Greigetone di Eiffelgres
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Greigetone di Eiffelgres

Greigetone  di Eiffelgres
Scritto da Redazione The Plan -
Nel linguaggio comune il tono è uno stato di benessere, ma è anche la misura della modulazione di un suono o l’altezza della voce, infatti esiste una sostanziale differenza tra un tono affettuoso e uno minaccioso. Invece in pittura il tono è il grado di luminosità di un colore, cosa che si può facilmente constatare osservando il contrasto tra colori opachi e lucidi oppure tra quelli accesi e spenti. Infine ci sono i toni intermedi, ed è proprio su questi ultimi che la collezione Greigetone punta il dito.

“La pronuncia della parola Greigetone fa intuire i termini greige e stone, ovvero una pietra che presuppone toni particolari. Greigetone trova la sua origine nella domanda di Eiffelgres di arricchire il proprio catalogo con la rivisitazione di una pietra calcarea. La risposta progettuale si è concretizzata attraverso l’analisi di un cartoncino, uno di quelli grigi e rigidi che si trova dopo l’ultimo foglio di un blocco da disegno. A un’occhiata sommaria questo cartoncino assomiglia alla superficie di un fine calcare e contemporaneamente ricorda un microcemento. Inoltre, con una certa luce appare uniforme, invece con un’altra rivela una struttura (quest’ultima caratteristica alimenta la ricerca sul rapporto tra superficie e luce iniziata con la collezione Sensible presente nel catalogo Eiffelgres). Variando la colorazione del cartoncino si potrebbero immaginare altri materiali, per esempio la patina di un metallo arrugginito o la pelle di vecchi legni restituiti dal mare, oppure normali intonaci o resistenti feltri.
Insieme a queste considerazioni è nata subito l’idea di sviluppare un intreccio con l’arte e l’architettura attraverso lo studio delle cromie, non solo per avere un legame con la storia ma anche per imbastire e radicare un percorso capace di garantire continuità futura. Infatti con Greigetone è come se si volesse creare un avvicinamento tra il purista Le Corbusier e Giorgio Morandi, che invece esprime il suo pensiero con la sua inequivocabile moderazione tonale. Si tratta di due importanti figure del Novecento molto diverse, ma qui è come se si stringessero la mano su alcuni toni di colore. Questo avvicinamento si può verificare rapidamente osservando alcuni dipinti di Giorgio Morandi e alcuni colori consigliati da Le Corbusier e riprodotti fedelmente nella raccolta Le Corbusier Polychromie architetturale (Arthur Rüegg, Birkhauser, Zurigo, 2006 ), una raccolta che vede la sua prima stesura nel 1931.
La collezione Greigetone comprende sei toni che formano una scala cromatica con modulazioni sottili, musicali, che si legano all’architettura e all’arte attraverso il tema delle note luminose intermedie, quelle che producono variazioni tonali minime ma fortemente incisive sull’emotività.”
(Mauro Bellei, 10 maggio 2012)

www.eiffelgres.com
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