Residenza per anziani Villa Parma
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Residenza per anziani Villa Parma

Giandebiaggi Architettura

Residenza per anziani Villa Parma
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Il progetto per la realizzazione di una nuova struttura per anziani e per la sistemazione del parco del comprensorio di Villa Parma, ha lo scopo di fornire soluzioni ad un tema assai delicato come quello della residenzialità assistita per non autosufficienti in un concetto di integrazione, familiarità, di un particolare mamento della vità delle persone, la senilità appunto, il tutto in coerenza a quanto indicato nel Piano Programmatico 2014-2016 dell’Azienda Ad Personam (comproprietaria con il Comune di Parma del comparto). Attraverso una severa analisi degli interventi necessari alla riqualificazione dell’area anche in funzione dell’utilizzo delle strutture esistenti e di quelle oggetto di eventuali ampliamenti, è stato possibile partire da un concetto di integrazione con il contesto.
Il comparto “Villa Parma” infatti è situato all’interno del tessuto urbano consolidato della città di Parma; l’area si presenta come un vero e proprio parco urbano incastonato tra edifici residenziali e di servizio ma purtroppo oggi chiuso e murato. Le strutture interne rimangono così distanti dalla città e separateb dalla vita quotidiana. Tali strutture ( le residenze “I Tigli”, “I Lecci” e “Le Tamerici”) sono state attentamente studiate al fine di verificarne il loro recupero ed il loro standard di adeguamento all’accreditamento regionale, ma solo le prime due hanno avuto esiti positivi, mentre per l’ultima si rende necessaria una sostituzione con una nuova struttura da realizzarsi all’interno del comparto per poi procedere alla demolizione e sostituzione di quella incongrua.  L’intervento quindi denominato Nuove Tamerici consiste nella realizzazione di un edificio di circa 1000 metri quadrati per piano per quattro piani fuori terra. Esso avrà caratteristiche costruttive tali da poter classificare l’edificio in Classe A o A+ in termini energetici, e carbon neutral in termini di emissioni di CO2. In sintesi non verrà collegato alla rete di teleriscaldamento, ma basterà a se stesso autosostenendosi sia nel periodo estivo che invernale. Il progetto si preoccupa poi di dare senso al parco realizzando e ristrutturando i percorsi pedonali e ciclabili interni, comprendendo la sistemazione delle aree a verde e la dotandolo dei necessari parcheggi pubblici e privati.

Il nuovo edificio, a differenza da quelli precedenti sarà disposto ai margini dell’area e quindi direttamente fruibile dall’esterno, ricucendo così un rapporto diretto con la città. L’edificio in sé avrà l’accesso principale sul fronte sud e condurrà direttamente all’ampio spazio polivalente per attività di gruppo e socializzazione del piano terreno, governato dal front desk della reception posto in prossimità dei due collegamenti verticali.
L’ampio soggiorno, si apre verso est e verso ovest, affacciandosi direttamente sull’area verde esterna, a rafforzamento del rapporto diretto fra interno ed esterno, permettendo così l’utilizzo diretto della zona attrezzata, protetta e riservata, durante il periodo estivo.
Al piano terreno il corridoio centrale distribuisce i servizi generali alla struttura: uffici amministrativi, servizi igienici per utenti, spogliatoi per il personale, Cappella, locali tecnici, dispensa, depositi, ambulatori, ed i due nuclei di collegamento verticale ai piani. Sul fronte nord è previsto l’accesso del personale e di servizio, coperto da un ampio porticato per il carico e scarico.
L’organizzazione in 3 nuclei da 25 posti letto, suddivisi in 11 camere singole e 7 doppie per piano, caratterizza distributivamente i tre piani sovrastanti, opportunamente dimensionati e attrezzati secondo la normativa di riferimento.
Il corridoio centrale, sull’asse nord sud, diventa l’elemento ordinatore della distribuzione, prevedendo una suddivisione in zone dell’edificio. Nella zona centrale si trovano gli spazi collettivi e il locali di servizio (soggiorno, locale personale, ambulatorio, servizi igienici, depositi e bagno assistito), accessibili direttamente dai due nuclei di collegamento verticali contrapposti. Solo passando da queste zone soggiorno si può accedere, come in una normale residenza, alle camere da letto, che sono poste agli estremi del fabbricato, con gli affacci poste sui lati est ed ovest. Tutto ciò fa si che ci si divida in due semi-nuclei da soli dodici persone circa. A loro volta queste parti letto sono divise attraverso una idonea morfologia dei corridoi, in due “piazzette” con adiacenti solo quattro camere, generando così una prossimità riconducibile ad una famiglia e ben distante da un reparto ospedaliero. Sui fronti nord e sud delle testate dell’edificio si trovano i piccoli spazi destinati alle attività di gruppo, sia all’aperto che al chiuso, oltre ai locali destinati a deposito. La scelta è stata quella collocare al piano quattro piccoli soggiorni, anziché un unico grande ambiente, poco utilizzabile per riservatezza, rumore e rumore, mentre in questo modo ancor più si può fare rifermento a piccoli gruppi di utilizzo, rimandando ancora all’appartamento, alla residenza il modello di riferimento. Il dimensionamento dei locali, la loro organizzazione e distribuzione, sono vincolanti in termini di superfici, quantità e posizione dalla normativa per l’accreditamento.

L’area esterna riservata e di pertinenza dell’edificio, opportunamente separata dagli spazi di uso pubblico del parco, ma adiacenti ad essi, sarà costituita da ampi spazi a verde con zone pavimentate e attrezzate per l’utilizzo nel periodo estivo, accessibile direttamente dalla zona soggiorno del piano terreno. Il progetto poi, come già accennato, rivede completamente la sua impostazione aprendosi alla città, alle differenti generazioni, ai rapporti con gli atri spazi pubblici adiacenti, come l’asilo, i campi sportivi, le residenze sociali. Il parco diverrà accessibile pedonalmente da vari fronti e potrà contare su percorsi nel verde, zone attrezzate per bambini e per ragazzi, incrementerà la zona sportiva, e recupererà il bar caffetteria che già esisteva un tempo ed ora abbandonato. Il parco quindi aprendosi all’esterno diverrà una dotazione urbana molto importante che integrerà finalmente e non allontanerà i residenti anziani, facendo apprezzare a tutti un progetto intergenerazionale che potrà essere arricchito da eventi e manifestazione dell’Azienda proprietaria.
Dal punto di vista della viabilità, è previsto anche l’accesso carrabile ma solo ai margini dell’area, dove già sono presenti gli ingressi e saranno dotati da adiacenti parcheggi per l’utenza e per il personale. Complessivamente il nuovo intervento architettonico diverrà l’occasione per far rientrare l’intero comprensorio nella vita della città e far divenire un luogo oggi chiuso e separato, in un luogo aperto e pieno di vita, con grande beneficio anche terapeutico per i residenti alloggiati.

Paolo Giandebiaggi

Nato a Parma nel 1961, si laurea con lode alla Facoltà di Architettura di Firenze nell’87, con tesi discussa presso il Dipartimento di Restauro dell’Architettura (Proff. Rocchi e Cruciani). Diviene prima professore associato presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Parma, dove progetta diversi interventi di restauro e recupero di strutture storiche. Dal 2002 è Professore Ordinario presso la Facoltà di Architettura dello stesso Ateneo, ed è stato Presidente dei Corsi di Studio dal 2004 al 2012.

Numerose sono le pubblicazioni e le mostre riguardanti la sua attività di ricerca in Italia ed all’estero. Professionalmente ha realizzato numerosi interventi pubblici (visibili sul sito www.giandebiaggi.it) nei settori scolastico, sanitario, sociale e commemorativo, nonché interventi privati residenziali, commerciali e produttivi, in gran parte condivisi con Gianluca Mora. Partecipa da tempo a seminari anche internazionali sul tema della rigenerazione architettonica ed urbana, facendo conferenze sulle esperienze svolte e sugli studi innovativi condotti sulle relative analisi preventive.

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