Sotto il Viadotto
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Sotto il Viadotto

Sotto il Viadotto G124

Sotto il Viadotto
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Il Viadotto dei Presidenti si trova all’interno del Municipio III, un territorio che si est ende tra il fiume Aniene e la Riserva Naturale della Marcigliana nella parte nord‐est di Roma. Nasce su un tr acciato previsto dal PRG del 1962 ed avrebbe dovuto costituire la testa nord di un sistema viario ad alt o scorrimento. Nel 1996 venne realizzato il tratto che unisce via della Bufalotta al quartiere di Colle Salario con al centro il viadotto tranviario. Di questo asse di trasporto leggero furono ralizzati però con dopp ia sede tramviaria solo 1800mt e due stazioni complete di banchine e rampe di accesso per i disabili (l a stazione Serpentara e Vigne Nuove). Dal momento della sua costruzione lo spazio destinato alla ferro via è stato trascurato e lasciato in abbandono.
IL PROGETTO SOTTO IL VIADOTTO - Sotto il Viadotto nasce nel 2014, nell’ambito del progetto europeo TUTUR (Temp orary Use as a Tool for Urban Regeneration), grazie alla collaborazione dell’ associazione Greenapsi, Inter azioni Urbane e il G124, gruppo di lavoro del senatore Renzo Piano sulle periferie. Obiettivo principale è quello di raccogliere la sempre più crescente voglia di riappropriarsi del territorio da parte delle persone, attraverso un intervento sulla microscala che possa rivitalizzare uno spazio abbandonato trasfor mandolo in luogo di sperimentazione e socialità.
Al termine di una fase di osservazione diretta e di ascolto in cui è stata coinvolta la comunità locale, si è arrivati a formulare una proposta progettuale che prevede la ‘riattivazione’ di una parte dello spazio sottostante il sistema infrastrutturale del Viadotto dei Presidenti, corrisp ondente alla “stazione Serpentara”. Il progetto prevede la trasformazione di uno spazio urbano degradato in luogo di scambio e di partecipazione attiva della cittadinanza, favorendo un concreto riuso dell’infrastr uttura, abitando gli spazi
interstiziali ed innestandovi delle funzioni specifiche che permettano la fruibilità e l’utilizzo di almeno una parte di queste aree ad oggi completamente abbandonate. L’uso temporaneo , quindi, di uno spazio abbandonato e inutilizzato attraverso un processo di progettazione partecipata, il recupero dei materiali di scarto ed autocostruzione. Una iniziativa che consente ai cittadini di avere un l uogo dove incontrarsi e organizzare attività aperte a tutti.
Successivamente ad una preliminare bonifica, pulitura e messa in sicurezza dell’ar ea, l’intervento prevede la riattivazione del vuoto urbano mediante la creazione di una “piazza attrezzata ”. Questo nuovo spazio urbano è caratterizzato dalla presenza di due volumi prefabbricati (containers ), un laboratorio in cui verranno organizzate e gestite att vità specifiche e un deposito per gli attrezzi per la manutenzione del micro parco. L’accesso alla pedana (circa 200mq), realizzata recuperando pall ets o materiali in legno inutilizzati, avverrà attraverso un percorso, che taglia trasversalmente l’area facili tando la connessione tra i quartieri posti ai lati del viadotto. È inoltre previsto il completamento degli access i alla parte sopraelevata del viadotto mediante l’integrazione di elementi che possano connettere la p edana alle strutture di collegamento verticale già esistenti, ma rimaste incompiute. Il percorso è stato progettato come un vero e proprio percorso attrezzato per rendere il passaggio colorato e divertente e non più grigio e difficoltoso, qual era prima dell’intervento. Per invitare la gente ad attraversare, ma anche a sostare sotto il viadotto, verranno realizzati elementi di arredo urbano con materiali di recupero mediante un workshop di autocostruzione, coordinato dall’Associazione Interazioni Urbane, che vedrà il coinvolgimento di studenti, giovani professionisti, bambini e cittadini di tutte le età. Il principale elemento del percorso è la ruota, che da pneumatico usato si trasforma in cordolo, fioriera, seduta, rastrelliera per le bici, altalena, cupola e poi parete per arrampicarsi, simbolo della trasformazione di un luogo e di una mobilità che viaggia verso la sostenibilità, Sopra e Sotto il Viadotto.
Assumerà un ruolo di rilievo la partecipazione attiva della cittadinanza anche nella manutenzione dello spazio stesso; per farsì che il progetto sia sostenibile nel tempo è necessaria una fase di accompagnamento e la costruzione di una comunità che si prenda cura dello spazio e lo senta come proprio. l giorni dell’inaugurazione, 11 e 12 ottobre 2014, sono stati giorni di festa con musica, laboratori didattici, una passeggiata in bici per il quartiere, uno spettacolo teatrale e una tavola rotonda sul tema della dimensione temporale della trasformazione urbana. Da ottobre ad oggi continua l’attività del Gruppo Sotto il Viadotto con la volontà di ampliare l’offerta di servizi, compenetrando le attività di rigenerazione urbana con produzioni culturali site specific, implementando così la scarsa offerta culturale del Municipio e facilitando la fruizione per tutte le fasce di popolazione.

Il gruppo SOTTO IL VIADOTTO nasce dalla collaborazione dell’Associazione Greenapsi, Interazioni Urbane e del G124.
Gruppo Renzo Piano G124_Eloisa Susanna e Francesco Lorenzi
Architetti del G124, gruppo di lavoro multidisciplinare che pone al centro della proposta di riqualificazione delle periferie la costruzione di processi basati sull’osservazione diretta e sull’ascolto oltre che del tessuto sociale, anche dello spazio urbano esistente, proponendo interventi di agopuntura urbana
Interazioni Urbane_Elisa Maceratini e Lorenzo Fauvette
Architetti e urbanisti, si occupano di riattivazione di spazi pubblici degradati attraverso processi di coesione sociale, progettazione partecipata, recupero dei materiali di scarto ed autocostruzione.
Greenapsi _ Massimiliano Foffo e Alessandro Lungo
Sin dagli studi universitari hanno approfondito i temi legati al riciclo e recupero dei vuoti urbani. Collaborano con l’Agenzia per la Mobilità del Comune di Roma, nella progettazione di percorsi ciclo‐ pedonali.

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