La nuova sede di A DUE, recentemente completata nel comune di Collecchio, rappresenta una importante sfida per l’azienda nel perseguire un continuo rinnovarsi, dotarsi di nuovi spazi e rilanciare la società verso le sfide internazionali che la vedono protagonista.
Nata nel 1967 come azienda di Costruzione di Macchine Alimentari e cresciuta in un territorio ricco di imprese tra loro collaborative e che oggi rappresentano delle eccellenze della Food Valley d’Italia, A DUE si è specializzata nella progettazione e costruzione di sistemi completi per la preparazione di bevande, diventando nel tempo una ditta leader a livello internazionale.
Nel 2017, in occasione del 50° anno di attività, la decisione di realizzare una nuova sede, a pochi chilometri da quella precedente; una sede più ampia ed efficiente, ma soprattutto più allineata ai valori aziendali, capace di consolidare lo spirito di coesione dei collaboratori (circa 80, tra tecnici e produzione) e il radicamento dell’azienda sul proprio territorio.
Nonostante oltre il 90% delle commesse siano vendute all’estero nei cinque continenti, è infatti proprio il rapporto col territorio il valore avvertito come più rilevante dalla azienda.
Il progetto vuole ridefinire prioritariamente un PAESAGGIO DEL LAVORO, che includa rapporti visivi significativi con il contesto della campagna circostante e rapporti spaziali interni vibranti seppur basati sulla massima chiarezza e fluidità dei percorsi fisici e percettivi.
Posto nella piana tra il torrente Baganza e i Boschi di Carrega, a sud-est dell’abitato di Collecchio e in testata ad un’Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata (destinata all’insediamento di imprese agroalimentari), la nuova sede A DUE vuole costituire un bordo marcato e astratto, che non cerca un rapporto mimetico con il luogo ma tuttavia sa intessere un dialogo a più livelli con il contesto circostante, una campagna ancora intatta caratterizzata dalla trama delle coltivazioni agricole.
Il nuovo edificio si distende così lungo la direttrice nord-sud, parallelo alla strada SP 15, e si articola in una sequenza di corpi edificati alternati a corti verdi longitudinali: un rilevato di terra stretto e lungo, in affaccio su via Filagni, a “nascondere” lo spazio dell’atrio ad un solo piano; un corpo uffici rettangolare a due livelli; infine il volume dimensionalmente più rilevante (alto quanto il corpo uffici) destinato alla produzione.
Un impianto tipologico sobrio, che trova la sua ricchezza nell’articolazione degli spazi aperti e nel controllo delle viste sul paesaggio.
Tutti gli ambienti di lavoro possono relazionarsi con la presenza di una vegetazione multiforme, interna ed esterna agli ambienti, come elemento vivo che “ossigena” gli spazi e contribuisce ad annullare ogni componente alienante, in una ideale continuità spaziale tra interno ed esterno, così tipica anche della architettura rurale circostante.
I percorsi interni al fabbricato sono volti alla massima chiarezza funzionale e al contempo alla massima trasparenza tra ambiti diversi, al fine di consentire a tutti i collaboratori del gruppo la conoscenza dei processi e delle attività in corso. Già dall’atrio è così possibile “attraversare” visivamente l’intero fabbricato e traguardare, attraverso un’ampia vetrata, lo spazio della produzione, così come – nell’altra direzione, all’interno del corpo uffici – la sperimentazione di una totale continuità tra gli spazi della progettazione hardware, software e dei servizi post-vendita, cerca di favorire la massima sinergia e il più veloce ed efficace scambio di informazioni tra i collaboratori dei vari settori.
Il percorso di accesso alla sede avviene attraverso un percorso “schermato” da via Filagni grazie al rilevato di terreno che accompagna il percorso di ingresso e costituisce un fondale per gli uffici affacciati a sud, mentre l’atrio completamente vetrato su entrambi i fronti costituisce un ambiente passante.
Il piano terra del corpo uffici ospita i settori della progettazione tecnica e il settore di assistenza post-vendita, disposti prevalentemente in ambienti open space, su cui affacciano alcuni uffici separati, gli spazi per la stampa, le sale riunioni dedicate.
Il primo piano, collegato da un corpo scale aperto e caratterizzato da colori più accesi ad enfatizzare la connessione degli spazi, ospita gli uffici direzionali, uno spazio privato dedicato agli ospiti, gli uffici amministrativi e commerciali.
Il progetto ha perseguito l’obiettivo di una architettura essenziale e sobria, capace di generare al contempo un’esperienza del luogo ricca e articolata.
Il corpo uffici a due livelli viene a connotarsi come un volume bianco “sospeso” e aggettante, in appoggio su un basamento più scuro e pesante che radica l’edificio al terreno. Tale volume è segnato da un sistema di aperture misurate in relazione all’organizzazione spaziale interna e alle visuali, mentre il rivestimento in lamiera bianca presso-piegata su disegno genera un effetto a micro-pieghe che reagisce in modo sempre diverso alla luce e alle condizioni atmosferiche.
Il fabbricato vuole così tradursi in un “paesaggio” che dichiara la propria natura industriale ma che al contempo sa riscattarla con una immagine più ricercata ed evocativa di “luogo tecnico”.
Il corpo destinato alla produzione è invece trattato con colori scuri, al fine di ridurne l’impatto visivo, mentre i pannelli prefabbricati in cls sono stati trattati con incisioni verticali in assonanza con la texture in lamiera del corpo uffici.
Sul lato est, in affaccio verso la strada SP15, il volume bianco del corpo uffici si trasforma infine in un segno sottile orizzontale che prosegue e accompagna tutto lo sviluppo del fronte est dell’edificio, in affiancamento allo stabilimento, a connotare la nuova sede come un landmark discreto, adagiato e connesso alla pianura coltivata circostante.
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l'atrio passante
Fernando Guerra | FG+SG fotografia de arquitectura
il fronte est
Fernando Guerra | FG+SG fotografia de arquitectura
vista aerea da est
Fernando Guerra | FG+SG fotografia de arquitectura
vista aerea da sud
Fernando Guerra | FG+SG fotografia de arquitectura
il percorso di ingresso
Fernando Guerra | FG+SG fotografia de arquitectura
il fronte di ingresso
Fernando Guerra | FG+SG fotografia de arquitectura
la corte dell'atrio
Fernando Guerra | FG+SG fotografia de arquitectura
l'atrio di ingresso
Fernando Guerra | FG+SG fotografia de arquitectura
l'atrio di ingresso
Fernando Guerra | FG+SG fotografia de arquitectura
la vista verso sud
Fernando Guerra | FG+SG fotografia de arquitectura
gli spazi della produzione
Fernando Guerra | FG+SG fotografia de arquitectura
i fronti sud e est
Fernando Guerra | FG+SG fotografia de arquitectura
Collecchio (PR)
Italia
Confidential
06/2018
4.500 m2
Iotti + Pavarani Architetti
Paolo Iotti, Marco Pavarani (collaboratori: Roberto Bertani, Gabriele Brunettini, Francesco Leoni, Stefano Nicolini, Giulia Piacenti)
Impresa Sani Rino
Project manager per la committenza: Ing.Alberto Dilda; Progetto strutture: Lauro Sacchetti Associati; Progetto impianti termomeccanici : Termoprogetti; Progetto impianto elettrico : Progetec
Fernando Guerra | FG+SG fotografia de arquitectura
Curriculum
IOTTI + PAVARANI ARCHITETTI opera negli ambiti della progettazione architettonica, urbanistica, paesaggistica e della ricerca, con un focus sulla rigenerazione urbana di luoghi complessi o ad alto valore ambientale.
Lo studio si è distinto per la progettazione di architetture felicemente inserite in contesti urbani e paesaggistici sensibili e fondate su principi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica; tra queste, i nuovi uffici Reale Group a Torino, o i progetti in corso per lo Stadio di Pisa e per il recupero della Caserma Amione come Federal Building a Torino.
Costituito nel 2001 da Paolo Iotti e Marco Pavarani, lo studio ha ricevuto più di 20 premi in concorsi di architettura e urban design, nonchè riconoscimenti nazionali e internazionali per la realizzazione di architetture innovative e con una forte attenzione agli spazi per la collettività. Tra questi il Premio della Fondazione Renzo Piano nel 2011 come migliori giovani talenti dell'architettura italiana.