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Ampliamento di Villa Alba - Sistemazione esterna e volumi di servizio.
In un lotto allungato e in declivio, nella campagna tra Siracusa e Catania, una villa da recuperare
partendo dai suoi spazi esterni.
Scelgo di disporre in tutta la lunghezza del lotto una serie di quinte che dalla strada a valle misurano il terreno fino all’ultimo terrazzamento in cima, ovvero fino alla villa.
Dalla strada a valle l’accesso è concepito come una stanza a sviluppo longitudinale. Attraversato il viale si giunge al parcheggio inquadrato da un muro bianco che funge da scena a questa seconda camera all’aperto. Oltrepassata la quinta del parcheggio il terreno diventa un mite declivio che si conclude verso la villa con una piscina. Il muro di contenimento tra la piscina e la terrazza della vil- la guadagna un suo spessore all’interno del quale sono ospitate le scale e i due volumi cubici. Nel primo volume a cielo aperto trovano sede i servizi ed una cucina, nell’altro è ospitata una piscina coperta in continuità con quella esterna. Seduti sui suoi gradoni, attraverso la vetrata, al di là della superficie increspata della piscina esterna, al di là del muro e dei camminamenti che inquadrano gli ulivi, appare il paesaggio siciliano e con esso la logica del progetto. Queste “stanze”, che si sviluppano l’una dentro l’altra, secondo il tema fascinoso dell’incorporazio- ne, “della bambola nella bambola”, assumono caratteri, funzioni e dimensioni diverse. La prima, che delimita l’intero lotto, di circa due ettari e mezzo, è un recinto naturale costituito da “muri” di leyland che percorrono senza soluzione di continuità il perimetro di uno spazio destinato ad un este- so giardino, caratterizzato dalla presenza di alte e variate piante di pini, di cipressi e di alloro, ad un piccolo parcheggio e ai percorsi di servizio; e che include al suo interno, addossata su di un lato, l’altra stanza, un secondo recinto, in parte murario, che a sua volta, in una dimensione più raccolta e più intima dell’abitare, contiene la villa, il sistema della piscina con i suoi volumi e gli uliveti.
Le linee che attraversano e che poggiano sul prato sono i percorsi che con ordine collegano le varie quote dell’impianto e i due diversi sistemi dei recinti sopra descritti. Il solo materiale utilizzato per il loro rivestimento è la pietra bianca di Modica, che in contrasto con il verde dell’erba sembra di- segnarne con leggerezza i piani. Anche il muro di contenimento, che separa le due quote principali,
è rivestito dello stesso materiale, mentre i volumi cubici incastrati ad esso sono uno intonacato di bianco, l’altro rivestito di lastre di Kerlite grigia e di piccole tessere di mosaico marrone, brillanti ed iridescenti, al suo interno. In continuità con la piscina coperta, sotto il piano della villa, si trovano gli altri ambienti di relax e di servizio, anch’essi foderati di mosaico.
In questo insieme di contrasti materici, anche l’azzurro della piscina e le macchie scure ma rifletten- ti delle grandi vetrate prendono parte alla composizione come ampi e profondi riquadri di luce e di colore.
Ada Mangano (1973) si laurea in architettura a Reggio Calabria nel 2002. Nel 2008 consegue il tito- lo di dottore di ricerca in “Progetto Architettonico ed Analisi Urbana”, Università degli studi di Ca- tania. Presso lo stesso Ateneo, dal 2009 al 2012, è professore a contratto nei corsi di Composizione I e II e nel corso di Teoria e Tecnica della Progettazione Architettonica Contemporanea nell’a.a 2014-2015. Svolge la sua attività di ricerca progettuale in Sicilia. Nel 2008 con casa De Luca ottie- ne il Premio G. B. Vaccarini per la valorizzazione dell'architettura contemporanea in Sicilia nella sezione Opera Prima, nel 2012 la Menzione al Premio Nazionale Selinunte, categoria 30 giovani architetti siciliani under 40 e nell’edizione 2013, con “Spazi esterni di una villa a Scordia”, il Pre- mio Nazionale Selinunte, categoria Giovani studi siciliani, un'idea di architettura.
