Greenapsi
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Greenapsi

Massimiliano Foffo e Alessandro Lungo

Greenapsi
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La sinapsi è lo spazio di interconnessione tra due neuroni diversi, attraverso il quale avviene uno scambio di informazioni. Proprio come il cervello richiede una solida rete neurale per formulare pensieri complessi, le grandi città richiedono sistemi avanzati di trasporto per gestire popolazioni sempre più grandi. Esiste quindi una sorprendente somiglianza nel modo in cui un cervello ed una città si modificano ed evolvono diventando più complessi. E' necessario affrontare il problema del mantenimento di connessioni efficienti poiché, un' evoluzione incontrollata, può determinare l'inefficienza di alcune sinapsi trasformandole in un ostacolo per lo sviluppo e la vita delle città generando dei vuoti urbani. I vuoti urbani sono luoghi dimenticati privi di funzione dove il degrado e l'insicurezza avanzano. In quest'epoca però dove le città sono sature di cemento i vuoti urbani possono trasformarsi in una grande potenzialità e il verde può fungere da elemento unificante capace di ricomporre le sfrangiature del tessuto esistente e ottenere una continuità di valore urbano. Applicando la strategia del riciclo dei vuoti urbani ai tanti luoghi dimenticati all'interno di una città, possiamo ricreare un'efficiente sistema di connessioni in grado di rivitalizzare il tessuto urbano: la sinapsi verde, GREENAPSI! Roma è in continua crescita e, nelle sue conurbazioni periferiche diffuse, l’idea stessa di spazio pubblico è assente, oppure è sostituita da concentrazioni specializzate del commercio. I tentativi di produrre luoghi di scambio e di relazione, hanno portato alla creazione di non luoghi, ovvero spazi privi di identità, relazioni e storia. Questi devono essere ripensati e percepiti come spazi pubblici multifunzionali, come luoghi di vita personale in cui trascorrere il proprio tempo, come spazi aggregativi e di crescita della vita sociale collettiva.
Il Viadotto dei Presidenti costruito nel 1993 e aperto al pubblico dopo il 1996, nasce come il ramo di un asse viario che avrebbe dovuto collegare l’intera parte est della città. Viene costruito solo l'ultimo tratto e predisposto per il passaggio di una ferrovia leggera. Ma dal momento della sua costruzione lo spazio destinato alla ferrovia è stato trascurato e lasciato in abbandono. Gli accessi sono rimasti incompiuti e le strutture già realizzate sono state degradate ed utilizzate impropriamente. Questa superficie abbandonata fatta di cemento e rifiuti è stata lasciata in balia del degrado ed è diventata uno scenario inconsueto e surreale che taglia ogni connessione all’interno del municipio, sia ambientale che insediativa che sociale. Questo vuoto urbano deve essere recuperato, creando uno spazio pubblico lineare che come una linea verde leghi le diverse aree urbane e lo spazio verde tutto insieme. Non solo una connessione fisica tra i quartieri, ma un percorso sociale e di iniziative culturali e commerciali che può diventare un segno identitario del territorio che stimoli le persone a vivere il luogo. Greenapsi si configura come un intervento progettuale che individua spazi perduti, per riappropriarsi del tempo libero e rallentare i ritmi di vita. In una città in preda all’affannoso sviluppo del completamento delle metropolitane, dove i soldi per i nuovi interventi e le demolizioni sono sempre meno, il recupero di denari spesi negli anni passati, con il reintegro di una vecchia struttura mai utilizzata, sembra l’unica via rimasta da percorrere. In questa direzione, il viadotto dei Presidenti potrebbe essere un esempio, con il quale sviluppare una politica di recupero estesa a tutte le periferie e borgate romane. Il progetto connette diverse aree lontane dalle nuove stazioni della metropolitana, facilmente raggiungibili cosi anche in bici. Esso garantisce non solo importanti miglioramenti all’assetto dei collegamenti locali, ma anche vantaggi dal punto di vista degli aspetti ambientali, estremamente importanti in una area che è sottoposta a una continua cementificazione. La ciclabile collega direttamente i due principali polmoni verdi del quadrante nord-est della città, il Parco delle Sabine e il Parco Talenti. Il viadotto si riconfigurerà come elemento di unione del verde e non rappresenterà più un elemento di divisione; il Parco delle Sabine, diviso fin’ora in diverse porzioni dal viadotto stesso, si ricomporrà in un unico sistema con una sua identità ben precisa, capace di mettere in relazione i diversi quartieri. Solo riqualificando il verde quindi, si può migliorare il livello della vita delle periferie, e la qualità del progetto. L’intero percorso attrezzato è studiato con l’obiettivo di recuperare sia il suolo che i materiali, con una precisa strategia ambientale che garantisce la quasi totale autosufficienza delle funzioni. Tre percorsi si sviluppano all’interno: un percorso ciclabile, uno pedonale con attrezzature per lo sport e la sosta, e uno spazio destinato al trasporto con people mover. L' illuminazione e l'energia vengono ricavate da un lungo sistema di pannelli fotovoltaici e da un nuovo sistema basato su una tecnologia a nanogeneratori piezoelettrici, sufficienti a far funzionare anche le colonnine informative e i punti wireless. La pavimentazione del tracciato ciclopedonale, così come gli arredi sono realizzati interamente con materiale riciclato. Realizzare un progetto recuperando materiali e coinvolgendo la comunità locale, garantisce costi limitati, dando al materiale riciclato un nuovo valore e al progetto una forte valenza sociale. Uno studio di fattibilità fatto dal Comune di Roma, ha dimostrato come un intervento del genere, se sviluppato in diverse fasi, possa avere dei costi ammortizzabili nel tempo. Greenapsi rappresenta dunque, non solo un progetto architettonico-urbanistico, ma una precisa strategia, un percorso alternativo, una filosofia sulla quale orientare i futuri scenari delle nostre città.

Greenapsi nasce dall’idea di due giovani architetti Massimiliano Foffo e Alessandro Lungo durante gli ultimi anni dell‘iter accademico presso la Facoltà di Architettura di Roma Ludovico Quaroni, Università "Sapienza". Prende il nome dal titolo della tesi di Laurea con la quale i due hanno concluso il loro percorso di studi con il massimo dei voti. Il gruppo si occupa di promuovere il progetto di riqualificazione del Viadotto dei Presidenti grazie al quale ha sviluppato, insieme all’Agenzia per la Mobilità di Roma, uno studio di fattibilità e diversi progetti preliminari di piste ciclabili. Il gruppo si è poi evoluto nell' associazione “IL VIADOTTO DEI PRESIDENTI GREENAPSI”, con la quale sta portando avanti insieme al Comune di Roma, Assessorato alla Trasformazione Urbana e il gruppo Renzo Piano per le periferie G124, l'interessante progetto di riqualificazione urbana di una delle aree degradate sotto il viadotto. Partecipa inoltre a numerosi concorsi di progettazione nazionale e internazionale collaborando con studi di architettura e ottenendo diversi riconoscimenti.

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