Centro Culturale Botín

Il Centro Botín si affaccia sulla baia di Santander, nella regione della Cantabria, sulla costa settentrionale della Spagna. La struttura, progettata da Renzo Piano Building Workshop insieme allo studio madrileno Luis Vidal + Architects, mira non solo a creare un nuovo polo culturale e artistico, ma anche a veicolare un importante intervento di rigenerazione urbana. Il progetto, realizzato dalla Fundación Botín, ha visto la partecipazione di Mapei, che ha fornito soluzioni tecniche per la posa di pavimenti e rivestimenti in alcuni ambienti interni.

L’edificio, incastonato tra il parco e il mare, lungo l’asse del mercato pubblico, ha restituito alla città la vasta area portuale del molo di Albareda, poi ulteriormente valorizzata creando un tunnel per interrare la strada a scorrimento veloce e ampliando i centenari Jardines de Pereda, che oggi si estendono fino alla riva. Il Centro Botín presenta una forma bilobata e tondeggiante, con due volumi su pilotis, in gran parte vetrati e posti a sbalzo sul mare, per una superficiale totale di 8.739 m². L’ala est contiene l’auditorium e diverse sale per ospitare momenti educativi e spazi di lavoro, mentre l’ala ovest è composta da due piani di sale espositive, caratterizzate da uno scenografico doppio affaccio sul mare e sul parco. I due volumi sono collegati tra loro da una serie di passerelle in acciaio e vetro che creano una piazza in quota, mentre un anfiteatro scavato nel parco costeggia il centro, la cui facciata ovest è dotata di uno schermo LED per proiezioni all’aperto.

Le pareti di alcuni ambienti come i bagni, gli spogliatoi e la zona cucina sono state rivestite con piccole tessere di mosaico vetroso brillante, che cambiano colore a seconda della luce del giorno. L’assistenza tecnica Mapei ha suggerito l’utilizzo della malta Kerapoxy CQ per la posa del mosaico, dell’adesivo cementizio Adesilex P9 per la posa delle piastrelle ceramiche negli spazi comuni e della malta Ultracolor Plus per la stuccatura delle fughe.

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© Stéphane Aboudaram | WE ARE CONTENT(S), courtesy Mapei

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