Eala, in lingua celtica, significa cigno ed è proprio da questa creatura da sempre presente sulle rive del lago che ha tratto il suo nome l’hotel a cinque stelle di Limone sul Garda EALA My Lakeside Dream. Un luogo, il suo, più unico che raro: si trova tra i terrazzamenti di Limone sul Garda, borgo di agrumi e limonaie, e il maestoso monte Baldo, con il suo manto di mughi, querce, aranci e palme. Frutto della ristrutturazione del precedente hotel Panorama firmata dallo studio di architettura e ingegneria associato Gesia, EALA fa della qualità dell’accoglienza ma anche del design ricercato, dell’architettura di pregio, della sua eleganza ispirata proprio alle linee dei cigni e del suo forte legame con il territorio alcuni dei suoi caratteri più identitari. Ed è proprio sulla perfetta integrazione tra natura circostante, edificio e materiali utilizzati che si è andato sviluppando il progetto dell’architetto Marco Savorgnani e dell’ingegnere Giovanni Ghirardelli: il risultato è una struttura ricettiva integrata nel paesaggio come fosse un costone roccioso digradante verso il pelo dell’acqua, volta ad accompagnare in un percorso di riscoperta del sé e della propria interiorità, non solo grazie all’armonia con la natura ma anche in virtù dei servizi dell’hotel stesso. Una spa da 1.500 metri quadri, 64 eleganti e pregiate suite, un parco immerso nella quiete del lago e una spiaggetta privata sono solo alcuni esempi.
La sostenibilità e l’efficienza energetica dell’edificio sono garantite da innovativi sistemi costruttivi e tecnologie impiantistiche, come il riscaldamento e il raffrescamento a pavimento, che ne massimizzano le prestazioni qualificando l’edifico come nZEB (Nearly Zero Energy Building).
«Con questo progetto abbiamo voluto valorizzare l’ambiente naturale che abbracciava il vecchio complesso, realizzando un edificio contemporaneo capace di interpretare in chiave architettonica il paesaggio circostante con forme, colori e tradizioni costruttive autoctone», ha raccontato Savorgnani che, per raggiungere l’obiettivo in ogni angolo e dettaglio dell’hotel, si è servito anche della collaborazione di Palazzani per i sistemi doccia e rubinetteria. Integrazione che, come ha spiegato sempre l’architetto, è stata fatta partire dall’involucro esterno per poi scendere nei dettagli interni:
«Per rispondere all’esigenza di piena integrazione con la natura, le due facciate, quella lato strada e quella lato lago, sono state concepite diversamente. La prima facciata, infatti, è costituita da doghe verticali di abete dello stesso colore dei legni di castagno che compongono le strutture delle famose limonaie del Garda, conosciute in tutto il mondo, mentre la “quinta” di facciata, costruita per schermare i locali interni, chiude il fronte che porta all’ingresso di EALA: una vera e propria scultura costituita da candidi elementi cementizi. La facciata lato lago, che ospita le grandi logge delle suites, è stata invece concepita secondo le linee orografiche della montagna, dove i colori dei pannelli cementizi, costituiti da un mix di graniglie marmo e altri materiali inerti, riprendono i colori della falesia».
La contestualizzazione di EALA con il paesaggio circostante consente dunque agli ospiti di sentirsi parte della natura stessa: l’hotel è completamente immerso nella rigogliosa e poetica natura lacustre, ripresa da alcuni elementi della struttura come i parapetti che, tutti diversi, vogliono rappresentare la discontinuità della falesia. Ci sono poi gli alberi di canfora alti otto metri a riprendere le formazioni vegetali autoctone delle rocce.
Ogni tipologia di suite dell’hotel EALA ha un proprio nome, capace di dare qualche indizio sul suo carattere: Albus, Nemos, Alisia, Argantos, Awen. Tutti e cinque i nomi provengono dalla cultura celtica e rivelano l’essenza e i segreti delle suite di EALA. Il candore del piumaggio dei cigni viene ripreso nel bianco della junior suite Albus; la junior suite Nemos, che porta il nome del cielo, è caratterizzata dal colore celeste dell’acqua del lago. La suite Alisia ha in sé e vuole trasmettere invece la forza della pietra e, al contempo, l’eleganza del marmo. Ci sono poi la spa suite Argantos, un gioiello impreziosito d’argento, e la royal suite Awen: la sua maestosità e la sua regalità tornano ancora una volta a richiamare il portamento dei cigni. Gli arredi e i materiali sono estremamente pregiati ed esclusivi; ed è nei bagni che Palazzani ha contribuito con la collezione MIS firmata da Antonio Bullo, sia per le rubinetterie sia per i sistemi doccia.
La suite più prestigiosa è Argantos. Qui, come anticipato, domina l’argento che, attraverso una lamina illuminata da un sapiente gioco di luci, produce riverberi simili a quelli dell’acqua del lago. In questo spazio, la percezione della continuità tra esterni e interni è ancora più evidente.
Con i suoi oltre mille metri quadri, l’EALA Luxury Spa è un microcosmo di armonia con l’ambiente, benessere, ricerca cosmetica, tecniche naturali e funzionalità. Suddivisa in due ambiti separati – la piscina coperta che affaccia sul lago e la zona che accoglie la sauna panoramica, le docce emozionali e di reazione – ha visto anch’essa l’intervento di Palazzani, che ha contribuito per il bagno turco, il bagno mediterraneo Limonaia, il percorso kneipp, gli idromassaggi chiamati Respiro del Garda, le sale relax e la tisaneria.
Dietro tutto questo, dunque, vi è un importante intreccio di attenzione all’ambiente, architettura, ingegneria e innovazione.
Per maggiori info: www.palazzani.eu
Location: Limone sul Garda
Architect: Gesia
Suppliers: Palazzani
Photography by Walter Monti, Riccardo Gasperoni and Studio Gesia, courtesy of Palazzani