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Vcr Research Center, sperimentazione e innovazione in viticoltura

Studio di Archiettura Brandolisio

Mixed Use  /  Completed
Studio di Archiettura Brandolisio
Centro di ricerca – Vivai Cooperativi di Rauscedo
Il centro di ricerca VCR (Vivai Cooperativi di Rauscedo) costituisce un luogo di sperimentazione e di innovazione nel campo della viticoltura, un supporto imprescindibile per garantire la continuità dei processi produttivi che riflettono le finalità di ottenere e conservare la qualità dei vigneti e dei prodotti vinicoli.
Il progetto corrisponde alla complessità dei compiti e degli obiettivi che un centro di ricerca pone in essere: l’architettura è innovativa, tende ad affermare una relazione profonda ed intensa con l’ambiente naturale ed agricolo, quella relazione che scaturisce dall’osservazione della realtà ambientale e procede lungo la strada della chiarezza nel costruire. Sperimentare, nel progetto che elabora l’architettura del Centro di ricerca, significa cogliere i mezzi che introducono una razionalità espressiva ed orientano a riconoscere nell’edificio un luogo rappresentativo, commisurato alla sostenibilità, un luogo dove operare bene è possibile.
L’architettura del Centro di ricerche propone assonanze col paesaggio, con le modalità “costruttive” che la regolarità lineare e la razionalità dei vitigni disposti sul terreno riescono ad identificare. Chiarezza strutturale, che diviene la combinazione espressiva e metodica dei materiali, in un intreccio fra travi in legno, travi e pilastri in acciaio, strutture portanti in cemento armato per i blocchi operativi e funzionali. Si evidenzia un ritmo nella successione delle travi in legno a vista che sostengono la copertura; si forma una prospettiva di forte connotazione simbolica nella scansione delle coperture in lamiere di acciaio zincato, secondo la ripetizione di uno schema a due falde: le falde si collegano in una geometria regolare, una linea spezzata che domina l’immagine del Centro di ricerca, in modo da suggerire nei prospetti l’idea di un edificio a tre “navate” longitudinali, che compone un’architettura protetta ed essenziale. Lo schema delle coperture evidenzia così la forza di una geometria lineare ricorrente e propone nella visione dall’esterno l’articolazione di una forma che contiene virtualmente l’idea della suddivisione: l’organizzazione degli spazi in pianta all’interno distingue la sequenza lineare dei laboratori, i luoghi dove si conduce la ricerca; centrali sono gli ambienti di riunione e della comunicazione, che si polarizzano sulla sala delle conferenze, dotata di impianti tecnologici d’avanguardia per la traduzione simultanea (a dimostrazione di uno standard elevato per gli eventi di valore internazionale), mentre gli ambienti per il refettorio e la cucina sono un corollario funzionale al lato opposto alla sequenza dei laboratori.
Il progetto determina spazi di incontro fra interno ed esterno, definiti con uno slittamento reciproco dei volumi all’interno del rettangolo a terra su cui insiste la proiezione della copertura: un portico d’accesso arioso e protetto dalla sporgenza della copertura e un portico sul prospetto opposto con ampie pareti vetrate che mediano fra i portici e l’interno, introducendo luminosità negli spazi; un camminamento lungo tutto il perimetro estende l’idea di correlazione all’insieme dell’edificio. I prospetti si arricchiscono del colloquio fra pareti vetrate e rivestimenti in lastre di fibrocemento per blocchi a differenti colori: si suggeriscono distinzioni, con accenti evidenti, ma sommessi. Un’architettura delle relazioni, quindi: un luogo che si apparenta alla frastagliata catena alpina nella lontananza; un luogo che diviene, come i filari dei vitigni, forma del paesaggio, che si eleva dal terreno con naturalezza nel raccontare la propria trasparenza, la propria fermezza nel proporre l’innovazione e la ricerca.
Francesco Pagliari

Credits

 Rauscedo
 Italy
 Vivai Cooperativi Rauscedo
 10/2019
 4400 m2
 Pierangelo Brandolisio
 Alessandro Da Rold
 - Strutture, Marino Del Piccolo, Andrea Marchioli, Isabella Toffolo; - Impianto meccanico, Massimo Cesco, Rita Pagotto; - Impianto elettrico, Ivano Giacomello; - Geologo, Giorgio Contratti; - Sicurezza, Carlo Zoldan; - Fotografie _ Elia Falaschi;
 Opere strutturali, Mior Roberto – Rivestimenti e vetrate, F.lli Pavarin - Impianti meccanici, 2R Impianti – Impianti elettrici, Electrozeta – Pareti di leggere, TCF – Scavi, Fornasier – Arredi laboratori, Ashi – Pitture, WL Pitture e Decorazioni – Pavimenti, Resine Colledani – Opere del verde, Giorgiutti – Arredi su misura, FGT – Impianti audio video, I-Sens – Poltrone, Leyform – luci, gruppo COMET.
 Elia Falaschi

Curriculum

Architettura I.U.A.V. - VE -1999
Ordine A.P.P.C n° 455 - giugno 1999
PREMI
2004 - Parigi (F)
Trophee Archzinc - Padiglione polifunzionale
Mention spèciale equipements publics
2005 - Udine (UD)
Settima Rassegna biennale di architettura premio Marcello d’Olivo 2005
Progetto segnalato - Padiglione polifunzionale
2008 - Udine (UD)
Stand Eurocucina 2008 Gruppo Snaidero
II° classificato
2018 - Monaco (D)
IF Design Award 2018
2018 – Essen (D)
RED DOT Design Award 2018
2018 - Lubiana (SLO)
BIG SEE Product Design Award 2018
2019 - Londra (UK)
BUIL Architecture Awards 2019
PUBBLICAZIONI
Abitare - maggio 2004
Costruire - luglio/agosto 2004
Focus on Zinc - Umicore France – gennaio 2005
Casabella n. 730 - febbraio 2005
Costruire n. 269 - ottobre 2005
Architetture in Friuli Venezia Giulia - 2005
Architetture in Friuli Venezia Giulia - 2010
Il giornale speciale “Architettura” – 2010
Adi Design Index 2018.

Tag

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