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Riviera 107, a kind of contemporary urban trabocco

Giovanni Vaccarini Architetti

Housing  /  Completed
Giovanni Vaccarini Architetti

VR107 è un intervento di rigenerazione urbana. Un innesto di una nuova architettura all’interno di un tassello della conurbazione diffusa litoranea pescarese. “Pescara è una città americana in Italia” Così Giulio Piovene nel suo “viaggio in Italia” definisce Pescara, una città lineare, senza un vero centro, nata dalla confluenza delle genti d’Abruzzo che dalla montagna si spostava verso la costa in cerca di lavoro e di migliori condizioni di vita. Un sogno che somiglia molto a quello americano. Pescara è una città giovanissima, ha meno di cento anni, è stata fondata nel 1927, ma è nel dopoguerra che la città è cresciuta ad un ritmo vorticoso. La Pescara del dopoguerra, città natale di Ennio Flaiano, è una città dai forti contrasti : è la città dei “vitelloni”, ragazzoni nullafacenti che trascorrevano il loro tempo nei locali della città di mare, ma, al contempo la città laboriosa di una florida e giovane imprenditoria che oggi ha assunto dimensioni nazionali ed internazionali. Il progetto si colloca in una porzione di tessuto urbano che racconta con efficacia questa crescita tumultuosa: ad alcune -superstiti- ville liberty o neo classiche si affiancano imponenti edifici pluripiano, spesso senza qualità, interventi frutto dell’accorpamento di più lotti. Alcune delle ville, negli anni, sono state rapidamente sostituite dalla rampante tipologia edilizia della “palazzina”. Una tipologia a blocco isolata con distribuzione verticale centrale intorno alla quale si distribuiscono gli alloggi, nella misura di due o più per piano. La palazzina è la figurazione di queste profonde trasformazioni: Non è un "palazzo" (non ne ha la mole, ma sopratutto il ruolo urbano) , ma non è nemmeno un piccolo edificio mono/bi familiare (un villino). Si tratta di un ibrido (altro passaggio cardine), una de-formazione che ha scardinato il consolidato rapporto tra tipologia edilizia e morfologia urbana proprio della città storica. L’idea di progetto è quella di reinterpretare la tipologia a blocco della palazzina introducendo una logica distributiva per fasce e letteralmente sezionando lo schema tipologico nel suo affaccio a mare. Il prospetto est (che affaccia sul mare) è pensato come una sezione più che come un prospetto: Il corpo monolitico dell’edificio viene tagliato ed i piani “slittano” verso l’esterno secondo un ordine casuale. Lo slittamento dei piani definisce un sistema di sbalzi che si protende verso il mare definendo una porzione di abitazione all’aperto, una sorta di “trabocco urbano”. L’intradosso dei balconi aggettanti è in metallo, un rivestimento in ottone traforato che sbalza ulteriormente rispetto al piano di calpestio la cui estensione lo rende il quinto prospetto dell’edificio verso il lungomare e la città. Luoghi per far scoccare scintille L’alloggio non è soltanto il luogo in cui si mangia o si dorme, ma, inizia ad includere una serie di spazi per il lavoro, il benessere, il tempo libero e divertimento. La tipologia architettonica ha fagocitato e metabolizzato queste nuove istanze trasformandole in tipi edilizi flessibili ed adattabili; due istanze con cui confrontarsi in una società le cui mutazioni corrono molto più velocemente della materia con cui riusciamo a dare forma all’architettura. Le cellule abitative private costituiscono l’unità elementare di un tessuto aggregativo in cui i legami sono rappresentati da un puzzle di spazi pubblici e semi pubblici , a cui è affidato il compito di trasformare una semplice sommatoria di parti in un unico corpo, un luogo identitario in cui tutta la collettività vi si riconosce e vi pratica i propri riti. In questo scenario acquisisce particolare importanza l’attacco a terra dell’edificio: l’androne diventa il luogo collettivo per eccellenza, ad esso viene affiancato uno spazio comune per riunioni, feste, gioco, e tutte quelle attività comuni che si dovessero rendere necessarie. Il filo dell’edificio è arretrato rispetto al filo stradale, definendo uno spazio semipubblico di mediazione tra la parte pubblica della città e gli spazi privati. Una sorta di dilatazione del marciapiede che l’edificio condivide con la città. Sostenibilità ambientale e strategie progettuali Il nuovo edificio è pensato secondo principi di bioarchitettura ed ecocompatibilità con particolare attenzione ai seguenti aspetti : Studio dell’orientamento e scansione dei pieni e dei vuoti; il lato sud e nord , maggiormente sottoposto all’azione del soleggiamento estivo (sud) ed all’azione dei venti freddi invernali (nord) sono stati progettati come pareti/lastra scanditi da piccole aperture su tutta la dimensione dell’interpiano. Il lato ovest è completamente vetrato e protetto dal soleggiato diretto da aggetto ricompresi tra 250 e 350 cm. Il lato ovest presenta un partito murario segnato da bucature a tutta altezza protette da un aggetto di cm 150, l’idea è di renderlo permeabile al debole soleggiato pomeridiano. Centrale energetica a zero emissioni di CO2 locale stante la totale assenza di combustione, articolata su un sistema di pompe di calore ad alta efficienza; - L’edificio è stato progettato e realizzato in classe A+; - Utilizzo di legname caratterizzato da certificazione FSC (Forest Stewardship Council), per finiture e pavimentazioni; - Scelta dei materiali e delle finiture sulla scorta della metodologia LCA (Life Cycle Assessment) preliminare, tale da garantire il minimo impatto ambientale; - Scelta di componenti e/o attrezzature a bassa emissione di VOC per materiali quali arredi, mobilia, pitture, rivestimenti, isolanti, prodotti in legno; - Utilizzo di materiali riciclati, rinnovabili e ove possibile regionali, e attivazione di un piano di gestione e di raccolta dei materiali riciclabili; - Uso di inserti verdi nelle terrazze e giardino pensile, prediligendo le piantumazioni locali a bassa richiesta idrica per minimizzare l’impatto bio-economico;

Credits

 Pescara
 Italia
 privato
 01/2022
 1750 m2
 Giovanni Vaccarini
 Giovanni Vaccarini Architetti
 Abruzzo Cantieri
 PROGER spa
 Cerquitelli Ambienti
 Massimo Crivellari

Curriculum

Giovanni Vaccarini,
Architetto

Progetti e realizzazioni nel corso degli anni hanno ottenuto premi e riconoscimenti, tra cui :

Nel 2021 è vincitore del premio INARCH Abruzzo, Emilia Romagna e del premio speciale nazionale Willis Towers Watson
Nel 2020 è vincitore di The Plan Award, categoria: Production.
Nel 2018 è vincitore di The Plan Award, categoria: Sports and leisure.
Nel 2017 è tra i vincitori dell’Architizer Award, New York.
Nel 2016 “Prix Bilan de l’Immobilier”- Ginevra, nella categoria “rénovation”;
Nel 2015 premio Iakov Chernikov alla Triennale di Architettura di Sofia, Bulgaria.

Giovanni Vaccarini Architetti è uno degli studi italiani selezionati per Atlante mondiale dell’Architettura del XXI secolo - PHAIDON - London
È presente nella sezione “Best Practice” nel Padiglione Italia alla XVII Biennale Internazionale di Architettura - Venezia 2021
Curioso per natura, coniuga imprese culturali, artistiche, civili ed economiche.
Vive e lavora a Pescara, Italia.

https://www.giovannivaccarini....


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