Talvolta un dettaglio è in grado di fare la differenza, definendo la cifra stilistica di un ambiente e andando a impreziosire lo spazio. Anche una componente funzionale di dimensioni minute, come una pulsantiera o un interruttore, può diventare determinante dal punto di vista estetico. Tali elementi sono stati oggetto di numerose reinterpretazioni, a partire dal secolo scorso. In particolar modo, gli interruttori rotativi nel corso del Novecento hanno ceduto il passo a quelli a levetta, ancora oggi diffusi. Al centro di questo cambiamento, non solo la necessità di maggiore funzionalità e praticità, ma anche un intento estetico. Il loro design si è da allora evoluto notevolmente, rimodernandosi pur restando il più possibile essenziale ed elegante. Attraverso la combinazione di tradizione artigianale e tecnologia moderna, Jung dal 1912 porta avanti un’attenta ricerca volta alla sintetizzazione estetica di ogni elemento. Un’investigazione che, pur riportando ogni componente a una forma pura e lineare, consente di preservare una grande forza comunicativa, esplicata attraverso un ampio ventaglio di forme e materiali. Con il modello LS 1912, il cui nome richiama l’anno di fondazione dell’azienda, prosegue questo intento investigativo, coniugato a scelte stilistiche e tecnologiche innovative. Per questa serie, Jung propone il bilanciere come unico elemento tattile emergente rispetto alla mascherina, realizzata a filo con la placca. L’interruttore concretizza una componente stilistica classica, reinterpretandola in una logica modulare ed elegante che non lascia scoperti altri elementi se non la levetta. Quest’ultima, disponibile in varianti cilindriche, cubiche e coniche, si distacca dalla placca pur conservando una continuità materica con essa. Per la realizzazione di ogni componente sono impiegati alluminio, acciaio inossidabile, ottone e cromo, materiali pregiati frutto di una pluriennale esperienza aziendale nella lavorazione dei metalli.