Chi è cresciuto apprezzando la cura degli ebanisti o la delicatezza dei liutai nel maneggiare legni preziosi come il teak, il palissandro, il mogano o l’ebano, sa bene quanto sia sacrosanta la protezione di questi materiali nobili. E sa altrettanto bene quanto sia difficile immaginare un futuro di design senza di essi. Ciò che bisogna essere in grado di fare, però, è saperli reinterpretare. È proprio questa l’essenza della nuova serie Legacy di Alpi presentata nel corso della Milano Design Week 2022 e firmata dallo stesso art director dell’azienda, Piero Lissoni, la quale si dimostra un simbolo della capacità del brand di usare prodotti della tradizione per poi spostarli «in quello che potrà diventare in futuro la modernità», come affermato dal designer. Ma questa collezione è anche una sintesi di tante delle caratteristiche che hanno via via definito l’identità di Alpi, realtà nata nel Forlivese più di un secolo fa, nel 1919, grazie all’intuizione di Pietro Alpi.
Guidata oggi dal nipote del fondatore, Vittorio Alpi, è diventata un punto di riferimento internazionale nella produzione di superfici decorative in legno composto, avviando e portando ben presto il processo manifatturiero verso il mondo dell’industrializzazione. Un percorso, questo, reso possibile dall’integrazione e dalla sempre più sofisticata coesistenza tra tecnologia e lavoro manuale, senza tuttavia rinunciare, accanto alle collezioni in stock, a soluzioni bespoke “cucite” su misura, tracciate con il gessetto, come fosse un tessuto, sulla base delle indicazioni della committenza. Nel 1961 è stato presentato quello che ancora oggi è uno dei prodotti più rappresentativi dell’azienda, ALPIlignum: si tratta appunto di un legno composto ottenuto in seguito a un processo di sfogliatura del tronco, tintura, composizione, incollaggio, pressatura, squadratura, tranciatura e collaudo. Il risultato è un prodotto privo di sfridi e di difetti, facilmente riproducibile nelle dimensioni e nei colori proveniente da una filiera controllata. Alla base di ogni legno Alpi vi sono pioppo, tiglio e ayous provenienti da una gestione forestale responsabile e sostenibile, controllata direttamente nel rispetto della biodiversità ambientale.
Questo è il punto di partenza anche della nuova Legacy, la quale si fa testimone della capacità di seguire tutte le fasi della filiera a partire dalla terra delle foreste e di reinventare continuamente il legno attraverso la ricerca. Curata appunto da Piero Lissoni, Legacy è una raccolta che trae ispirazione da una selezione di essenze “perdute” come l’ebano, il mogano Honduras o il palissandro, scarsamente reperibili o il cui utilizzo è vietato. Ciò significa, in altre parole, riprodurre con altre essenze questi legni nobili attraverso un linguaggio contemporaneo capace di dare nuova vita a quei materiali tradizionalmente utilizzati nei mobili di pregio europei a partire dal Settecento e poi protagonisti dell’arredamento Art Decò.
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