L´architettura è un processo di sviluppo, è indagare, percorrere nuovi cammini, sperimentare. È lavorare col paesaggio, ricercando un´integrazione, sia nella materialità, sia nella proporzione. Si tratta di recepire, di comprendere dalle immagini, i loro impatti e cromatismi. Questo processo per noi parte dal contesto e viene condizionato culturalmente:
"non si deve costruire in un luogo, ma si deve costruire il luogo".
“Le forme del paesaggio“ delineano il punto di vista sull´architettura:
una relazione armonica con la natura e il luogo in equilibrio con la loro continuita´, rappresentano la comprensione di luoghi e situazioni – riconoscere il territorio e il paesaggio in quanto tali.
L´architettura diventa parte del paesaggio, completandolo, rimodellandolo.
Questi fondamenti sono alla base del progetto “integrato, villa köfererhof”.
Il primo passo verso il progetto è stato nell’analisi del paesaggio circostante, esaminarlo e comprenderlo da vari punti di vista.
Il progetto prevede una costruzione in aderenza ad un vecchio maso poco sopra il monastero, ovvero l’abbazia di Novacella.
Mentre il vecchio maso fu ristrutturato, la nuova abitazione per i viticoltori trova la sua forma grazie a varie analisi topografiche: una costruzione che alla sua base è radicata nel suolo e che accresce verso l’alto sopra i vitigni fino a divenire parte del paesaggio collinare di Novacella.
Un gioco con spazi intermedi, altezze e viste. Gli interni sono caratterizzati da aperture che in base alla vista e alla funzione degli ambienti si ingrandiscono o si rimpiccioliscono. Gli infissi sono delle cornici per il paesaggio, sono gli “ingressi” che fanno entrare la natura negli interni. I grandi balconi ampliano gli interni e fanno lo stesso gioco delle finestre. Il paesaggio entra nell’architettura ma l’architettura a sua volta diventa per l’osservatore parte del paesaggio.
Il seguire la topografia si riflette anche all’interno dell’architettura. Gli ambienti si sviluppano su differenti quote che ricalcano l’andamento del paesaggio così diversificando l’uso degli spazi. Gli ambienti maggiormente di pertinenza dei genitori si affacciano su un cortile che diviene il centro nevralgico della casa. La presenza del legno riceve una particolare attenzione perché oltre a trasmettere una grande armonia all’interno, è anche struttura portante della casa.
Le aperture presenti sulle facciate visivamente alleggeriscono la forma monolitica dell’edificio e al contempo permettono alla natura e alla luce di entrare.
Strada Val Pusteria, Novacella I, 39040, Varna, (BZ), Italy
Günther Kerschbaumer
07/2014
319 sq. m
bergmeisterwolf architekten
bergmeisterwolf architekten
Oberegger GmbH, lignoAlp, Wolf Artec GmbH
Schrentewein & Partner S.r.l.
Lukas Schaller, Mads Mogensen, Jürgen Eheim
Curriculum
gerd bergmeister nasce a bressanone (1969), si forma come architetto allo iuav di venezia e all’università
leopold franzens di innsbruck;
michaela wolf nasce a merano (1979), studia dapprima all´universitá leopold franzens, innsbruck, poi alla AA di londra e al politecnico di milano.
nel 2009 fondano lo studio di architettura bergmeisterwolf architekten a bressanone, occupandosi
di numerosi progetti, affrontando sia la sfida della nuova edificazione sia quella del costruire sul costruito.