È in queste stanze che James Joyce ha finito di scrivere l’Ulisse, in questo quartiere sulla Rive Gauche della Senna, nato nel VI secolo intorno all’abbazia di Saint-Germain-des-Prés, che scrittori, artisti e musicisti del Novecento hanno creato i loro capolavori: l’identità storica di Parigi si rispecchia nell’hotel Pavillon Faubourg Saint-Germain. Situata nel VII arrondissement, a pochi passi dall’istituto Sciences Po e dal Café de Flore, la struttura a cinque stelle fa parte del gruppo alberghiero Chevalier e nasce dal rinnovo di un edificio storico, costruito nel XVII secolo per Sieur Jean Tambonneau, presidente della Chambre des Comptes. Il palazzo, che già in precedenza ospitava un albergo, si trova all’angolo tra Rue du Pré-aux-Clercs e Rue de l’Université ed è stato rinnovato a firma di Vincent Bastie per il progetto architettonico e di Didier Benderli per il design d’interni.
Gli spazi dell’hotel, permeati da un’atmosfera bohémienne, includono 47 tra camere e suite, oltre alle aree comuni e ai locali dedicati all’offerta food & beverage: il ristorante Les Parisiens, guidato dallo chef Thibault Sombardier, e il bar James Joyce, intitolato allo scrittore irlandese così come la suite mansardata di 70 m2, fiore all’occhiello del boutique hotel. Una volta varcata la porta di ingresso, gli ospiti vengono accolti all’interno di un ambiente dal soffitto alto che ricorda l’atrio di un’abitazione.
A piano terra si trovano anche la lounge, sormontata da un ampio lucernario e racchiusa da pareti dipinte a rievocare le ninfee di Monet, e la biblioteca, uno spazio dedicato alla lettura, dove gli ospiti possono scegliere tra centinaia di titoli delle edizioni Gallimard. La stessa eleganza di queste stanze si ritrova anche nel ristorante: la sala è contornata da finiture lignee e tele dorate, e popolata da morbide sedute sui toni del marrone, dell’ocra e del beige, a cui fanno da contrappunto i top dei tavoli in pietra e il pavimento a mosaico. Più glamour il concept pensato per il bar, avvolto da una boiserie in legno, accostata a poltroncine in velluto di colore rosa cipria e blu notte.
Gli spazi dell’interrato, in passato animati dal cabaret Quod Libet, sono oggi occupati dalla Spa des Prés, che mette a disposizione degli ospiti piscina, hammam, una sala fitness e un’altra dedicata alla meditazione e allo yoga. I livelli superiori sono invece destinati alle camere da letto che, tutte diverse una dall’altra per dimensioni e allestimento, godono di una vista privilegiata sui tetti di Parigi, incorniciata da finestre con infissi in stile retrò e balaustre in ferro battuto. Sul piano cromatico, sono dominate da una palette di colori pastello, con alcuni tocchi più vivaci introdotti dai tessuti che rivestono poltrone e divanetti. Per il pavimento è stato scelto un parquet in rovere con posa all’ungherese, che nella stanza da bagno lascia il posto al terrazzo, abbinato al marmo che riveste le pareti, percorse da motivi geometrici in stile Art Déco, e ai mobili su misura in legno con finiture in ottone.
Tra i muri del Pavillon Faubourg Saint-Germain rivivono le opere di Albert Camus, Pablo Picasso, Simone de Beauvoir e di tanti altri intellettuali che un tempo si ritrovavano nei caffè letterari parigini, di cui Didier Benderli ha raccolto l’eredità culturale trasferendola nel concept per gli interni dell’hotel.
Luogo: Parigi, Francia
Committente: Groupe Chevalier
Completamento: 2022
Superficie lorda: 3.000 m2
Progettazione degli interni: Didier Benderli | Kerylos Intérieurs
Fotografie: Jérôme Galland, courtesy Pavillon Faubourg Saint Germain
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