti

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Guicciardini & Magni Architetti | Natalini Architetti
Architettura e allestimento per il Museo dell’Opera del Duomo di Firenze

Progettare il nuovo Museo dell’Opera del Duomo significava mettere a punto un enorme programma di interventi con il compito di rinnovare integralmente il museo preesistente, nella cornice istituzionale di una grande opera, quella della realizzazione del complesso monumentale di S. Maria del Fiore, iniziata nel 1296 e mai interrottasi nel corso di 720 anni di storia e di continui lavori sul più importante complesso religioso e civile della città di Firenze.
Si trattava quindi di una operazione di estrema importanza, data la possibilità di raddoppiare la superficie del Museo preesistente e la conseguente opportunità di ripensarlo integralmente sulla base delle nuove esigenze espositive, ma anche di nuovi nessi di relazione da stabilire tra opere e il pubblico del museo.
Le opere della collezione erano di tale rilevanza da imporre una sistemazione straordinaria; a questa si aggiungeva la loro specifica natura di opere di scultura legate in modo indissolubile all’architettura, in parte perché provenienti dalle facciate stesse dei monumenti, in parte perché concepite per adornare gli interni della Cattedrale. Nel 2012 andava ad aggiungersi, al termine di una complessa operazione di restauro condotta dall’Opificio delle Pietre Dure, la Porta del Paradiso del Ghiberti.
La nuova architettura museale si poneva quindi il difficile compito di proteggere e valorizzare opere simbolo per l’intera arte del Rinascimento, con la proibitiva volontà di ricostruire un modello al vero dell’antica facciata del Duomo, smantellata nel 1587, per ricollocare le statue trecentesche e quattrocentesche nelle loro posizioni originali.
In questa realizzazione museale le progettazioni dell’architettura e dell’allestimento si sono svolte in una unitaria e quasi indistricabile unicum, data la volontà della Committenza di affidare allo stesso gruppo di architetti le diverse operazioni del progetto.
Sulla base del progetto museologico redatto da Monsignor Timothy Verdon, è stato così possibile ripensare l’intera configurazione del Museo, grazie anche all’apporto di professionisti di prim’ordine per le discipline collegate alla costruzione e all’esposizione.

Le fasi di progetto
L’occasione di lavorare sull’ampliamento del Museo dell’Opera si è presentata nel 2005 e si è protratta nelle sue fasi progettuali fino all’anno 2009.
I lavori si sono svolti tra l’inizio del 2012 e la fine del 2015. Preceduti da una complessa fase di scavo archeologico, le opere di architettura sono state realizzate nell’arco di due anni, mentre le opere di allestimento sono state completate in sei mesi.

Un volume da recuperare
Nel 1999 l’Opera del Duomo di Santa Maria del Fiore acquistava i locali dell’ex garage del Duomo attigui al Museo, organizzati su una superficie di 1950 mq, nel grande volume un tempo occupato dal Teatro degli Intrepidi.
L’ambiente del Teatro, dopo le trasformazioni succedutesi dal 1914 in poi, si presentava prima dei lavori come un capannone industriale nel cuore di Firenze. Il volume, più volte rimaneggiato nel Novecento, non presentava ormai alcuna caratteristica di pregio.

I lavori
All’interno del complesso si è intervenuti con modalità diversificate a seconda delle parti. Nell’ambito del restauro e del consolidamento strutturale si è messo mano alla riqualificazione degli spazi dell’ex garage: nuove strutture hanno organizzato il sistema distributivo interno creando ballatoi e livelli. Due nuove scale compartimentate sono state aggiunte allo scalone storico con il fine di migliorare la distribuzione degli accessi e delle vie di fuga. La copertura della grande sala è stata ricostruita con una struttura reticolare in metallo, fornita di lucernaio superiore sul lato esposto a nord-est.
Il braccio intermedio tra il Museo esistente ed il volume dell’ex garage è stato ristrutturato e riorganizzato in modo da ricavare una grande galleria lineare. Ricomponendo i volumi preesistenti e incrementando l’altezza si è creato un nuovo livello sovrapposto alla ex sala di Bonifacio VIII e agli ambienti laterali dell’ex garage.

Le aree di servizio
Gli spazi di servizio costituiscono per ogni struttura museale il cuore funzionale che permette un adeguato svolgimento delle attività espositive.
Nel Museo dell’Opera i locali di servizio sono ora raccolti in alcuni gruppi principali: il nucleo dei servizi all’ingresso, il nucleo dei servizi al piano interrato, il nucleo dei servizi sulla corte condominiale con la sezione per le mostre temporanee, il nucleo degli uffici, il nucleo dei nuovi laboratori didattici, il nucleo dei locali tecnici in copertura.
All’ingresso, oltre alla creazione di una nuova caffetteria, sono state incrementate le aree dedicate alla zona di accoglienza: biglietteria, museum shop, guardaroba, come quelle per i servizi di controllo, sicurezza e videosorveglianza.
Le esigenze impiantistiche dei nuovi ambienti museali hanno reso necessaria la creazione di nuovi locali tecnici, collocati principalmente sotto la copertura.

Dati generali
Schematizzando l’intera operazione progettuale, la superficie utile è passata dai 2.432 mq ai 5.882 mq del nuovo Museo, pari ad un volume di 32.025 mc. La superficie lorda del complesso oggi ammonta a circa 7.000 mq, oltre a 400 mq di corti interne e terrazze. La superficie espositiva permanente è passata da 1.127 mq a 2.534 mq., ed espone 750 opere d’arte, con opere dei maggiori maestri del Medioevo e del Rinascimento Fiorentino, da Giovanni Pisano a Donatello e Luca della Robbia, da Brunelleschi a Michelangelo.
Il nuovo Museo, che prima degli interventi aveva un numero di circa 100.000 visitatori annui, ha accolto oltre 750.000 visitatori nel 2016.

Credits

 Firenze
 Italia
 Opera di santa Maria del Fiore, Firenze. Presidente: F.Lucchesi. Responsabile Unico del Procedimento: P.Bianchini
 10/2015
 6770 mq
 Natalini Architetti (Adolfo Natalini, Fabrizio Natalini). Guicciardini & Magni Architetti (Piero Guicciardini, Marco Magni, Nicola Capezzuoli, Edoardo Botti, Giuseppe Lo Presti)
 Strutture: Leonardo Paolini. Ingegneria elettrica: Giancarlo Martarelli, Daniele Baccellini. Ingegneria meccanica: Roberto Innocenti. Illuminotecnica: Massimo Iarussi. Prevenzione incendi: Roano Braccini. Identità Visiva: Rovai Weber Design. Multimedia: Nilvio Natali, Nicolo’ Natali
 Consolidamento, restauro e opere civili: CMB - Carpi s.r.l. | Illuminotecnica: C.L. impianti s.r.l. | Impianti meccanici: Intec s.r.l. | Realizzazione e allestimento: Goppion s.p.a., Opera laboratori fiorentini s.p.a., Farmobili s.r.l.
 Strutture e sistema costruttivo: Plastbau. | Isolamento e protezione: Foamglas s.r.l.. | Coperture: Isolparma s.r.l., Pratigliolmi | Rivestimenti e finiture di facciata: Opificio Bio Aedilitia s.r.l., Astec | Serramenti: Schuco, Palladio s.p.a., Novoferm s.r.l., Logli Massimo s.p.a. | Impianto elettrico, sicurezza: Abb, Aritech, Rcf, Helvar | Home/building automation: Kone s.p.a. | Impianto igienico-sanitario: Ideal Standard | Impianto di climatizzazione: Saiver, Climaveneta s.p.a., Trox s.p.a. | Sistema di illuminazione: Erco Illuminazione s.r.l. | Finiture interne: Cff Filiberti s.r.l., Savema s.p.a., Floorgres, Barrisol | Sistemi multimediali: Digitarca s.n.c.
 Mario Ciampi

Curriculum

Il nuovo Museo dell’Opera del Duomo di Firenze è stato progettato da Natalini Architetti e da Guicciardini & Magni Architetti, con la consulenza di vari specialisti, con sede a Firenze.
Dopo l’esperienza teorica di avanguardia portata avanti con il Superstudio, Adolfo Natalini si è occupato di progetti di architettura per contesti storici europei, realizzando importanti interventi in Italia, Germania, Olanda.
Guicciardini & Magni Architetti sono specializzati in progetti museografici, avendo realizzato oltre trenta musei e cinquanta esposizioni temporanee in Italia e all’estero. Tra questi progetti figurano il Museo Galileo a Firenze, premiato con tre premi internazionali, il nuovo Museo delle Arti Ottomane a Topkapi Palace, Istanbul, e il Museo Nazionale di Oslo.
La collaborazione tra i progettisti rappresenta la sintesi esemplare della progettazione museografica, concepita non più come opera individuale, ma come una delle più complesse creazioni collettive.

http://www.guicciardinimagni.i...


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