Exa Engineering - PROGETTO DI AMPLIAMENTO E RIQUALIFICAZIONE DEL TERMINAL DEL GOLFO - LA SPEZIA
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PROGETTO DI AMPLIAMENTO E RIQUALIFICAZIONE DEL TERMINAL DEL GOLFO - LA SPEZIA

Exa Engineering

Transport  /  Future
Exa Engineering
PROGETTO DI AMPLIAMENTO E RIQUALIFICAZIONE
DEL TERMINAL DEL GOLFO - LA SPEZIA

FINALITÀ

La società Terminal del Golfo S.p.a. è concessionaria di un’area demaniale di 42.500 m2 per la movimentazione delle merci all’interno del Porto della Spezia; la società ha deciso di dare attuazione al P.R.P. e incrementare i propri spazi operativi a mare per circa 80.000 m2, contestualmente, darà il via ad una totale riorganizzazione del Terminal demolendo le strutture esistenti, innestando le proprie interfacce viarie sulla nuova gronda portuale, riqualificando l’area e integrandola con il quartiere di Fossamastra.

IL PROGETTO

Il nuovo Terminal del Golfo prevede un’area portuale di più di 120.000 m2 dotata di circa 770 m di banchine operative. L’infrastruttura del Terminal è concepita per avere un elevato standard produttivo, con sistemi di logistica integrati in grado di controllare ogni fase di lavoro la gestione delle merci, la sicurezza delle persone e l’impatto sull’ambiente. Sono state previste infatti soluzioni eco-compatibili: sistema cold ironing per le navi all’ormeggio; gru SSG, RTG, RMG, ad alimentazione elettrica; potenziamento del collegamento intermodale con l’area retroportuale di S.Stefano, con l’obiettivo di raggiungere il 50% di traffico su rotaia.
Il disegno generale del nuovo terminal è figlio dei vincoli territoriali e normativi, nonché del confronto continuo con la Committenza ed i suoi operatori: il flusso delle merci sulle banchine diventa la spinta generatrice per la disposizione delle stive e dello scalo ferroviario lungo direttrici parallele alla nuova banchina di testa; la nuova viabilità si allontana dalla città (ora le merci passano su viale S.Bartolomeo, nel quartiere di Fossamastra) e si collega alla nuova gronda portuale ed al suo sistema doganale d’ingresso.
Il layout interno porta alla razionalizzazione degli spazi lavorativi, localizzando verso la città le attività non rumorose: nell’ottica di integrare il Terminal con la città, è stata presa la decisione di separare le attività di terminalistiche e portuali da quelle amministrative e di servizio al personale. La nuova barriera doganale antifonica (progetto Policreo) viene spostata verso mare “restituendo” alla città quell’area destinata alle attività non sottoposte ai vincoli doganali: questa scelta vuole ridurre quel senso di “soffocamento” che fino ad oggi il porto ha avuto nei confronti del quartiere di Fossamastra.
La prevista fascia di rispetto alberata, che prende lo spazio della ferrovia lungo viale S.Bartolomeo, viene così allargata, dando respiro al quartiere e realizzando edifici in grado di promuovere quell’impronta di riqualificazione del quartiere già in atto; in quest’area urbana “restituita” alla città si inseriscono gli edifici del personale che si ergono con un taglio lineare e moderno in linea con le scelte dello sviluppo urbano recente (darsena Pagliari, Marina di Pagliari, ponte di Pagliari, viadotto di viale S.Bartolomeo) e con la tradizione operaia del quartiere, da sempre legato alle attività industriali e lavorative (ex Iutificio Montecatini, terminal portuali, palazzo direzionale Chiolerio).
Il terminale è suddiviso in quattro macro-aree funzionali: gli spazi operativi del terminal costituiti dalle banchine e dalle aree di movimentazione, che rappresentano il cuore del terminal; il gate d’accesso con le funzioni doganali, l’area dei servizi tecnici e l’area del personale.

GLI EDIFICI E LA CITTÀ

Il terminal prevede vari edifici operativi funzionali ai piazzali di movimentazione e alla regolamentazione dell’accesso delle merci, questi sono progettati come edifici rigorosamente industriali, in carpenteria metallica, connotati da un rivestimento in pannelli ondulati di color blu.
Esternamente all’area operativa doganale, sono invece allocate le funzioni del personale: l’edificio amministrativo, quello del personale operativo e l’ingresso pedonale al terminal; gli edifici sono progettati per soddisfare le esigenze del piano di sviluppo economico del TdG che prevede di occupare complessivamente 300 persone a pieno regime.
L’edificio principale del terminal è costituito da una struttura in cemento armato su tre livelli di circa 800 m2; accoglie al piano terra la mensa del terminal e gli spogliatoi mentre, ai due piani superiori, gli uffici amministrativi, la sala di controllo, le sale riunioni e di formazione e gli uffici dirigenziali.
La forma scatolare dell’edificio, identificata dall’involucro bianco, per quanto condizionata dal taglio delle due aree urbane cui guarda, porto-città, vuole richiamare l’idea del “contenitore”, il TEU: unità minima su cui è organizzato l’intero Terminal. Marchiato, come i teu, con l’acronimo della compagnia, l’edificio si schiude per mettere in relazione le due forze motrici: il mare, fonte di ricchezza, e la comunità, fine e ragione di ogni investimento.
Mentre il fronte città è caratterizzato da uno schermo solare, formato da lame verticali in vetro strutturale, che riflette - come un caleidoscopio - lo spazio urbano, il fronte mare, è contraddistinto da un frangisole colorato con una texture che “specchia” le cataste dei contenitori del terminal.
L’altro edificio, destinato al personale di servizio al terminal, ha due livelli di circa 340 m2 l’uno; al piano terra sono previsti gli spogliatoi, al primo piano l’area ristoro, gli uffici e una sala di formazione.
Per conservare la continuità prospettica su viale S. Bartolomeo, scandita dalla caratteristica barriera doganale e fonoassorbente, il progetto è stato elaborato mantenendo la stessa impostazione del design dell’edificio amministrativo.
L’ingresso pedonale al Terminal, concepito come segno identificativo del luogo di lavoro, così come lo era (è) per il vecchio Iutificio, è totalmente rivestito sui fronti principali con le tipiche vetrate industriali a compasso d’inizio ‘900, simbolo di un legame trasparente tra città e porto.

Credits

 La Spezia
 Terminal del Golfo Spa
 01/2020
 120000 mq
 Ing. Sabatino Tonacci
 Geom. Paolo Biggeri, Ing. Lorenzo Da Pozzo, Ing. Luca Bellotti, Ing. Riccardo Cecchini, Ing. Eugenio Pulsinelli, Geom. Monica Zanello
 consulenza impianti: Ing. M.Codeglia, Per. Ind. A. Baudone; consulenza geotecnicaIng. Ing. M.Leoni, Ing. L.Leoni

Curriculum

Exa Engineering srl nasce alla Spezia come società d’ingegneria nel 1998 dopo un percorso comune dei suoi soci fondatori, l’Ing. Sabatino Tonacci e il Geom. Paolo Biggeri, prima all’interno di un’impresa, quindi come liberi professionisti di uno studio associato.
Il valore principale di Exa consiste nel porsi come un’azienda in grado di risolvere i problemi di una committenza variegata grazie alla consolidata esperienza dei soci nonché ai diversi percorsi formativi ed alla complementarietà di mansioni dei loro collaboratori interni.
Exa investe notevoli risorse per l’acquisto e l’utilizzo di avanzati sistemi informatici sia per il calcolo che per la modellazione strutturale; a garanzia di un oggettivo percorso di qualità, Exa si è dotata di certificazione di qualità del proprio sistema di progettazione secondo la normativa UNI EN ISO 9001:2008.
Metodo professionalità e passione impongono al gruppo la stessa cura per ogni progetto, dal più piccolo al più grande.

Tag

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