Codice etico
Questo documento prende spunto dal codice etico delle pubblicazioni elaborato dal Committee on Publication Ethics [COPE] e farà riferimento a THE PLAN come “TP” e all’Editor-in-Chief come “Direttore editoriale”.
LINEE GUIDA PER STUDI E RICERCHE
1. Impostazione di Studio e Autorizzazione Etica
Definizione
La ricerca deve essere pienamente giustificata, organizzata, strutturata ed eticamente approvata per poter essere definita idonea. Condurre ricerche non in conformità con questi standard può costituire elemento di cattiva condotta o inadempienza.
Prassi
(1) La ricerca di laboratorio deve seguire un preciso protocollo, gli studi pilota devono essere sostenuti da una motivazione logica alla base.
(2) I protocolli di ricerca proveranno a dare risposta a quesiti specifici e non si occuperanno esclusivamente di mera raccolta dati.
(3) I protocolli devono essere condivisi e concordati tra tutti i contributori e collaboratori, coinvolgendo, ove necessario, i partecipanti.
(4) Il protocollo esecutivo deve essere parte integrante del documento di ricerca.
(5) Si suggerisce di accordarsi preventivamente con contributori e collaboratori in merito alle specifiche su ruoli, autorialità e pubblicazione.
(6) Le problematiche legate alle statistiche devono essere prese in considerazione nelle prime fasi dell’impostazione della ricerca per assicurare il corretto numero di partecipanti.
(7) L’approvazione etica formale e documentata da un apposito comitato etico di ricerca è necessaria per tutti gli studi e le ricerche che coinvolgano persone, documentazione medica e tessuti umani anonimi.
(8) In assenza di consenso pienamente informato da parte dei partecipanti, la ricerca deve seguire le linee guida internazionali.
(9) Gli esperimenti sugli animali devono essere svolti in piena conformità con i principi regolatori locali, nazionali ed etici secondo gli accordi di licenza locali. Gli standard internazionali possono variare.
(10) La supervisione formale, di norma responsabilità del ricercatore principale, deve essere condotta su tutti i progetti di ricerca, includendo obbligatoriamente il controllo qualità, la revisione frequente e la conservazione a lungo termine (fino a 15 anni) di tutti i dati e risultati preliminari.
2. Analisi dei Dati
Definizione
I dati devono essere analizzati in maniera adeguata, tuttavia l’analisi non appropriata non implica negligenza. L’alterazione e la falsificazione di dati costituiscono cattiva condotta.
Pratica
(1) Ogni fonte e metodo utilizzato per ottenere e analizzare i dati, includendo qualsiasi pretrattamento informatico, deve essere reso noto. In caso di esclusione di determinati dati dalla ricerca, devono essere rese note tutte le motivazioni.
(2) I metodi di analisi, se non di uso comune, devono essere presentati e citati in dettaglio.
(3) L’analisi post hoc di sottogruppi è ammissibile solo se resa nota.
(4) Nella sezione relativa alla discussione di uno studio è necessario citare ogni problematica di bias e spiegare come è stata analizzata e risolta nella struttura e interpretazione dello studio.
PRESENTAZIONE E REVISIONE DI MATERIALE PER LA PUBBLICAZIONE
3. Autorialità
Definizione
Non esiste una definizione unanime di autorialità. Il requisito minimo prevede che gli autori si assumano la responsabilità di una specifica sezione della ricerca.
Prassi
(1) Il titolo di autorialità deve tener conto di vari elementi quali apporto intellettuale, idea iniziale, progetto, analisi e stesura della ricerca in rapporto alla raccolta di dati e altre mansioni di routine. In mancanza di una precisa mansione da attribuire a uno specifico individuo, a quest’ultimo non può esserne attribuita l’autorialità.
(2) Al fine di evitare controversie riguardo l’attribuzione di merito accademico, è utile definire nelle prime fasi dell’organizzazione del progetto di ricerca chi verrà indicato in qualità di autore, collaboratore e chi verrà menzionato.
(3) Ogni autore deve prendersi la responsabilità pubblica del contenuto del proprio paper di ricerca. Le complessità di attribuzione legate alla natura multidisciplinare di molte ricerche possono essere ovviate rendendo noto i singoli contributi.
4. Conflitti di Interesse
Definizione
I conflitti di interesse includono anche situazioni che potrebbero non essere direttamente esplicite e che possono influenzare il giudizio di autori, revisori e curatori. I conflitti di interesse sono indicati come situazioni che, quando vengono rese note in un secondo momento, possono far sentire il lettore fuorviato o ingannato. Questi possono essere di natura personale, commerciale, politica, accademica o finanziaria. Gli interessi “finanziari” possono includere assunzioni, finanziamenti alla ricerca, partecipazioni o proprietà azionarie, compensi per conferenze o spese di viaggio, consulenza e assistenza da parte dello staff.
Pratica
(1) Qualora tali interessi fossero di rilevanza, ricercatori, autori e revisori devono renderli noti agli editori.
(2) I curatori editoriali di TP devono inoltre rendere noti ai lettori eventuali conflitti di interesse di rilevanza. I curatori editoriali, se legittimati, devono sottrarsi dalle attività di revisione e selezione dei paper candidati.
5. Peer Review
Definizione
Il Caporedattore o Direttore editoriale decide se accettare un manoscritto dopo averlo sottoposto unicamente all’attenzione dei referenti preposti tra i membri del comitato editoriale e/o staff di redazione.
Prassi
(1) L’obbligo di riservatezza nella valutazione di un manoscritto deve essere mantenuto non solo da revisori senior, ma anche da colleghi interpellati (con il placet del Direttore editoriale) per valutazioni su specifiche sezioni.
(2) Revisori e redattori non devono fare alcun uso di dati, argomentazioni o interpretazioni senza il consenso dell’autore.
(3) I revisori devono fornire rapidamente resoconti precisi, rispettosi, imparziali e motivati.
(4) Se i revisori sospettano che ci sia stato atto di cattiva condotta, sono tenuti a contattare il Direttore editoriale in via confidenziale.
6. Pubblicazione ridondante
Definizione
Per pubblicazione ridondante s’intende una situazione in cui due o più paper, senza completo riferimento incrociato, condividono i medesimi dati, ipotesi, punti di confutazione o conclusioni.
Pratica
(1) A fronte di un’avvenuta pubblicazione, lo studio non necessita alcuna replica, a meno che non ne venga richiesta ulteriore conferma.
(2) La precedente pubblicazione di un abstract in occasione degli atti di un convegno non preclude una successiva proposta di pubblicazione, ma deve essere fornita una informativa completa al momento della presentazione.
(3) Si accetta la ripubblicazione del paper in un’altra lingua, purché al momento della presentazione sia sempre messa in evidenza e resa nota la fonte originaria.
(4) Al momento della presentazione, gli autori devono rendere noti i dettagli di documenti correlati, anche se in lingue diverse, e di paper simili pubblicati su carta stampata.
7. Plagio
Definizione
Il plagio spazia dall’utilizzo senza alcuna referenza di idee altrui pubblicate e non, comprese le richieste per fondi di ricerca, fino alla presentazione di paper altrui, anche in lingua straniera, attestandosene impropriamente l’autorialità. Il plagio può avvenire in qualsiasi stadio dell’organizzazione, ricerca, stesura o pubblicazione, e vale tanto per elaborati scritti, quanto per elaborati digitali.
Prassi
Tutte le fonti devono essere rese note e, se viene utilizzato molto materiale scritto o illustrato prodotto da terzi, è necessario richiederne l’autorizzazione.
8. Obblighi degli Editor
Definizione
Gli editor di TP sovrintendono la rivista e ne tracciano le linee guida. Devono prendere in considerazione e bilanciare gli interessi di ciò che forma TP, tra cui il lettori, gli autori,lo staff, i direttori, i membri del comitato editoriale, i partner industriali e i media.
Pratica
(1) La decisione di accettare o meno un paper per la pubblicazione da parte degli editor di TP si basa sui criteri indicati nella dichiarazione di intenti della rivista.
(2) Gli studi che mettono confutano lavori precedentemente pubblicati sulla rivista avranno uno spazio dedicato.
(3) Non verranno esclusi gli studi che riportano risultati negativi.
(4) Tutti gli studi originali (ad esclusione dei contributi specificatamente richiesti dall’editor o da celebri autori) saranno peer-reviewed prima della pubblicazione, prendendo in considerazione ogni possibile parzialità dovuta a conflitto di interessi. Tutti i manoscritti che vengono sottoposti a una peer review, e, nonostante costituiscano la maggior parte dei contenuti della rivista, sono chiaramente contrassegnati “peer-reviewed”.
(5) I redattori di TP devono considerare tutte le richieste di pubblicazione riservate.
(6) Qualora vengano trovati gravi errori in un documento pubblicato, gli editor di TP provvederanno prontamente a correggerli.
9. Relazioni con i Media
Definizione
Ricerche e scoperte in ambito di design sono di forte interesse per mezzi di comunicazione stampati e radio televisivi. I giornalisti possono essere presenti a incontri specialistici durante i quali vengono presentati risultati di ricerca, questo potrebbe portare alla relativa prematura pubblicazione sui e tramite i mass media.
Prassi
(1) Gli autori che entrano in contatto con media devono cercare di divulgare informazioni riguardo il loro lavoro in modo più equilibrato possibile; assicurandosi che venga reso chiaro dove finiscono le evidenze scientifiche e iniziano le speculazioni.
(2) Si consiglia la pubblicazione simultanea tra mass media e rivista peer-reviewed; poiché ciò implica che siano stati forniti sufficienti dati e informazioni per soddisfare i lettori informatici e critici.
(3) Qualora ciò non fosse possibile, gli autori devono supportare i giornalisti nella produzione di documenti precisi senza però fornire ulteriori dati.
(4) Gli autori devono essere informati dagli organizzatori qualora ci fossero giornalisti presenti agli incontri scientifici.
10. Pubblicità
Definizione
Diversi tra pubblicazioni e incontri scientifici ricevono introiti cospicui dalla pubblicità. Anche le ristampe possono essere remunerative.
Prassi
(1) Le decisioni editoriali non saranno influenzate dal potenziale remunerativo derivante da pubblicità o ristampe: l’amministrazione editoriale e pubblicitaria sono distinte in modo chiaro.
(2) Le pubblicità ingannevoli e fuorvianti verranno rifiutate e i redattori di TP saranno propensi a pubblicare eventuali commenti critici seguendo gli stessi criteri utilizzati per il materiale pubblicato sulla rivista.
(3) Le ristampe verranno pubblicate così come appaiono in rivista a meno che non sia necessario apporre delle correzioni.
GESTIRE LA CATTIVA CONDOTTA
1. Principi
(1) Il raggiro, derivante dalla cattiva condotta, può essere legato a fini intenzionali, non curanza delle possibili conseguenze oppure a negligenza. Pertanto è implicito che “la prassi migliore” richieda completa fiducia e trasparenza.
(2) Il principio generale che conferma la cattiva condotta, seguito dal TP, è la presentazione ad altri di opere intese come originali dall'autore quando non è vero. L'intenzione di indurre altri a considerare vero ciò che non lo è risulta un elemento aggravante della cattiva condotta, ma non è il fattore decisivo. In altre parole, la mancanza di intenzione di cattiva condotta non è considerata dal TP come scusante. È responsabilità dell'autore ricontrollare sempre che siano state seguite procedure appropriate ed etiche nella produzione e compilazione della ricerca e del paper proposti.
(3) Confermato che la mancanza di intenzionalità non è una scusante, il vaglio della cattiva condotta verrà considerata anche l’intenzione del ricercatore, autore, redattore, revisore o editore coinvolto.
2. Analisi e Indagini sulla Cattiva Condotta
(1) Gli editor di TP non devono semplicemente rifiutare paper che sospettano comporti cattiva condotta, essi sono obbligati dall’etica a dar seguito al caso.
(2) TP può seguire le indicazioni presenti nel documento COPE in caso di cattiva condotta.
(3) È a discrezione di TP scegliere quale azione perseguire.
3. Cattiva Condotta Grave
(1) Gli editor di TP raccoglieranno attentamente ogni informazione e sospetto di cattiva condotta, ma riconoscono anche di non avere la legittimità giuridica o i mezzi per indagare nei casi più gravi.
(2) L’editor deciderà quando informare e allertare il datore di lavoro di uno o più autori accusati di cattiva condotta.
(3) Sono necessarie alcune prove, ma se i datori di lavoro hanno un processo per indagare sulle accuse (come sono sempre più tenuti a fare), gli editori non hanno bisogno di assemblare un caso completo.
(4) Qualora gli editor ricevessero prove convincenti da parte dei revisori, ad esempio, di cattiva condotta, essi dovranno inoltrarle immediatamente al datore di lavoro dell’autore, notificando l’azione all’autore stesso.
(5) Qualora le accuse di cattiva condotta non siano accompagnate da evidenze credibili, gli editor possono richiedere in via confidenziale il supporto di un esperto.
(6) Se il consulto dell’esperto dovesse mettere in luce ulteriori domande e interrogativi sulla ricerca, gli editor informeranno i datori di lavoro.
(7) Se gli esperti non trovassero nessuna evidenza di cattiva condotta, gli iter editoriali continueranno normalmente.
(8) Se venissero alla luce evidenze concrete di cattiva condotta grave, laddove non è presente un datore di lavoro cui fare riferimento e gli autori sono architetti o progettisti professionisti registrati all’albo, i casi possono essere inoltrati all’associazione competente per la disciplina,
(9) Qualora non ci fosse nessuna organizzazione legittimata a condurre un’indagine, gli editor di TP possono decidere che il caso sia sufficientemente importante da pubblicare una dichiarazione su TP. In questo stadio è possibile ricercare consulenza legale.
(10) Qualora gli editor fossero convinti che il datore di lavoro non ha perseguito un’investigazione adeguata per un’accusa grave, possono decidere di pubblicare un avviso sulla rivista. In questo caso è possibile avvalersi di consulenza legale.
(11) Gli autori potranno difendersi dalle accuse di cattiva condotta grave.
4 Cattiva Condotta Moderata
(1) Gli editor di TP possono decidere che non sia necessario coinvolgere il datore di lavoro in casi di cattiva condotta moderata o meno grave, come ad esempio in caso di pubblicazione ridondante, mancata dichiarazione dell’autorialità o del conflitto di interessi. Spesso le prove sono chiare, ma può rendersi necessario il consulto di un esperto esterno.
(2) Gli editor TP sono consapevoli che le accuse, persino quelle di cattiva condotta moderata, possono comportare gravi implicazioni per gli autori e potrebbe rendersi necessaria un’indagine da parte del datore di lavoro.
(3) Gli autori avranno l’opportunità di difendersi da qualsiasi accusa di cattiva condotta minore.
(4) Gli editor di TP, se certi di un illecito, possono adottare alcune delle sanzioni riportate di seguito.
5. Sanzioni
Le sanzioni possono applicarsi singolarmente o unificate. Le seguenti sono elencate in ordine di gravità.
(1) Una lettera di motivazioni rivolta agli autori, laddove appare esserci un ingenuo fraintendimento dei princìpi.
(2) Una lettera di richiamo e un avvertimento.
(3) Una lettera formale indirizzata alla carica più alta dell’istituzione di riferimento o all’organo di finanziamento.
(4) Pubblicazione di una notifica di plagio o di pubblicazione non necessaria, ridondante, eticamente inaccettabile.
(5) Pubblicazione di un editoriale che riporta tutti i dettagli della cattiva condotta.
(6) Mancata accettazione di future presentazioni di materiale per la pubblicazione provenienti dal singolo, dall’unità o dall’istituzione responsabile della cattiva condotta per un determinato lasso di tempo.
(7) Ritiro formale o retrazione del materiale dalla letteratura scientifica, informandone anche altri editori e autorità responsabili dell’indicizzazione.
(8) Segnalare il caso alle relative associazioni di categoria competenti in materia di disciplina e stato, così che possono indagare e procedere con i necessari procedimenti.
Ultimo aggiornamento Ottobre 2020