Modellata intorno agli alberi e snodandosi tra gli alti tronchi della pineta, Wind House è immersa nella foresta di Kampinos, al limitare della città di Varsavia, quasi a essere inglobata nella sua vegetazione: a tratti è invisibile, mimetizzandosi nel verde delle chiome e nel marrone del legno. Più che progettata dalla mano del suo architetto, Przemek Olczyk dello studio polacco Mobius Architekci, può quindi dirsi disegnata da quella della natura della fitta pineta.
«Nel mentre della progettazione, non si è pensato troppo alla forma dell’edificio – ha spiegato lo stesso Olczyk –: si sono segnate sul terreno le aree boschive, le quali si sono volute lasciare intatte. Quindi, girando intorno a esse, si sono iniziate a disegnare le linee della casa».
Il concetto, il desiderio di preservare l’ambiente ha suggerito, in altre parole, la forma dell’edificio a partire da una filosofia conservativa.
La particolare area di costruzione, la pieta di Izabelin all’interno del parco nazionale di Kampinos, è a ben vedere tra le più richieste e considerate attraenti per essere abitata dai cittadini di Varsavia, forse anche per il suo aspetto a tratti insolito e cinematografico.
Come il profilo di Wind House, anche le sue facciate sono modellate dalla natura, tanto da instaurare un legame e un dialogo costante tra fuori e dentro. Questo, in particolare, è garantito dalle ampie vetrate sui lati, mai paralleli tra loro, e dal lucernario più o meno centrale, il quale a sua volta individua la parte abitabile della copertura. Questa, inoltre, è in parte ricoperta da un manto verde.
Tuttavia anche le pareti chiuse, completamente o parzialmente per la presenza di vetrate più piccole, mantengono un profondo legame con la pineta: le facciate sono infatti realizzate in larice siberiano, con lamelle disposte in una trama traforata che, talvolta, nascondono ulteriori finestre.
Alcune facciate del piano terra sono invece in pietra naturale, la quale continua e penetra all’interno dell’abitazione accentuando il senso di continuità tra esterno e interno.
Il nome stesso della residenza è un invito a lasciarsi travolgere dal clima e dalla brezza della pineta, la quale entra, ancora una volta, anche l’interno, dove in realtà è quasi difficile orientarsi a causa della complessa articolazione degli spazi. Il rigore della natura ha anche dettato i colori dei rivestimenti, dei pavimenti e degli arredi caratterizzati in particolare dal legno, dalla pietra e dalle rispettive venature. Lo stesso vale per le scale, la cui ultima rampa guarda verso il cielo grazie al soprastante lucernario.
Di conseguenza, questo edificio di quasi 450 m2 crea un prodotto finito stilisticamente coerente all’interno e all’esterno, donando ai suoi proprietari un senso di costante comunione con l’essenza della foresta di Kampinos.
Location: Izabelin, Varsavia (Polonia)
Architects: Przemek Olczyk Mobius Architekci
Complection: 2020
Area: 450 m2
Photography by Paweł Ulatowski, courtesy of Mobius Architekci