Nuove piazze e padiglioni della stazione ferroviaria di Padova
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Nuove piazze e padiglioni della stazione ferroviaria di Padova

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Nuove piazze e padiglioni della stazione ferroviaria di Padova
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Nuove piazze e padiglioni della stazione ferroviaria di Padova - Il progetto del piazzale è parte integrante di un più ampio programma di sviluppo della stazione di Padova, all’interno delle politiche Europee di espansione delle reti di trasporto di interesse Comunitario, quali il V corridoio di trasporto Pan-Europeo, un progetto di infrastruttura ferroviaria ad alta velocità che va da Lisbona a Kiev, all’interno del quale Padova ha un ruolo importante nel collegamento tra nord e sud Europa.
La piazza della stazione è concepita come un hub multimodale, che connette tutte le scale di trasporto, europeo e nazionale, regionale e locale. Ospita la linea dell’alta velocità e la stazione della linea regionali (Venezia – Padova - Verona), le stazioni degli autobus provinciali e urbani e la linea del tram che attraversa la città da nord a sud e collega le principali strutture Park and Ride metropolitane, un nuovo parcheggio biciclette e un servizio di taxi.
Ogni anno 18,5 milioni di persone attraversano la piazza, pendolari (studenti universitari e lavoratori) e turisti, che possono sfruttare l'ampia offerta del trasporto pubblico per muoversi attraverso la città e godere dei suoi servizi e dell’offerta culturale, come dell'itinerario storico-culturale lungo la linea del tram.
Il contesto urbano di Padova attualmente esprime una tensione positiva, legata ai programmi di trasformazione urbana, e una tensione sociale già in atto, che richiedono un ripensamento più comprensivo sul carattere di un nodo multimodale, con la qualità dell’organizzazione dei flussi e la qualità di uno spazio urbano centrale.
Obiettivo del progetto è ottenere uno spazio urbano unitario disponibile agli usi della città e non solo della mobilità, con un alto livello di qualità e un budget contenuto (90€/m2). Il progetto ha promosso: un più facile orientamento dei flussi delle diverse utenze; la ri-attualizzazione di geometrie e dimensioni per adeguare l’assetto spaziale al ruolo di ‘porta della città’; l’esclusione del traffico automobilistico privato e la contrazione dello spazio destinato alla mobilità pubblica; la realizzazione di una nuova struttura a parcheggio per 800 biciclette (bicipark); l’inserimento di un punto di car sharing elettrico, in una prospettiva di sviluppo della mobilità sostenibile.
Lo spazio pedonale è stato dilatato, nella sua estensione est-ovest, da 100 a più di 300 metri, e, verso sud, da circa 20 a 32 metri grazie alla riduzione delle corsie del trasporto pubblico da tre a due. L’area ciclopedonale di fatto è triplicata, passando da 5000 mq circa a 15000 mq ed è stata immaginata come una piazza–giardino. Il piazzale, così ridefinito nelle sue dimensioni, è percepito come uno spazio continuo, libero da ostacoli e ri-orientato attraverso l’uso di nuovi filari di alberi. Il comfort e la sicurezza sono i criteri che hanno determinato la scelta dei materiali e assieme al disegno della topografia delle superfici danno continuità alle parti relazionate tra loro (traffico pedonale, ciclabile e carrabile) e orientano i differenti flussi.
La versatilità d’uso di tali spazi e il controllo dei diversi flussi di mobilità che li attraversano è risolta tramite piattaforme polifunzionali in calcestruzzo colorato (ciclopedonali e a traffico controllato), che, oltre a differenziarsi dalle superfici specificamente viabilistiche in asfalto, possono ospitare plateatici, piccole fiere, manifestazioni e mercati temporanei. Tali superfici opportunamente sagomate, guidano la raccolta delle acque meteoriche verso le caditoie lineari che misurano longitudinalmente gli spazi, e rispondono alla scelta di articolare lo spazio aperto attraverso criteri di fluidità e continuità fisica e percettiva, minimizzando le zone di scarsa visibilità e facilitando, per quanto possibile, la sicurezza dei luoghi. Lo spazio notturno proposto ristabilisce un criterio unitario dello spazio della luce artificiale attraverso la definizione di tre quote di illuminamento che si specificano correlandosi alle scale e alle dimensioni dei diversi ambiti: illuminazione diffusa proveniente dall’alto con pali alti 8 metri per sottolineare lo spazio di percorrenza stradale; illuminazione diffusa, proveniente dall’alto con pali alti 5 metri sugli spazi polifunzionali; illuminazione radente lungo le piste ciclabili.
La nuova piazza – giardino è ri-calibrata anche nei rapporti sole – ombra. L’utilizzo esteso della vegetazione arborea oltre a sottolineare lo sviluppo longitudinale dello spazio ciclopedonale, è infatti finalizzato alla realizzazione di zone di equilibrio termico e mitigazione dell’impatto delle superfici pavimentate, perciò si è scelto l’impiego di alberature a foglia caduca, che meglio rispondono alle esigenze di ombreggiamento estivo e soleggiamento invernale del piazzale: Robinia pseudoacacia ‘bessoniana’ (filari), Gleditsia triacanthos e Celtis australis, Sophora japonica 'regent’ (alberi isolati). La trasformazione delle superfici verticali dei cavalcavia esistenti in pareti di vegetazione rampicante fanno da sfondo ai singoli spazi. La vegetazione di progetto continua le strutture arboree esistenti di Viale Codalunga, rafforzando l’habitat naturale degli uccelli, reintroducendo la natura in un contesto urbano fortemente caratterizzato dalla mobilità.
La valorizzazione architettonica degli spazi pubblici durante le fasi di costruzione hanno attirato l'intervento di nuovi attori pubblici e privati, come Centostazioni, che gestisce le attività commerciali all'interno delle stazioni ferroviarie, e che ha commissionato allo studio la ristrutturazione della facciata dell'edificio e la sua illuminazione esterna.

CZstudio associati, è stato fondato nel 2006 da Paolo Ceccon e Laura Zampieri per realizzare progetti e ricerche di architettura e di paesaggio. Attualmente lo studio lavora a progetti e realizzazioni che riguardano la trasformazione di spazi urbani complessi, parchi e spazi pubblici e privati, progetti di architettura e paesaggio per infrastrutture, mobilità e gestione delle risorse ambientali. Sono presenti nel panorama internazionale ed hanno ottenuto riconoscimenti tra i quali: finalisti al II e V ‘European Award on Landscape Rosa Barba’, Biennal del Pajsatge de Barcelona (2001, 2008) ed al Premio “Medaglia d’Oro per l’Architettura italiana”, Triennale di Milano (2012). Nel 2013 i loro progetti hanno ricevuto l’ ‘Architect Honor Award’, The American Institute of Architects – AIA New York Chapter (USA) ed il premio provinciale della Biennale di Architettura Barbara Cappochin. Tra i lavori di recente realizzazione: Parco di Catene a Venezia, Piazzali e padiglioni della stazione di Padova, piscine e spazi aperti Jesolo Lido Condominium Building, parco privato e villa a Mantova.

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