Membri della Giuria

Partner fondatrice di LEVENBETTS, un premiato studio di architettura con sede a New York City, che al momento sta lavorando alla quinta biblioteca pubblica per la loro città, a una nuova sede per la fondazione Aperture e alla riqualificazione del Queens Museum nel Queens. Di recente LEVENBETTS ha pubblicato il libro Thirteen Ways of Looking at a House di ORO Editions. Stella Betts è Senior Critic presso la Yale School of Architecture ed è Membro del consiglio di amministrazione dell'Architectural League.

Nato a Santiago del Cile nel 1967, ha studiato architettura alla Pontificia Universidad Católica de Chile (PUC) a Santiago e alla Architectural Association a Londra. È professore alla PUC e ha insegnato presso diverse università, tra cui MIT e IUAV. I suoi lavori sono stati esposti in diverse mostre e biennali e ampiamente pubblicati su riviste di settore. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il RIBA International Fellowship, che viene assegnato ad architetti non inglesi per il loro contributo alla disciplina.

Nel 2001 fonda THE PLAN, rivista internazionale nel settore dell’architettura e del design. Nel 2003 crea il progetto editoriale THE PLAN Editions, per la pubblicazione di volumi e monografie di architettura, design ed arte. Con THE PLAN Media House amplia l’attività editoriale al mondo dei video attraverso progetti multimediali custom made che coinvolgono a 360 ° i protagonisti della filiera dell’architettura. In particolare, nel 2018 dà vita a The Architects Series, un format che racconta tramite video inediti, realizzati negli headquarter degli studi coinvolti, la metodologia progettuale delle principali figure dell’architettura internazionale. Nel 2010 lancia Perspective, piattaforma di incontri culturali e di business, un evento annuale diventato negli anni un importante forum per l’architettura, il Real Estate e il mondo delle costruzioni a livello internazionale. Relatore a conferenze in Italia ed all’estero presso facoltà universitarie, convegni ed eventi di architettura e moderatore di conferenze ed eventi legati all’architettura. È Membro di Giuria in concorsi e premi di architettura italiani e internazionali e supporta, come Media Partner, diversi eventi di architettura.

La sua esperienza pluriventennale in architettura è caratterizzata da una sensibilità intellettuale e da una visione che è al tempo stesso globale e locale, con cui si approccia a un'ampia gamma di progetti culturali. Dopo aver studiato in Cina, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, nel 2008, assieme a Florian Idenburg, ha fondato a New York City SO – IL, uno studio di architettura e design riconosciuto a livello internazionale che crea spazi e oggetti per la cultura del futuro. È stata Visiting Professor all'Università di Princeton, alla UT Austin, all'Università di Hong Kong e alla New School, ed è stata nominata New Generation Leader del premio Women in Architecture Awards nel 2022.

Il lavoro di John McAslan + Partners è stato ampiamente pubblicato e ha ricevuto oltre 200 premi, tra cui 33 nazionali e internazionali assegnati dal RIBA, 3 premi dell'Unione Europea per il patrimonio culturale e un Global Award for Excellence dell'Urban Land Institute (USA). John McAslan è attivo in tutti i progetti dello studio tra le sedi di Londra, Edimburgo, Belfast e Sydney. Ha molto a cuore la collaborazione interdisciplinare nel design e questioni legate all’istruzione e alla società – un segno distintivo dello studio.

In seguito alla vincita di un concorso internazionale per un municipio a basso consumo energetico nel 1996, ha fondato lo studio Bucholz McEvoy Architects a Dublino (dopo esperienze lavorative a New York, Parigi e Londra). Da allora lo studio ha completato altri progetti pluripremiati per la comunità, adottando un approccio progettuale olistico, sostenibile e specifico di quel sito. Lo studio è stato pubblicato e ha partecipato a diverse mostre a livello internazionale, compresa la Biennale Architettura e in Germania, Italia, Francia e Stati Uniti. Karen McEvoy è stata ospite come critico/docente presso varie facoltà di architettura in Irlanda, Germania, Spagna (IE Segovia) e Stati Uniti (Harvard GSD).

Architetto e critico di architettura, ha scritto tra gli altri: Giuseppe Terragni: la guerra, la fine (2020); Architettura italiana. Dal postmoderno ad oggi (2017); L'ultima cattedrale (2016); Naked Architecture (2012); Cinquant'anni di ingegneria italiana (2010), Steven Holl (2010), Architettura a zero volume (con Aldo Aymonino, 2016). Insegna allo IUAV di Venezia e alla Cornell University. Ha insegnato all'I.I.T. a Chicago, all'Università di Pamplona e al Politecnico di Milano. È direttore della rivista online Viceversa.

Architetto e urbanista, contribuisce allo sviluppo delle comunità meno servite e alla formazione della prossima generazione di designer e architetti, continuando il suo lavoro come progettista e coltivando le relazioni con i clienti dello studio, dove gestisce progetti che coinvolgono la comunità in generale come masterplan, sviluppi a uso misto e singoli progetti architettonici. Ha ricoperto il ruolo di Presidente nazionale 2021-2022 della National Organization of Minority Architects.

Curatore e critico di architettura. Nato in Irlanda, osserva la città contemporaneamente con lo sguardo di un insider e di un outsider, portando la scena architettonica internazionale all’interno del dialogo locale di Pittsburgh.

Critico d’arte e architettura riconosciuto a livello internazionale, ha insegnato presso la Architectural Association, il Dipartimento d’arte della Goldsmith University, il Royal College of Art, la Jan van Eyck Academie, la Graduate School Of Design dell’Harvard University e la Scuola di architettura pianificazione e conservazione della Columbia University. I suoi saggi sono stati pubblicati su numerose riviste e journal internazionali di settore. Il suo più recente libro I have a weakness for a touch of Red è una selezione dei suoi testi su artisti e architetti portoghesi.

Artista interdisciplinare giordano-palestinese, si occupa di architettura, design e produzione culturale. La sua pratica si basa su "atti di memoria": scrittura su diari, documentazione, archiviazione e raccolta dati. Da questi ricordi tesse "fili narrativi" e trae ispirazione dalle conoscenze tradizionali della cultura araba. Vede la sua pratica come una tecnologia sociale per l'emancipazione culturale. I suoi lavori più recenti, ispirati alle usanze del popolo beduino, puntano a recuperare l'intimità della lavorazione a mano. Viaggia spesso in Giordania, nella regione della Badia (deserto), per dedicarsi alla tecnica artigianale della tessitura tipica delle donne beduine.

Autore di 25 libri sull'architettura e design, tra i più recenti Architects' Houses, Building Community: New Apartment Architecture, e un memoriale, Moving Around: A Lifetime of Wandering, edita e contribuisce alla compilazione di saggi per varie monografie. Inoltre è collaboratore abituale di diversi journal negli Stati Uniti, Asia ed Europa. È cresciuto a Londra, dove è stato editore per The Times e Country Life. Si è trasferito poi negli Stati Uniti, dove ha diretto programmi cinematografici per l'American Film Institute negli anni '70 e curato una mostra allo Smithsonian sulla storia del cinema americano.

Professoressa di storia e teoria dell’architettura al College of Architecture and Urban Planning e vice direttore del journal Heritage Architecture pubblicato dall’università Tongji. Nel suo lavoro di ricerca si occupa di architettura e urbanistica nella Cina contemporanea, concentrandosi sull’architettura moderna e sulla trasformazione dello spazio urbano di Shanghai. Su questi temi ha pubblicato numerosi articoli e libri. È stata membro del team di curatori del Padiglione della Cina alla Biennale Architettura di Venezia del 2018 ed è stata Visiting Scholar alla Columbia University.