L’eleganza e la grandezza dei motopanfili dei primi anni Sessanta furono elementi di fascinazione per i protagonisti del jet set e i personaggi dello spettacolo dell’epoca, specchio delle tendenze della Dolce Vita, come il principe Ranieri di Monaco, Grace Kelly o David Bowie che, secondo le cronache, era solito trascorrere a bordo le sue vacanze. Ciascuno di loro imparò ad apprezzare lo stile delle navette Benetti, oltre a quello stesso design che oggi è ripreso e reinterpretato nel Motopanfilo 37M, una barca dislocante per la quale l’antico cantiere italiano specializzato in yacht di lusso ha deciso di collaborare con il designer Francesco Struglia per gli esterni e con Lazzarini Pickering Architetti per l’interior design. Non si tratta di un semplice restyling di un precedente modello, come quello del famoso Gabbiano spesso fotografato a Monte Carlo, ma di uno yacht di oggi, all’avanguardia, che lascia trasparire il legame e l’ispirazione di quella tradizione.
Le linee pulite ed essenziali dell’esterno, da sempre caratteristiche delle imbarcazioni del marchio, sono qui riprese nel concept e nell’exterior styling di Francesco Struglia e Benetti, con tagli netti che esaltano le forme allungate della barca. La massima espressione della contaminazione tra ispirazione classica e stile contemporaneo la si può apprezzare nello specchio di poppa dalle linee minimali e integrate nello scafo, in grado di offrire ampi spazi quasi a pelo d’acqua. Qui, con l’ulteriore apertura del portellone, si crea una piattaforma bagno in aggetto sul mare, unita anteriormente a un beach club con tendalino da dove apprezzare il clima marittimo.
L’idea portante del progetto degli interni è quella di dare loro un ritmo attraverso la reinterpretazione di quegli elementi tradizionali dei motopanfili che sono i bagli, riscoperti nella loro essenza di pentagramma dove applicare materiali diversi e decorazioni funzionali. Allo stesso tempo, poi, si è proceduto con un gioco di sottrazioni e trasparenze, con un processo per così dire di smaterializzazione delle murate a favore di ampie vetrate. L’effetto è di un falso contenimento, con una forte interazione tra esterno e interno, che permette di mantenere uno stretto contatto con il mare, il cielo e le nuvole da ogni angolo del panfilo. Un ruolo importante è giocato dagli specchi che, in dialogo con le finestrature e le vetrate, dilatano gli spazi e la natura. La presenza delicata degli arredi segue lo stesso principio: inserirsi con grande armonia e discrezione, privilegiando la relazione con l’esterno. Entrando all’interno del ponte più basso, sottocoperta, si trovano una lobby con scala a spirale che collega i ponti superiori e le quattro suite dedicate agli ospiti, tutte caratterizzate dalle svasature a vista dello scafo. Il ponte subito superiore, quello principale, è la perfetta commistione tra spazi esterni e interni: si susseguono un’area arredata a poppa aperta ai lati, un salone centrale e la suite armatoriale a prua.
Il protagonismo del blu non è solo quello del mare: Lazzarini Pickering Architetti ha scelto per gli allestimenti tessuti freschi e confortevoli, uno su tutti il lino, in particolare nei toni del bianco caldo con tocchi di blu e malachite per i sommier o per i grandi cuscini decorativi, per fare alcuni esempi. Completano il quadro i tessuti tecnici ignifughi e per esterni, sempre nella fantasia a righe bianche e blu.
La tradizione della marineria è ripresa anche attraverso il legno chiaro, usato da Claudio Lazzarini e Carl Pickering secondo uno schema innovativo che lo rende elemento identitario anche dei paglioli e dei cielini. Questi, nello specifico, sono caratterizzati da un effetto voltato che, verso poppa, diventa a doppia curvatura.
Salendo ulteriormente, si incontrano altri due ponti, l’ultimo dei quali chiamato observation deck: da qui si gode di una visuale unica, di giorno come di notte, sotto le stelle.
Completamento: 2021
Progetto delle linee esterne: Francesco Struglia Design
Progetto degli interni e dei ponti esterni: Lazzarini Pickering
Fotografie courtesy Benetti
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