Peter Jaeger Architetti - Palazzo della Luce, nuove residenze esclusive in un contesto storico
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Palazzo della Luce, nuove residenze esclusive in un contesto storico

Peter Jaeger Architetti

Renovation  /  Completed
Peter Jaeger Architetti
All’interno dell’omogenea griglia ortogonale delle strade torinesi, il nucleo più antico è rappresentato dal Quadrilatero Romano, dove la rete si fa più densa e rileva la matrice generatrice romana dell’impianto urbano di Torino. I confini di quell’originario insediamento sono ancora facilmente individuabili, segnati dal cambio di sezione e di carattere delle vie e delle piazze che ne costituiscono il bordo.
Lungo via Cernaia, margine meridionale della parte più antica, i giardini Lamarmora incorniciano e introducono il Palazzo della Luce, architettura eclettica d’inizio ‘900, ispirata per monumentalità e posizione al Palazzo Madama di piazza Castello di Juvarra. La sontuosità che ne consente il paragone con uno degli edifici più rappresentativi del barocco torinese sta nello splendore della facciata, nei suoi ornamenti e nelle sue sculture, nell’eleganza dell’atrio, nella grandezza delle scalinate e nella preziosità dei materiali utilizzati.
Palazzo della Luce, con la sua storia e con l’avvicendarsi di differenti proprietari, racconta un frammento di storia urbana torinese dell’ultimo secolo fino a oggi. Progettato nel 1915 dall’architetto Ceresa per ospitare la nuova sede della Cassa di Risparmio di Torino, già nel 1925 venne venduto, ancora incompiuto, alla Società Idroelettrica Piemontese (SIP) che lo completò e vi insediò i propri uffici e la direzione. Questa, impegnata nella produzione e distribuzione di energia elettrica, nelle telecomunicazioni (Siptel) e nella radiofonia (Eiar), da qui irradiò le prime trasmissioni radiofoniche pubbliche. L’11 febbraio 1929 (in concomitanza con la firma dei Patti Lateranensi) con una solenne cerimonia nel salone d’onore al primo piano ebbe luogo l’inaugurazione ufficiale di “Radio Torino”.
Con la nazionalizzazione dell’industria energetica negli anni Sessanta, Palazzo della Luce divenne proprietà di Enel fino a quando, in tempi recenti, un fondo immobiliare ne ha acquistato la proprietà e ne ha avviato un importante riqualificazione architettonica.
Lo studio torinese Peter Jaeger Architetti ha seguito il progetto dagli studi preliminari di fattibilità fino alla definizione architettonica. I progettisti hanno cercato di entrare in punta di piedi nell’edificio, decisi a sfruttare le potenzialità più che a stravolgerne le caratteristiche. Dopo l’elaborazione di molteplici possibili scenari, il progetto di sviluppo capace di valorizzare al meglio i 21.000 m2 di Palazzo della Luce è risultato quello di accostare uffici all’avanguardia, servizi per la città e residenze esclusive.
La prestigiosità dell’architettura originaria insieme alla sua centralità all’interno della città hanno suggerito fin dall’inizio una vocazione di rappresentanza delle funzioni da insediarvi: lavori e servizi al piano terra e al primo e abitazioni di lusso ai livelli superiori sono risultati le attività capaci di restituire il pregio originario di un importante tassello urbano di Torino.
Se è facile pensare di insediare uffici e servizi, come una sala per eventi, all’interno di un immobile concepito per una sede bancaria, ancora più una sfida e una novità è stata la proposta residenziale di lusso per gli ultimi piani di Palazzo della Luce.
Alla domanda implicita di cosa oggi possa considerarsi un’abitazione di lusso in città, i progettisti hanno concentrato la risposta su cinque temi: centralità, sicurezza, parcheggio, servizi collegati all’abitare e ampi spazi aperti privati.
Per il Palazzo della Luce, la parte residenziale si è tradotta in 12 unità abitative ciascuna con una propria area esterna: loft con ampi patii al piano, appartamenti a sviluppo verticale con giardini pensili e ville urbane con generosi spazi esterni a più livelli. Mantenendo ed evidenziando la struttura storica, ma applicando gli attuali requisiti di utilizzo ed efficienza, è stato possibile moltiplicare la cubatura interna grazie all’inserimento di soppalchi e collegamenti interni verticali, rendendo possibile una moltitudine di layout e personalizzazioni, plasmando un progetto coerente, in cui alloggi di taglio atipico e di alta qualità e attenzione ai dettagli massimizzano un utilizzo dello spazio qualitativo e non quantitativo.
Nella definizione dei dettagli, il progetto stabilisce una chiara distinzione tra le parti originali e quelle nuove: le forme esistenti, le altezze e i tradizionali tetti in pietra sono stati mantenuti, mentre le nuove addizioni, a riplasmazione di ampliamenti realizzati in epoche recenti, sono state realizzate con finiture e materiali contemporanei come acciaio, legno e vetro. La differente combinazione di dettagli, layout geometrici e generose altezze dei locali ha permesso di adottare soluzioni personalizzate e ad alta efficienza energetica, per ottenere un risultato appagante nell’immediato e sostenibile sul lungo periodo. Gli spazi abitativi privati sono completati da 50 stalli per auto disposti in un autorimessa interna organizzata su due livelli e da un’area fitness ad esclusivo uso dei residenti di Palazzo della Luce.
L’operazione immobiliare, estremamente innovativa e dirompente per la città sabauda, conservatrice e tradizionalista, è riuscita a intercettare il trend di ripopolamento del centro città: la ricca borghesia cittadina, storicamente insediata sulla collina torinese, ha percepito negli appartamenti di Palazzo della Luce un’opportunità per avvicinarsi al centro in un contesto contemporaneo e lussuoso, discretamente nascosto dietro le sembianze di un imponente palazzo storico.
Il progetto di Palazzo della Luce sottende una visione di città più ampia e complessa, dove la densificazione dei tessuti esistenti evita il consumo di nuovo suolo e ottimizza l’uso della mobilità pubblica rispetto a quella privata. I 1600 m2 di giardini pensili incrementano la superficie verde in città e contribuiscono a creare un buffer microclimatico favorevole.
Il progetto di Palazzo della Luce riscrive gli spazi della città storica in maniera contemporanea e sostenibile.

Credits

 Torino
 Italia
 Confidential
 12/2018
 21000 mq
 Peter Jaeger Architetti
 Peter Jaeger Architetti
 Fabio Oggero

Curriculum

La passione di Peter Jaeger per l’architettura nasce all’interno del suo contesto familiare, che lo ha immerso nella consuetudine con il mondo architettonico fin dalla giovane età.
Nato nel 1974, studia all’Ecole Supérieure des Arts Saint Luc Liège in Belgio e si laurea al Politecnico di Torino nel 2000; in seguito acquisisce un’ampia esperienza professionale collaborando con studi tedeschi di rilevanza quali gmp Architekten – von Gerkan, Marg und Partner e il consolidato Architekturbüro Gottfried Böhm di Colonia.
Dopo l’abilitazione alla professione nel 2004, avvia la sua attività da architetto a Torino, affiancato da diversi professionisti, facendo confluire l’esperienza acquisita in Peter Jaeger Architetti, un laboratorio d’architettura dove alla sensibilità verso il patrimonio storico di unisce un approccio innovativo influenzato dalle esperienze maturate all’estero, soprattutto grazie alla collaborazione con lo studio JKP Architects, del quale è socio fondatore dal 2007.

http://www.peterjaeger.it/


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