Thaon di Revel City Bridge - La Spezia
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Thaon di Revel City Bridge - La Spezia

Exa Engineering

Thaon di Revel City Bridge - La Spezia
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Il nuovo ponte pedonale Tahon di Revel ridisegna parte del lungo mare della Spezia proseguendo la passeggiata a mare Morin fino al Porto Turistico Mirabello: il ponte è stato ideato come naturale prosecuzione dell’importante asse urbano pedonale che costituisce la spina dorsale del centro storico (Via del Prione-Via Diaz). L’intuizione di proseguire quest’asse urbano è stata particolarmente apprezzata dalla popolazione che, una volta terminata l’opera, ha iniziato a frequentare intensamente un’area della città fino ad allora considerata marginale, eleggendola a protagonista delle proprie passeggiate. L’aspetto del ponte nasce da un’attenta analisi del contesto ed omaggia la tradizione marinara locale pur nel rispetto dei vincoli e delle richieste poste dalla Committenza (l’Autorità Portuale della Spezia). Il ponte è stato concepito come una sottile linea di acciaio bianco che unisce le due sponde restituendo agli spezzini una visione della loro città dal mare; il segno è un arco continuo che, con la leggerezza dell’acciaio, sembra emergere dall’acqua come una barca a vela. In questa “citazione” l’albero diventa pennone, il cordame gli stralli e lo scafo viene stilizzato nella forma delle pile alle basi del pennone. La sezione tipo della struttura richiama, infatti, l’ossatura e la struttura di una delle tante imbarcazioni trattate ogni anno dalla cantieristica spezzina ed è sostenuta pun- tualmente da numerose coppie di stralli d’acciaio; il percorso strallato è sostenuto da due pennoni che rendono omaggio al concetto di barca a vela (il ponte sovrasta il Circolo velico della Marina Militare). Per accentuare l’aspetto dello scafo e denunciare la presenza dei pennoni è stata rea- lizzata una biforcazione del percorso proprio in loro concomitanza determinando una separazione strutturale tra il pennone e l’impalcato. Questa divisione del percorso in due parti, che si ricongiungono in corrispondenza della campata centrale in un percorso unico, risolve il problema dell’interferenza tra elemento orizzontale ed elemento verticale in una maniera originale e difforme dalla maggior parte delle strutture di questa tipologia creando, contemporaneamente, due aree di “calma” in cui si invogliano i pedoni a sostare per apprezzare le vedute sulla città e sul porto. La coesistenza tra questo nuovo percorso pedonale e lo specchio acqueo del Circolo della M.M. è stata resa possibile progettando l’impalcato con un’altezza di intradosso minima della campata centrale di 5m (che consente il passaggio dei natanti non dotati di albero) e introducendo, in tale campata, un meccanismo di apertura che consente alle barche a vela il passaggio. Il percorso pedonale ha uno sviluppo di circa 160 m ed è sorretto dai due pennoni di altezza 35 m sul livello del mare; il ponte è suddiviso in tre campate: la prima, di 65 m di lunghezza, va dalla spalla della banchina Revel al primo pennone, dove il concio si apre per “abbracciarlo”; la campata centrale è lunga circa 50 m, di cui 18 m apribili per consentire il passaggio dei natanti dotati di alberatura; la terza campata arriva quindi alla spalla del Porto Mirabello per un lunghezza complessiva di circa 45 m.

STRUTTURA
La struttura ponte è interamente realizzata in acciaio, fatta eccezione per le due spal- le realizzate in cemento armato; l’impalcato segue un percorso leggermente arcuato ed è sorretto da stralli collegati a due antenne gemelle. L’apertura del concio centrale avviene per mezzo di due pistoni nascosti all’interno della struttura della pila più prossima al Porto Mirabello; lo studio dell’articolazione è stato volto a nascondere all’interno dell’impalcato il meccanismo d’apertura che pure si basa su un meccanismo semplice di rotazione attorno ad una cerniera. Il sistema d’apertura è controllato da un impianto idraulico posto all’interno della spalla del Mirabello a circa 70 m dalla cerniera di apertura. L’impalcato è largo 3,60 m ed è composto da tre travi principali aventi sezione ad H ed altezza 700 mm: le travi sono poste ad un interasse trasversale di 1000 mm e sono collegate tra loro da traversi disposti ogni 1500 mm; l’impalcato si divide simmetri- camente attorno a ciascun pennone, passando da tre a quattro profili ad H, per poi ricongiungersi in corrispondenza della campata centrale. Le antenne hanno un’altezza complessiva di 35 m e sono caratterizzate da una sezio- ne trasversale composita, sostanzialmente ellittica, di dimensioni variabili che va a ridursi progressivamente dalla base alla sommità. Le coppie di stralli sono ritmati sull’impalcato orizzontale con un interasse di 3000 mm ed hanno una lunghezza variabile dai 30 ai 60 m.
Per sopperire alle possibili dilatazioni assiali dovute alle escursioni termiche, en- trambi i vincoli d’estremità consentono la traslazione assiale; a tal proposito, mentre dal lato Mirabello la campata è semplicemente appoggiata, sul lato Revel sono posi- zionati sia vincoli a compressione, sia vincoli a trazione, in modo da avere una coppia reattiva che impedisca la flessione del ponte.
La struttura portante del ponte è costituita da acciaio basso legato patinabile COR- TEN, S355J2G3 (Fe510); i capicorda sono realizzati con acciaio per getti bonificato, lavorato meccanicamente, zincato a caldo BT1 (BS 3100); gli stralli sono costituiti da funi spiroidali chiuse in acciaio ad alta resistenza tipo “FLC Redaelli” (resistenza mi- nima ft= 1570÷1760 MPa).
Complessivamente per l’opera sono stati impiegati: 530 ton d’acciaio, 20 ton di legno, 2.500 m di stralli Redaelli, 1.500 mc di calcestruzzo, 2.000 mq di pietra, 15000 viti e bulloni, 10 ton di saldature, 6.000 mq di verniciature, 850 mq di asfalti ecologici per un totale di circa 60.000 ore di lavoro.

 

 

Exa engineering srl nasce alla Spezia come società d’ingegneria nel 1998 dopo un percorso comune dei suoi soci fondatori, l’Ing. Sabatino Tonacci e il Geom. Paolo Biggeri, prima all’interno di un’impresa, quindi come liberi professionisti di uno studio associato. Il valore principale di Exa consiste nel porsi come un’azienda in grado di risolvere i problemi di una committenza variegata grazie alla consolidata esperienza dei soci nonché ai diversi percorsi formativi ed alla complementarietà di mansioni dei loro collaboratori interni. Exa investe notevoli risorse per l’acquisto e l’utilizzo di avanzati sistemi informatici sia per il calcolo che per la modellazione strutturale; a garanzia di un oggettivo percorso di qualità, Exa si è dotata di certificazione di qualità del proprio sistema di progettazione secondo la normativa UNI EN ISO 9001:2008. Metodo professionalità e passione impongono al gruppo la stessa cura per ogni progetto, dal più piccolo al più grande.

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