Connection, le radici degli alberi come metafora di relazioni
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Connection, le radici degli alberi come metafora di relazioni

Un’installazione immersiva in cedro giallo per accogliere nell’atrio della torre Ren di Seattle

Brent Comber Originals

Connection, le radici degli alberi come metafora di relazioni
Scritto da Redazione The Plan -

Prendere ciò che la natura offre in forma naturale, per poi utilizzare tali doni in modo artigianale o artistico. Da questa volontà e traendo ispirazione dai panorami mozzafiato dell’area del nord America affacciata sul Pacifico, l’artista, designer e scultore Brent Comber e il suo team hanno realizzato un’immensa installazione sospesa a soffitto per l’atrio del grattacielo Ren di Seattle, una vera e propria opera d’arte che dà forma e corpo all’intreccio, tanto fisico quanto simbolico e valoriale, delle radici di un albero. Dalla loro forma attorcigliata e dai loro legami profondi ha infatti preso il via il concept e l’aspetto finale di tale installazione chiamata, non a caso, Connection.

Un nome che cela e suggerisce l’intento stesso e il desiderio dell’artista, che è quello di riuscire a far sentire e a trasmettere il profondo valore delle interconnessioni tra l’uomo e una realtà tanto più grande come la Natura: un fil rouge che accomuna tanti dei suoi lavori e va a dare un’identità forte al suo stesso studio. In questo caso specifico, la Natura viene rappresentata attraverso la riproduzione, con un’installazione immersiva, delle radici dell’albero sospese sopra il proprio sguardo. Per ottenere un effetto serpeggiante, inoltre, si è tratto spunto da alcune produzioni artigianali che riprendono un simile intreccio, come nel caso delle corde e delle cime per le canoe o, ancora, come i cesti e i cappelli.

Connetction, Brent Comber ©Dylan Priest, courtesy of Brent Comber Originals

Per quest’opera si è optato per il cedro giallo, scelto appunto per i suoi toni neutri, la grana fine, la sua provenienza locale ma anche per la sua duttilità e flessibilità di utilizzo; in altre parole, volendo riprendere proprio quelle del designer, selezionato per la sua natura «collaborativa», tanto da risultare adatto a numerose e differenti tipologie di progetto.

Per ottenere tale effetto di costante intreccio le radici, dopo essere state estratte dal terreno, vengono “sbucciate” e divise a mano in fili sottilissimi e lunghi: il risultato all’interno dell’atrio, a partire dall’ingresso e procedendo verso il suo centro, è proprio di un’iniziale distensione per poi aggrovigliarsi sempre più sopra il bar.

Le radici degli alberi sono, nel terreno, alla base del nutrimento, assorbendolo per far fiorire la vita in superficie. Connection è composto per rispecchiare questo fenomeno, collocando gli esseri umani a livello microscopico, come fonte metaforica di energia amplificata dalle interazioni e dalle relazioni. In questo caso, la destinazione di questa energia vitale è sconosciuta e invisibile, ma induce a un cambiamento di prospettiva; un promemoria per ricordare come il nostro significato individuale sia infinitesimale rispetto al Pianeta, ma anche come, in quanto collettività, si abbia una responsabilità nel dare senso alla vita reciproca.

>>> Scopri anche le mostre dedicate alla natura del Madrid Design Festival.

 

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Credits

Location: Seattle, USA
Architect: Brent Comber
Client: CHIL Interior Design
Project Team: Chil Design, Fairview Developments, John M. Hochwalt, PE, SE

Photography by Dylan Priest, courtesy of Brent Comber Original

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