Hotel 1301iNN - Slowhorse
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Hotel 1301iNN - Slowhorse

ElasticoSPA

Hotel 1301iNN - Slowhorse
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Hotel 1301iNN – SlowHorse - L'area interessata da questo progetto è inserita a sud-ovest del paese, un margine urbano accessibile a est da un parcheggio e confinante a nord con il territorio montano aperto verso la vallata di Barcis. La foresteria preesistente, annessa al Palazzetto del Ghiaccio “Palapredieri” di Piancavallo è stata costruita nei primi anni ’80 e non è stata mai veramente completata in tutte le sue parti; mantenendo la struttura di connessione tra la foresteria ed il palaghiaccio, il progetto ha previsto di ristrutturare il piano terreno del vecchio edificio e costruire una struttura totalmente nuova ai piani soprastanti.
Il piano terreno esistente viene utilizzato come ingresso e per una serie di funzioni connesse con la gestione e i servizi dell'hotel, mentre il più basso dei due piani interrati diviene fondazione dell'intero edificio: una volta riempito con le macerie prodotte dalla demolizione, trova nuovo uso come cassero per il getto delle strutture di fondazione.
Abbiamo riposto grande attenzione nella progettazione degli spazi di accesso nel tentativo di creare un rapporto sempre ricercato tra l'interno e l'esterno della foresteria. Le facciate del piano terreno sono state completamente rimaneggiate, sia nelle aperture che nei materiali in concordanza con i diversi utilizzi delle aree esterne. L'accesso alla struttura avviene tramite un porticato di connessione tra le aree parcheggio e la porta d'accesso, un marciapiede pavimentato in porfido dello stesso tipo di quello utilizzato per i rivestimenti della facciata funge da connessione con il Palaghiaccio. Sul retro, verso le montagne un'altra area pavimentata e coperta potrà essere sfruttata nelle belle stagioni per il relax, gli aperitivi e le colazioni all’aperto.
Il nuovo edificio sormonta le parti esistenti su una piattaforma rialzata di circa 5 m dal piano terra e sospesa dalla vecchia struttura grazie al sostegno dei vani scala e dei tripodi in calcestruzzo armato. Viene pensato per rievocare l'aura delle vecchie strutture montane ma da queste si discosta secondo una nuova concezione tecnologica e strutturale, oltre che spaziale e ricettiva, con viste ed affacci verso le parti più belle del paesaggio e con un aspetto architettonico diverso e più confacente al contesto rispetto a quello proposto negli anni ottanta, che si rivela oggi inadeguato rispetto alla peculiarità del luogo.
Il sistema costruttivo dei nuovi piani è costituito da pannelli in legno lamellare sia per le pareti portanti che per i solai, i rivestimenti sono naturali in pietra e legno di larice, utilizzato anche per i grangisole della facciata sud.
L'edificio è suddiviso in due ali rivolte una verso est, quindi verso la vallata di Barcis, l’altra verso sud-ovest e il centro di Piancavallo. Tra le due ali si creano luoghi di aggregazione dove più fortemente si percepisce la nuova l’identità dell’albergo. All'interno, un ampio spazio a tripla altezza, all'esterno un'area pensata appositamente per l'accumulo della neve: grazie allo studio dei dettagli costruttivi e della forma delle falde le acque vengono convogliate verso il retro dell’edificio, dove grandi stalattiti arricchiscono l’ambiente di un effetto spettacolare. Le geometrie proposte cercano un dialogo con l'ambiente circostante, soprattutto con le montagne, che hanno un andamento verticale mai riconducibile a figure elementari, scolpite nei millenni dai flussi delle acque e dai cicli di gelo e disgelo.
Il piano primo è quello più grande di tutto l’edificio, arrivandovi si percepisce subito un ampio spazio a tripla altezza, quasi una seconda hall per il solo utilizzo degli ospiti, un luogo accogliente con un caminetto, divani e sedute, che si affaccia con grandi vetrate verso le piste da sci e le aree sportive. Oltre alle otto camere doppie e tre camere triple, al piano sono previsti locali di servizio ed un piccolo centro benessere.
Al secondo piano i corridoi di distribuzione alle camere si affacciano a ballatoio sull’area relax/camino del primo piano. Il grande vuoto conferisce qualità allo spazio mettendo in comunicazione visiva i vari livelli e permettendo di vedere sempre la grande copertura di legno che lo caratterizza. Il piano terzo è caratterizzato da una struttura mansardata, il movimento delle falde del tetto permette in alcuni casi di sfruttare le altezze per un piano soppalco, ampliando la possibilità ricettiva dell’immobile.
Nel progettare questa struttura, ci siamo focalizzati sulla qualità delle camere, queste sono a tutti gli effetti le tessere fondamentali per un buon funzionamento di tutto l’impianto. La varietà, il confort ambientale e le qualità percettive di ogni camera sono stati studiati con cura, la pavimentazione è parzialmente in gress ceramico color cotto frammisto ad un getto di prodotto cementizio color grigio antracite (come lungo i corridoi) e parzialmente in legno di larice, le pareti sono tinteggiate con campiture di colore verde su sfondo bianco, generando spazi molto luminosi ma al tempo stesso accoglienti.
La superficie del tetto e della facciata a nord-est sono rivestite in scandole di ardesia di piccole dimensioni: queste, quando non c'è la neve, creano una texture sulle superfici in grado di inserire l’edificio in modo esemplare nell’ambiente naturale. Il tetto, infatti, per le grandi dimensioni è visibile anche da molto lontano, dalle piste e dai sentieri che si snodano sui versanti delle vicine montagne. La scelta dei materiali ha seguito una logica tesa ad esaltare la differenza di questo nuovo volume rispetto agli interventi adiacenti: il legno di larice dà all’edificio un aspetto domestico e montano, mentre l’ardesia funge da “segno distintivo” dell’edificio in un paesaggio privo di identità, in cui gran parte dei manti di copertura, siano essi delle strutture sportive che degli edifici residenziali, sono risolti con guaine ardesiate o con lastre metalliche.

Elasticospa nasce nel 2005 per iniziativa dell’architetto Stefano Pujatti. Oggi del team ELASTICOSPA fanno parte gli architetti Valeria Brero, Daniele Almondo e Serena Nano. ELASTICOSPA è in grado di sviluppare e coordinare il progetto architettonico a qualsiasi scala e fase, grazie alla combinazione di una attenta indagine formale con l’esperienza costruttiva raggiunta in oltre 15 anni di esperienza. Lo studio ha ottenuto importanti riconoscimenti internazionali tra cui: Selezione Premio Mies van der Rohe 2013, Premio INARCH-ANCE Giovane Progettista 2006, Biennale di Architettura di Venezia, XIV ed. (2014), XII ed. (2010) e X ed. (2006), Festival di Architettura di Londra (2008), V Biennale di Architettura di Brasilia (2006). Oltre a numerose pubblicazioni internazionali su riviste e libri di settore, si segnalano il libro monografico “Architettura al sangue” (2008) e il libro “1301INN Drawing, Building, Photography” (2014).
ELASTICOSPA dal 2014 ha aperto una nuova sede a Toronto, Canada, e collabora stabilmente con ELASTICO3 (Arch. Alberto Del Maschio) con sede a Budoia (PN) e con ELASTICO DISEGNO (Sara Dal Gallo e Guido Chierici) con sede a Chieri (TO).

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