SOTTO IL PAESAGGIO - PARCHEGGIO INTERRATO E AREA PER IL TEMPO LIBERO A LUSON
CeZ Calderan Zanovello Architetti
Landscape
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Completed
Quando finalmente si è aggirato provenendo da Bressanone il grande massiccio della Plose, la valle di Luson appare come un prato continuo che dal fondovalle sale fino agli alti masi di Runng.
Per molto tempo il paese è rimasto un fronte compatto di costruzioni allineate lungo una curva di livello posta a mezza quota del grande prato, la canonica, il cimitero, la parrocchiale, la scuola e poche case lungo la strada che portava ai mulini lungo il torrente Kaser.
La forte attività edilizia degli ultimi decenni ha compromesso l’immagine del paese che appariva un tempo come un filo sottile al centro del piano inclinato.
Al di sopra del paese si è formata un’agglomerazione confusa di alberghi, case unifamiliari e a schiera che ha occupato l’intera larghezza della valle. Al di sotto del paese i terreni un tempo appartenenti al maso di corte vescovile sono stati per metà urbanizzati.
Solo metà della cosiddetta “Gebreite” è rimasta libera e consente ancora di percepire la grande mole della chiesa isolata come una specie di nave in movimento in un mare di prati. Il mantenimento di questo grande vuoto consente ancora di apprezzare il rapporto diretto, senza mediazione tra costruzione e paesaggio aperto, uno dei caratteri del paesaggio alpino altoatesino.
La nuova area per il tempo libero con il parcheggio interrato connette di nuovo il centro del paese con questo prato prezioso rimodellando le ripide scarpate realizzate negli anni 60’ per la realizzazione di un campo da calcio.
Lo spazio aperto che copre il parcheggio interrato nasce dalla sovrapposizione di due diverse strategie progettuali: da un lato la rigida, ortogonale, ampia geometria dei tre campi gioco dall’altra la morbida modellazione del terreno e l’andamento sinuoso della rete dei percorsi. L’originaria forma del terreno viene ricostruita artificialmente sul tetto del parcheggio. I tre campi sono concepiti come radure impresse nella topografia naturale.
Provenendo dal paese, superata la nuova piazza accanto alla canonica, un sistema di percorsi lineari guida attraverso l’area. Il reticolo dei vialetti unisce tra loro il centro del paese con il laghetto e la passeggiata alberata superiore, cerca però al contempo di dare alle superfici di risulta tra i campi da gioco, nonostante la loro modesta estensione, una certa qualità formale. Un attraversamento in linea retta dell’area non è possibile. Le linee leggermente arcuate dei sentieri aggirano i campi gioco e sportivi, si avvicinano una all’altra e dopo qualche metro si allontano tra loro seguendo la propria geometria.
I tre percorsi principali non si intersecano in un punto, delimitano uno spazio triangolare che, racchiuso dai “volumi” dei campi sportivi, crea una piazza al centro del parco. Le reti di protezione dei campi sportivi, al variare dei punti di vista, appariranno infatti come superfici trasparenti o chiuse. Il parco non potrà essere percepito nella sua intera estensione. Al contrario, essendo suddiviso in singoli ambiti, per conoscerlo andrà percorso.
La piantumazione di siepi ed alberi contribuisce alla creazione di “stanze” verdi. Un fitto gruppo arboreo farà da sfondo occidentale alla nuova piazza tra la canonica e la chiesa di San Kilian ed al contempo creerà un filtro tra il centro storico del paese ed i campi sportivi.
Secondo i dispositivi della costruzione del paesaggio naturalistica, alcuni alberi solitari catturano lo sguardo e spingono a muoversi lungo i percorsi del parco. Segnano il passaggio da un ambito all’altro del progetto e, leggermente spostati rispetto a gruppi arborei più fitti, introducono profondità nella composizione.
Il parcheggio interrato si apre verso valle. Tre “finestre”, di differente fattura, si spalancano sul paesaggio senza che dal prato il volume del parcheggio sia visibile suddividendo il panorama in altrettanti fotogrammi.
L'autorimessa rimane nascosta sotto un manto naturale; solo 3 scuri “occhi” rivelano un mondo sotterraneo ed artificiale scavato nel pendio. I tagli diagonali delle tre aperture lasciano entrare la luce in profondità ed evitano che si formino delle superfici in completa controluce.
Ogni finestra riquadra porzioni differenti del panorama: la prima ad ovest costringe lo sguardo verso il basso, inquadrando il grande prato sotto il paese; quella centrale lascia lo sguardo libero di spingersi all'esterno a nord, verso l'imbocco della valle, e permette di uscire in piano dal garage e raggiungere attraversato il torrente il vicino laghetto; l'ultima ritaglia una porzione di cielo e ci illude di nuovo di trovarci sottoterra.
La rampa di accesso si accosta al muro dell'asilo, al di là della strada, ed è in parte coperta. Il collegamento con il centro del paese avviene attraverso un'altra rampa che unisce il piano del parcheggio con la nuova piazza realizzata accanto alla canonica.
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vista dall'alto dell'area per il tempo libero
vista dei 3 occhi dal grande prato sotto il paese
il parco giochi con la fontana a proboscide
la terrazza in legno che copre la bocca di areazione del garage sotterraneo
le panche circolari
l’ingresso dalla rampa al garage sotterraneo
l'occhio centrale con vista aperta sulla valle
vista degli occhi che si aprono verso il paesaggio
dettaglio di uno degli occhi
dettaglio di uno degli occhi
vista del parcheggio interrato con i pilastri poligonali
vista del parcheggio interrato con i pilastri poligonali e i 3 occhi
schemi - area per il tempo libero
pianta area per il tempo libero
pianta parcheggio interrato
sezioni trasversali attraverso i 3 occhi"
dettaglio dei 3 occhi
dettaglio della terrazza in legno che copre la bocca di areazione del garage sotterraneo
dettaglio di una delle panche circolari
immagine di concorso - area gioco
immagine di concorso - vista dei 3 occhi dal percorso inferiore
immagine di concorso - la terrazza in legno
immagine di concorso - vista dal grande prato sotto il paese
immagine di concorso - ingresso pedonale al parcheggio sotterraneo
immagine di concorso - i 3 occhi visti dall'interno del parcheggio
Luson (BZ)
Comune di Luson (BZ)
06/2014
6800.00 mq
CeZ Calderan Zanovello Architetti, architetto Carlo Calderan e architetto Rinaldo Zanovello
Ing. Herbert Mair, Bolzano: progettazione statica - Per. Ind. Manfred Brugger (STUDIO DI INGEGNERIA BERGMEISTER s.r.l., Varna (BZ)) : progettazione impianto elettrico, termosanitario e antincendio;
Impresa edile Fratelli Oberhauser & Co. Srl, Luson (BZ) : impresa generale
Leonhard Angerer - Bressanone (BZ)
Curriculum
Lo studio CeZ Calderan Zanovello Architetti viene fondato a Bolzano nel 2003 dagli architetti Carlo Calderan e Rinaldo Zanovello in seguito alla vittoria del concorso per la nuova Scuola elementare di Vipiteno, completata nel 2010.
Da allora lo studio ha partecipato a più di 80 concorsi vincendo numerosi premi.
Sono stati recentemente portati a termine: la nuova Scuola elementare e il restauro dell'ex Albergo Aquila Nera a Tubre, il Parcheggio interrato e l’Area per il tempo libero a Luson, la Scuola elementare con Planetario a Gummer.
Attualmente sono in corso di realizzazione: il Municipio di Tubre, la Biblioteca con laboratorio protetto a San Martino in Passiria, il restauro del Municipio di Bressanone, la Mensa scolastica e il Palazzetto del ghiaccio a Brunico, l’Aula Magna di Salorno, la Casa per associazioni culturali a Scaleres (con lo studio Stifter+Bachmann).
Nel 2011 lo studio ha vinto il 6° Premio di Architettura Alto Adige per la nuova Scuola elementare di Vipiteno.