Il progetto, a firma dello studio AMDL Circle, Arch. Michele De Lucchi, ha comportato:
- la ristrutturazione della grande Villa interna del XIX secolo, esaltandone le linee originali ottocentesche in chiave residenziale e riportando l’immobile, che è stato oggetto di ampliamenti e interventi stratificati nel tempo, al suo assetto originario così come progettato a fine Ottocento. La riqualificazione ha riguardato l’annessa Chiesa, dalla presenza monumentale, che ospiterà attività ad ufficio/show room.
Le facciate sono state sapientemente riqualificate esaltando alcuni tratti storici quali il campanile, la facciata monumentale lato Sud, il porticato e le scale esistenti, oltre ad un recupero conservativo di tutte le superfici interrate dell’edificio storico, nel quale è stata realizzata anche un’area fitness e relax riservata tutti i condomini.
- il recupero di due edifici storicamente a supporto dell’attività della casa di cura: la Lavanderia e Casello, che verranno restaurati con un approccio conservativo e architettonicamente ispirato ai tratti dell’architettura milanese;
- la realizzazione di 6 Villette urbane indipendenti fronte strada, che richiamano un’architettura molto frequente e apprezzata nella storia della ‘residenzialità’ milanese;
- un edificio di nuova costruzione su via Lamarmora, comprensivo di 2 piani di autorimessa interrata, che fonde tutte le caratteristiche di un moderno complesso dalle tipologie più varie, con tratti architettonici fortemente ispirati e rispettosi del contesto nel quale si inserisce.
Tra le complessità affrontate nell’approcciare il lotto, è stato necessario anche lo spostamento di un tratto del Cavo Bolagnos, roggia che storicamente attraversava il lotto e che è stata ri-posizionata in modo da consentire l’edificazione del lotto e una corretta manutenzione del canale storico.
REQUISITI ENERGETICI
Il progetto, sia per gli edifici di nuova costruzione che per quelli oggetto di recupero ha raggiunto la massima classificazione energetica oltre ad essere pre-certificato Leed Gold.
Il progetto è dotato di impianto geotermico a ciclo aperto e tutte le unità sono dotate di impianto di ventilazione meccanica controllata. Ogni unità raggiunge livelli di performance energetici da riferimento.
LE TIPOLOGIE
Il progetto degli interni è dello Studio DFA Partners – Arch. Daniele Fiori che è partito dall’identità del luogo analizzandone la natura e che ha stabilito nel grande giardino il punto focale del progetto. L’interior design dei tre edifici - la Villa, Orti e Lamarmora - è stato studiato in sintonia con le diverse architetture e in continuo dialogo con l’assetto urbanistico e architettonico coordinato da AMDL Circle.
Nel progetto sono presenti diverse tipologie che caratterizzano i diversi immobili: dagli appartamenti più contemporanei in via Lamarmora, che comunque presentano caratteristiche e tratti architettonici che strizzano l’occhio alle case milanesi di fine ottocento, le villette urbane su via Orti, distribuite su 3 livelli più interrato con giardino privato, sino ad arrivare alle unità residenziali in Villa, nell’edificio centrale, caratterizzati da altezze notevoli e layout prestigiosi, ampissime finestrature a sancire il rapporto stretto che c’è e ci sarà tra la casa e lo spazio verde circostante.
RECUPERO E VALORIZZAZIONE DELL’AREA VERDE
L’approccio conservativo che ha interessato gli immobili è stato ancor più esaltato nell’intervento sulle aree esterne. Il layout storico del lotto è stato re-interpretato valorizzandone la struttura e le pre-esistenza, e contemporaneamente bilanciando spazi privati da spazi condominiali fino ad arrivare al Giardino Storico, che sarà asservito all’uso pubblico: lo spazio segreto e sconosciuto tornerà ad aprirsi alla città, dando l’opportunità di scoprire il tesoro che tipicamente conserva anche questo ‘interno milanese’.
L’ARCHITETTURA
L’obiettivo del progetto è stato quello di far coniugare conservazione e nuove architetture, materiali di recupero, come gli intonaci storici, con quelli più recenti, creando in ogni caso nell’insieme un’architettura omogenea nella sua diversità, che caratterizzerà il lotto per i prossimi anni. Il mix di tipologie, materiali, tecniche e approcci si fondono in un progetto che comunque vede nel verde la sua spina dorsale.
Lo Spazio pubblico, che si esalta nella nuova via Orti, in maniera fluida entra nel lotto attraverso il Giardino Storico, ad animare un contesto storicamente intercluso che ha deciso di vivere la sua prossima contemporaneità aprendosi alla città.
LA COMPLESSITA’ TECNICA
L’intervento sugli edifici storici ha comportato un lavoro tecnicamente molto complesso e articolato, a tratti quasi artigianale su ogni singola componente di un immobile costruito in più di un secolo per porzioni disunite e discontinue, con tipologie a tratti povere. L’intervento ha consentito un consolidamento anti-sismico in linea con gli standard richiesti per questa tipologia di edifici.
Inoltre, il lotto è attraversato da una infrastruttura impiantistica che collega tutti gli immobili ed è alimentata da una centrale geotermica posizionata nel cuore dell’edificio storico principale.
CENNI STORICI SULL’AREA
L’area oggetto dell’intervento consiste in un lotto di terreno con diversi fabbricati posto tra via Alfonso Lamarmora e via Orti; la superficie complessiva dell’area è di circa 14.600 metri quadrati e sulla stessa insistono fabbricati realizzati in periodi storici differenti a partire dal 1700 fino a metà del 1900.
L’area fu acquistata e costruita dalla famiglia Dumolard con destinazione “casa di cura e ricovero per anziani indigenti”. L’attività di ospizio è stata svolta dall’ente “Provincia Italiana dell’Istituto delle Piccole Sorelle dei Poveri” sino alla fine degli anni ‘80 e quindi dismessa. Nel 1996 la proprietà degli immobili è stata trasferita all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e successivamente acquisita da BNP Paribas Real Estate a fine 2017.