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Lasserhaus, dove l’arte si fa accoglienza

Un Art Hotel 4 stelle e una dimora privata convivono all’interno di una residenza aristocratica nel cuore di Bressanone: un viaggio tra classicità e contemporaneità

VUDAFIERI-SAVERINO PARTNERS

Lasserhaus Art Hotel Bressanone Vudafieri-Saverino
Scritto da Redazione The Plan -

Location: Brixen, Bolzano, Italy
Completion: 2024
Architect: Vudafieri-Saverino Partners
Photography by Paolo Valentini, courtesy of Vudafieri-Saverino Partners

Consultants
Contemporary Art Collection Curator
: Stefanie Prieth
Ancient Art Collection Curator: Rose Bourdon
Building Permits and Authorizations: Studio Ferrari
Lighting: Studio Amort
Structural: Kauer Seehauser
Mechanical: Heiz Studio
Electrical: Studio Eplan
Acoustics: Nira Consulting

 

Un Art Hotel 4 stelle e la dimora privata dei suoi gestori convivono tra le mura storiche di Lasserhaus: residenza aristocratica del XV secolo nel cuore di Bressanone, in Alto Adige, da oltre 40 anni di proprietà della famiglia Faller. A firmare il progetto Claudio Saverino e Tiziano Vudafieri, dello studio milanese Vudafieri-Saverino Partners.

Lasserhaus - Vudafieri-Saverino Partners © Paolo Valentini, courtesy of Vudafieri-Saverino Partners

 

Lasserhaus, da residenza aristocratica a luogo d’arte

L’edificio, vincolato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, ospita ai primi due piani le dieci camere della struttura ricettiva (tre suite, sei matrimoniali e una singola) e agli ultimi due la residenza di famiglia. Lasserhaus accoglie inoltre una collezione di pittura classica, appartenente alla proprietà, e opere di artisti contemporanei. Elementi che ne fanno un punto di interesse per l’intera comunità, riassumendo, al contempo, il cuore dell’intero progetto: un dialogo tra storia e contemporaneità, nel rispetto dello spirito del luogo.

L’intervento non è stato rivolto al solo recupero di un bene vincolato, ma ha inteso conferire a esso nuova vita. Per questo, cinque artisti contemporanei sono stati chiamati a confrontarsi con la storia della residenza, costruendo un percorso narrativo perfettamente integrato con la collezione classica.

Lasserhaus - Vudafieri-Saverino Partners © Paolo Valentini, courtesy of Vudafieri-Saverino Partners

 

Arte classica e narrazioni contemporanee

Lobby e reception sono al pian terreno. Da qui si accede alle prime quattro camere, a un salottino con angolo biblioteca aperto agli ospiti, e alla cantina, dove la piccola sala degustazione è stata rivisitata da un pioniere dell’arte digitale: l’austriaco Peter Kogler. Le sue trame psichedeliche ricreano insolite profondità spaziali aperte all’esplorazione.

La scala interna conduce al mezzanino che ospita una spa con sauna e idromassaggio. Il percorso è scandito dall’opera di Alexander Wierer, focalizzata sull’incessante progressione del tempo e la transitorietà del presente. Al primo piano, infine, si trovano la sala colazione e le altre camere.

Lasserhaus - Vudafieri-Saverino Partners © Paolo Valentini, courtesy of Vudafieri-Saverino Partners
 

Le incursioni artistiche proseguono anche in alcune stanze. Dalle Barre a muro di Ingrid Hora, che incoraggia gli ospiti a dare libero sfogo alle proprie idee, ai Pensieri e pianeti di Esther Stocker: dieci sculture che sembrano galleggiare sulla volta del soffitto. Expect the best dell’artista visiva Petra Polli, domina, infine, gli spazi comuni.

Il progetto artistico di Lasserhaus è firmato dalle curatrici Stefanie Prieth, per la parte contemporanea, e Rose Bourdon, per la collezione di famiglia. Si tratta del lancio di un’attività curatoriale più ampia tesa alla crescita sistematica di una diffusa collezione d’arte. Filo conduttore della parte contemporanea sono i concetti di connessione e apertura, mentre la curatela della collezione Faller, composta da oltre 100 opere che spaziano dal 1600 alla metà del XX secolo, combina tecniche di allestimento classiche e concettuali.

Lasserhaus - Vudafieri-Saverino Partners © Paolo Valentini, courtesy of Vudafieri-Saverino Partners

 

Interni storici, materiali naturali e luce soffusa

Sul piano del design di interni, le stanze conservano gli originari tratti quattrocenteschi, ma assumono un nuovo volto grazie all’accostamento tra materiali naturali, come il legno di larice e di faggio e l’ottone, e superfici tattili come il velluto, mentre le trame materiche conferiscono tridimensionalità ai rivestimenti. Alcuni complementi d’arredo sono di recupero, come le sedie restaurate della tradizione tirolese, ma la gran parte è stata realizzata su disegno: dalle armadiature ai pannelli divisori, dalle testiere dei letti alle scrivanie.

La tavola dei colori è ispirata alle cromie dei boschi autunnali e della montagna, mentre un sistema di lampade a terra e a parete crea un’atmosfera raccolta grazie a una calda luce diffusa.

 

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