Alvisi Kirimoto - Casa C, an old house that hides a modern and contemporary renovation
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Casa C, an old house that hides a modern and contemporary renovation

Alvisi Kirimoto

Renovation  /  Completed
Alvisi Kirimoto
Immerso nel verde eppure in piena città, a pochi minuti da luoghi simbolo della Roma contemporanea come l’Auditorium - Parco della Musica di Renzo Piano e il MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Zaha Hadid, lo studio Alvisi Kirimoto firma gli interni e il progetto degli spazi verdi di un casale ricostruito sulla volumetria dell’edificio preesistente, saldamente ancorato su una collina che affaccia sul parco dell’Inviolatella Borghese, a nord della capitale.

Per i proprietari era importante avere un’abitazione ben integrata nel paesaggio, con ambienti luminosi e una forte connessione con l’esterno, dove godere della natura senza rinunciare al ritmo incalzante della città. Una casa accogliente, aperta, pensata principalmente per i momenti di convivialità con gli amici, ma anche per ospitare al suo interno l’atelier della proprietaria, Antonella di Opificio Lauchli, che si dedica alla realizzazione di complementi e mobili su misura, alla decorazione d'interni e alla trasformazione di vecchi arredi.

La forma archetipa del casale è bilanciata dalla contemporaneità degli interni, che si sviluppano su tre piani, dove gli architetti hanno voluto esaltare la sensazione di libertà e spazio, sfruttando l’altezza dei soffitti, limitando il numero delle pareti e lasciando il perimetro permeabile con una serie di porte finestre che conducono a un ampio giardino di pertinenza.

“Abbiamo articolato lo spazio su tre livelli, lavorando sul ‘cielo’ di ciascuno, per restituire tre esperienze diverse. Al piano terra abbiamo usato il bianco e il cemento; al primo abbiamo scelto la luminosità del giallo; infine, all’ultimo piano, abbiamo lasciato la struttura in legno a vista. L’elemento di continuità che accompagna il visitatore in questa sorta di promenade architecturale, è la scala. Pensata come un pezzo unico, è realizzata in lamiera stirata, consentendo alla luce di filtrare in un gioco di riflessi e ombre. La casa ha una sorprendente anima rock, come i proprietari. È uno spazio omogeneo e dinamico, dove materie e superfici cambiano, estendendo l’emozione dall’esperienza visiva alla dimensione tattile”, racconta Junko Kirimoto.

Il piano terra è pensato come uno spazio informale, con un grande soggiorno che ospita un’area TV con una libreria progettata su misura in legno naturale e sostegni in ferro nero, una zona pranzo e una cucina a vista interamente in acciaio inox con isola centrale nera, schermata da una vetrata. Su tutto domina, in posizione centrale, la scala scenografica, realizzata interamente in ferro naturale trattato con un esile cosciale centrale di sostegno e un unico foglio di lamiera microforata che costituisce i gradini ed il parapetto. Leggera e trasparente, la scala con la sua pelle permeabile, regala prospettive inedite e permette di apprezzare tutto il vano scala, che all’ultimo piano culmina con un ampio lucernario. Completano il layout il laboratorio della proprietaria, e una serie di spazi accessori, tra cui la lavanderia e il bagno degli ospiti, trattato con una finitura in micro cemento effetto corten che introduce un ulteriore elemento materico al piano terra, dove soffitti e pareti bianche mettono in risalto la struttura dei pilastri lasciati in cemento a vista.

Le stesse scelte cromatiche e finiture si ripetono al primo piano, dedicato ai figli, caratterizzato da una nota di colore in più, i soffitti di colore giallo. Attorno ad un corridoio a ballatoio affacciato sulla scala, si aprono le porte a scomparsa dei bagni e delle quattro camere da letto, con i loro raffinati arredi disegnati su misura, dalle librerie alle scrivanie, dalle pareti lavagna alle appenderie.

Salendo ulteriormente, si accede a un’estesa area soggiorno e studio con un bagno per gli ospiti, che fa da filtro alla zona riservata alla coppia, con una camera da letto matrimoniale con arredi su misura in OSB trattato con laccatura verde lucida, un bagno e una cabina armadio. L’ultimo livello ha un carattere fortemente materico: il pavimento, come negli altri piani in micro cemento di colore grigio, si contrappone al tetto a falda con capriate in legno e pianelle a vista.

Un nastro in OSB naturale, trattato con protettivo trasparente, e con il ripiano superiore rivestito in ferro nero trattato, si snoda lungo tutta la sala, cingendola su tre lati. Da mobile sospeso per la TV, il nastro si trasforma in portariviste, diventa una panca, si piega per prendere le forme di una chaise longue, si rialza per farsi piano di lavoro, poi ancora piano a ribalta che nasconde una cucina con lavello e piano cottura, infine, piegandosi a 90°, diventa il rivestimento dell’anta apribile di un mobile.

All’esterno, il portico, pensato con una zona living e un’area pranzo in prossimità della cucina, rende labili i confini tra interno ed esterno. Il giardino con prato all’inglese da un lato si affaccia su una terrazza verde dall’altro ospita l’orto con vasche in corten, che si staglia sul panorama urbano. Ed è proprio qui, che si compie l’estrema sintesi della versatile proposta che coniuga ritmi cittadini e uno stile di vita più green.

Credits

 Roma
 Italia
 Privato
 01/2020
 566 mq
 Alvisi Kirimoto
 Alvisi Kirimoto: Massimo Alvisi, Junko Kirimoto, Chiara Quadraccia
 Silex S.r.l.
 Progetto strutturale scala: Ing. Giuseppe Fabiano
 Complementi d’arredo: Opificio Lauchli - Falegnameria: Marcello Manieri - Lavorazioni in metallo: Massimo de Frussi - Cucina: Cecchi Cucine - Illuminazione: Telmotor S.p.a. Roma - Sanitari e rubinetterie: Contact Design - Pavimenti e rivestimenti in microcemento: Il Cementificio Roma
 Serena Eller Vainicher

Curriculum

Dopo 10 anni di collaborazione con architetti internazionali come Piano, Fuksas e Niemeyer, Massimo Alvisi e Junko Kirimoto fondano nel 2002 Alvisi Kirimoto Partners.
Lo studio si distingue per l’approccio sartoriale alla progettazione, l’uso sensibile della tecnologia e il controllo dello spazio a partire dalla manipolazione di “fogli di carta”. Fondendo la sensibilità italiana a quella giapponese ha realizzato numerosi progetti tra cui: l'Accademia di Musica di Camerino - Andra Bocelli Foundation, l’Aula Magna della LUISS Guido Carli a Roma, la Cantina Bulgari in Toscana, la fabbrica farmaceutica Medlac ad Hanoi, il Complesso Incà a Barletta, la sede direzionale Molino Casillo, la ristrutturazione dell'Alexandrinsky Theatre a San Pietroburgo, gli uffici direzionali a Chicago ed ha collaborato come Executive e Local Architect di OMA a Fondazione Prada a Milano.
Massimo Alvisi assiste il Sen. Renzo Piano nel programma G124, dedicato alla valorizzazione delle periferie italiane.

https://www.alvisikirimoto.it/...


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