Tipo-Z

Come una scultura monolitica, l’eleganza e la silhouette di Tipo-Z di Ideal Standard non tradiscono quelle del suo archetipo, l’iconico lavabo Zeta di Gio Ponti del 1954, proprio quello che lo stesso architetto e designer milanese definì come una sorta di illusione. Una colonna, cioè, che “finge” di reggere un bacino trapezoidale, liscio, senza rilievi: un processo per sottrazione che già allora portò, ripercorrendo le sue parole, alla forma vera. Oggi tutto ciò è stato reinterpretato in chiave contemporanea e attraverso la diversità dei punti di vista della tradizione di Ideal Standard, grazie alla collaborazione con lo studio Palomba Serafini Associati. Ludovica Serafini e Roberto Palomba hanno realizzato così un pezzo unico per Atelier Collections, la linea dell’azienda che racchiude tutti i progetti più particolari, tra il tradizionale e l’innovativo.

A differenza del precedente modello, il gioco di verticalità si è evoluto verso una quintessenza di leggerezza grazie alle sue forme più snelle, ma anche e soprattutto grazie alla sua struttura monolitica. È proprio questa la grande particolarità di Tipo-Z, l’essere cioè composto da un unico pezzo in ceramica, una singola struttura che tiene insieme la colonna e il bacino.

«Abbiamo preservato gli elementi di eleganza e iconicità espressi da Zeta, reinventandone la forma e utilizzando nuove tecnologie», ha sottolineato lo stesso Roberto Palomba, co-fondatore di Palomba Serafini Associati e Chief Design Officer di Ideal Standard: una sfida resa possibile dall’utilizzo di appositi supporti di lavorazione adatti alla ceramica. La colonna, rastremata verso l’alto, si apre nel bacino vero e proprio con linee nette ma eleganti dando origine a un oggetto dall’effetto estremamente leggero e sottile, come eleganti sono le finiture in bianco e nero lucido. Nessuna regola prestabilita è stata vincolante, preferendo recuperare aspetti dell’artigianalità e dell’intervento umano per un pezzo unico.