Fa piacere pensare che ridisegnare la libreria Rizzoli all’interno della Galleria Vittorio Emanuele di Milano, non sia un tema esclusivamente relativo all'architettura, ma che riguardi anche e soprattutto questioni di estetica delle relazioni, traiettorie di segni tra luoghi, cose e persone.
Le persone si incontrano nell’architettura e in questo senso le librerie sono architettura, assumendo un significato unico e distintivo di attualità anche nell’era digitale. Oggi più che mai, l’identità dei luoghi del commercio è affidata maggiormente a ciò che si scopre che a ciò che si vede. Mentre molti degli allestimenti più recenti ci ricordano immagini già viste altrove, ciò che appare meno evidente, i dettagli, preservano qualcosa di quello speciale carattere dei luoghi che è fatto più di relazioni che di spazi in sé.
E’ questo l’elemento originale e distintivo delle librerie Rizzoli, non riconducibile a generici formati o a lussuosi flagshipstore, ma a spazi unici nell’immaginario globale dei booklovers, così come descritto in un catalogo dei Rizzoli Bookstores di qualche anno fa: “Le librerie Rizzoli sono uniche, luoghi di passione per le arti e per il bookselling, con una particolare attenzione ai dettagli, che offrono agli amanti del libro, prodotti e servizi in un ambiente accogliente, con un enorme selezione di libri esposti con stile e allo stesso tempo una generosa offerta di fascino, passione, creatività e varietà.”
Fin dalla prima stesura, il senso del dettaglio ha ispirato molte delle scelte che riguardano nuove e vecchie suggestioni materiali: a partire dalla rilucidatura delle maniglie in ottone a forma di “R”, e proseguendo con la finitura delle pareti nella particolare tonalità del colore bianco suggerito dalla sovrintendenza per il restauro degli intonaci delle facciate della galleria, con il colore "blue ink” della pavimentazione ceramica posata secondo gli schemi Chevron delle biblioteche francesi, e con il ciliegio americano dei mobili-libreria dei Rizzoli Building di Fifth Avenue e di West 57th Street e con altro ancora, tutti gli elementi del progetto sono stati ispirati da nostalgie, citazioni, e allo stesso tempo da nuove visioni e scenari contemporanei.
Partiamo dal luogo: il retail è considerato un’area in continua evoluzione nella quale l’uso consuma velocemente ogni spazio, provocando una lenta obsolescenza in cui la sospensione del tempo ha come conseguenza quella di collocare i luoghi in una stasi in cui alcuni valori si conservano intatti, e altri mostrano potenzialità non scontate. Questa sensazione delle potenzialità di rilettura dell’architettura del 1877 di Giuseppe Mengoni e dei successivi allestimenti fino alla libreria ristrutturata nel 1999 ha guidato tutte le scelte dell’adeguamento funzionale dello spazio, con la costante attenzione a considerare l’eccezionalità del luogo.
Nei negozi della galleria, non sono gli elementi decorativi dell’architettura l’unico carattere dominante ma più significative sono le proporzioni e l’articolazione degli spazi interni: le ampie aperture vetrate sottolineate da archi e volte, l’ampiezza del piano interrato pari a quella del braccio della galleria, le corti interne del piano primo, i vuoti geometrici ottagonali, emblema compositivo dell’intero progetto di Mengoni. Questo tema della scoperta e valorizzazione di spazi inediti corrisponde ad un carattere della città di Milano, città particolare che si esprimeva più in ciò che celava che in ciò che esponeva. Alle facciate dei monumenti storici, la città contrapponeva un "dietro le quinte" tutto suo, dove non era il singolo edificio a contare ma la qualità diffusa attraverso la scoperta della bellezza nascosta delle sue corti, dei vuoti geometrici in cui la natura collettiva si rafforzava, replicandosi. Oltre all’intenzione di rileggere e valorizzare le relazioni spaziali dell’edificio originale, il progetto prevede un innesto di nuova architettura costituito da una scala pedonale e da un ascensore, ideati utilizzando tecnologie d’avanguardia per ridurre al minimo la visibilità della struttura e per garantire la migliore trasparenza con vetri ultrachiari.
Alla comunicazione verticale tra i piani ed alla visione di prospettive inedite all’interno dell’architettura corrisponde l’essenza del progetto distributivo dello spazio e l’articolazione dello stesso in Stanze del Libro che, ritagliate nell’architettura, si offrono alla comunità dei lettori come delle vere specializzazioni tematiche di cui sia possibile leggere i dettagli ed i valori della selezione dei libri. Ma oltre alle questioni spaziali, il vero cuore del progetto sta nella dimensione del design per la lettura, che proprio a Milano ha visto una straordinaria generazione di designers dedicare al libro alcune delle loro produzioni migliori, qui selezionate ed allestite assieme a nuovi elementi espositivi disegnati ad hoc per la nuova Libreria Rizzoli, come un omaggio ad un valore originale ed eterno della città.
Particolarmente curata la modellazione della luce al fine di esprimere l’anima dello spazio e sottolineare i criteri espositivi delle stanze dei libri, attraverso le collezioni di lampade di Viabizzuno ed Ingo Maurer, e l’illuminazione tecnica delle lampade a LED di produzione Reggiani.
In particolare, i nuovi mobili-libreria sono stati ispirati soprattutto da un lungo e appassionato lavoro di ricerca e dal confronto reale con i segreti del mestiere di libraio, figura centrale di un luogo in cui il fattore umano rappresenta l’anima delle relazioni, lavoro ricco di competenze culturali e sapienza diplomatica che si esprime attraverso un’attitudine non banale di sapere esporre i libri con arte.Immagini, parole, testi, finestre digitali sono posizionati con cura all’interno dello spazio per accompagnare l’esperienza degli amanti del libro tra informazioni e nuove ispirazioni, con la possibilità di utilizzare numerose postazioni di lettura, tavoli di consultazione ed eventi dedicati alla lettura.
Paolo Lucchetta si laurea in Architettura a Venezia con Aldo Rossi.
Nel 1999 fonda “RetailDesign srl” insediata nel Parco Scientifico e Tecnologico di Venezia.
RetailDesign srl è un laboratorio di ricerca e progetti che si distingue come uno tra i poli di attività e di pensiero più avanzati con prestigiosi clienti internazionali.
Il suo obiettivo è quello di proporre nuovi CONCEPT di prodotto, comunicazione e innovazione sociale realizzando interventi di ricerca integrata con metodologie innovative incrociando esperienze e professionalità maturati in settori di impresa diversi e fornire servizi di consulenza strategica conciliando un alto valore aggiunto di “pensiero” con ampia possibilità di applicazioni operative.
I progetti di RetailDesign sono stati pubblicati da Electa in una monografia dal titolo “Paolo Lucchetta + RetailDesign: works 1999/2006” e da Rizzoli in un volume di prossima pubblicazione.
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