INDOOR GENERATION

YouGov, società di ricerche di mercato presente in 23 Paesi, nei mesi di marzo e aprile 2018 ha condotto un’indagine online sulle condizione abitative e lavorative delle persone. Il sondaggio, commissionato da Velux ed effettuato su un campione composto da 16.000 individui residenti in Europa e Nord America, ha fatto emergere un quadro preoccupante, secondo cui la maggior parte della popolazione ignora la quantità di tempo che spende in ambienti chiusi e malsani e le conseguenze che ne derivano. Dati alla mano, a fronte della reale situazione secondo cui il 90% della popolazione trascorre 22 ore della giornata chiusa in case, scuole, uffici, luoghi pubblici, l’opinione largamente diffusa è quella secondo la quale l’ammontare delle ore raggiungerebbe valori più bassi, inferiore alle 21 ore per l’82% fino a valori al di sotto delle 18 ore per il 62% della popolazione. Una “Indoor Generation”, che trascorre inconsapevolmente quasi tutta la vita in ambienti chiusi e tossici. L’aria all’interno degli ambienti può infatti essere fino a cinque volte più inquinata di quella all’aperto. Per proteggerci dall’esterno, ci siamo chiusi e sigillati in ambienti malsani, inquinati da materiali da costruzione, prodotti per la pulizia e materie plastiche. Senza contare l’umidità e la mancanza di luce naturale. Recenti studi hanno dimostrato che la mancanza di illuminazione adeguata può alterare gravemente i ritmi circadiani, con gravi e pericolose conseguenze sull’umore, il sonno e le prestazioni intellettuali; ne è una chiara dimostrazione la depressione stagionale, o Seasonal Affective Disorder (SAD). L’umidità degli ambienti, inoltre, aumenta il rischio di contrarre asma e può compromettere seriamente le vie respiratorie. Velux ha perciò deciso di denunciare la situazione e rendere consapevoli le persone: attraverso il cortometraggio Indoor Generation, diretto dal regista Martin de Thrah, ci accompagna alla scoperta della nostra generazione sempre più lontana dalla natura. L’obiettivo è fare prendere consapevolezza della situazione e incentivare piccoli accorgimenti quotidiani che possono cambiare il finale della storia narrata nel cortometraggio dalla piccola narratrice.