Trittico è una luce che varia in geometria ritmo e sequenza
Alfonso Femia / AF*Design
Industrial Design
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Completed
La luce deve far parte dello spazio, ne deve disegnare geometrie, minimi paesaggi in sintonia con la natura dello spazio e i sentimenti di chi quello spazio lo vive nelle diverse modalità d’uso, ora operative, ora effimere, ora collettive, ora conviviali ora personali. La luce non può che riferirsi al suo rapporto di presenza ora discreta ora evidente. Quando ogni cosa produce un ritmo variabile, una serie di sequenze possibili, questa sta interagendo con noi e con i nostri bisogni, sino a poter soddisfare i nostri desideri.
Trittico è una luce a geometria variabile, a ritmo variabile, con sequenze variabili. Si basa su un elemento semplice la linea, che diventa complessa nella sua straficazione di anima, di luce e corpo di luce.
Trittico è pensato per ogni tipo di spazio, ovviamente partendo da quello operativo dell’ufficio, nell’accezione contemporanea del workplace 3.0, sino a quello domestico, perché gli oggetti affinché entrino in contatto con noi e ci parlino, devono sapere contaminare e contaminarsi, devono poterci appartenere. Trittico è spazio, siamo noi.
Alfonso Femia
DESCRIZIONE TECNICA DESCRITTIVA
ILLUMINOTECNICHE
Rendimento luminoso 100%.
Flusso luminoso iniziale dell'apparecchio 1667 lm.
Distribuzione diretta-indiretta.
Efficacia luminosa 37 lm/W.
Durata utile (L92/B10): 30000 h. (tq+25°C)
Durata utile (L85/B10): 50000 h. (tq+25°C)
Decadimento repentino del flusso luminoso dopo 50000 h: 0% (C0).
Sicurezza fotobiologica conforme al gruppo di rischio esente RG0, norma IEC 62471, IEC/TR 62778.
Conformità alle norme IEC/EN 62722-2-1 - IEC/EN 62717.
SORGENTE
3 moduli LED lineari da 12+12+15W/835.
Indice di resa cromatica CIE 13.3: CRI >80.
Indice di Fedeltà cromatica IES TM-30: Rf = 84 Rg = 96.
Temperatura di colore nominale CCT 3500 K.
Tolleranza iniziale del colore (MacAdam): SDCM 3.
MECCANICHE
Corpo in alluminio estruso.
Corpo e tige colore bianco opaco, nero o color champagne (colore AF*Design).
Apparecchio composto da tre bracci orientabili in modo indipendente
l'uno dall'altro.
Recuperatore di flusso in alluminio ad alto rendimento con trattamento
superficiale al titanio e magnesio, assenza di irridescenza.
Filtro piano in metacrilato PMMA trasparente anabbagliante.
Bracci per illuminazione diretta con lenti in metacrilato PMMA satinato.
Braccio per illuminazione indiretta con schermo in policarbonato traslucido.
Testate in policarbonato.
Sospensione a tige di H 300 mm in acciaio con meccanismo di rotazione in ottone.
Dimensioni: 1560x1560 mm, altezza 300 mm. Peso 3,4 kg.
Grado di protezione IP40.
Resistenza meccanica agli urti IK02 (0,2 joule).
Resistenza al filo incandescente 650°C.
ELETTRICHE
Unità di cablaggio periferica da recedere nel controsoffitto.
Cablaggio elettronico DALI PUSH DIM Halogen Free 230V-50/60Hz,
fattore di potenza >0,95 a pieno carico, corrente costante in uscita, SELV, classe II, 2 driver.
Potenza dell'apparecchio 45 W (nominale LED 40 W).
CE - IEC 60598-1 - EN 60598-1.
Flicker: <4%.
Alimentatore 230 Vac/Vdc conforme EN 60598-2-22, escluse aree alto rischio. In DC la potenza e il flusso di default sono pari al 15%, in AC restano al 100%.
Temperatura ambiente da 0°C fino a +25°C.
Morsettiera a 4 poli, unico circuito 230V, 2 indirizzi DALI.
Umidità relativa UR: <85%.
INSTALLAZIONE
Sospensione su controsoffitto.
Installazione su controsoffitti di cartongesso, pannelli in fibra minerale o metallici.
APPLICAZIONI
Ambienti con videoterminali, sale riunioni, uffici.
Ambienti architettonici, commerciali, di rappresentanza, banche.
Ambienti in cui è richiesta una illuminazione dinamica, diffusa e morbida per un ottimo comfort visivo.
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Trittico
3F Filippi
Trittico
3F Filippi
Trittico color champagne (colore by AF*Design)
Stefano Anzini
trittico al Fuorisalone 2019 - evento “The Moon Codex 7.27”
Stefano Anzini
trittico al Fuorisalone 2019 - evento “The Moon Codex 7.27”
Stefano Anzini
close up
Stefano Anzini
trittico al Fuorisalone 2019 - evento “The Moon Codex 7.27”
Stefano Anzini
Trittico nella hall di "The Corner", progetto di Atelier(s) Alfonso Femia
Stefano Anzini
Trittico nella hall di "The Corner", progetto di Atelier(s) Alfonso Femia
Stefano Anzini
Close up
Stefano Anzini
Trittico nella hall di "The Corner", progetto di Atelier(s) Alfonso Femia
Stefano Anzini
Trittico nella hall di "The Corner", progetto di Atelier(s) Alfonso Femia
Stefano Anzini
schizzo del concept
Alfonso Femia
Schizzo del concept
Alfonso Femia
gli elementi compositivi di Trittico
AF*Design/3F Filippi
aggregazione
AF*Design/3F Filippi
il sistema componibile
AF*Design/3F Filippi
disegno tecnico
AF*Design/3F Filippi
render
AF*Design/3F Filippi
render
AF*Design/3F Filippi
render
AF*Design/3F Filippi
render
AF*Design/3F Filippi
installazione di Trittico nel progetto della Maison d’Action Publique presso l’Università di Annecy (Francia)
Atelier(s) Alfonso Femia
installazione di Trittico nel progetto del Complesso di spazi per uffici innovativi di Cesson-Sévigné in Francia.
Atelier(s) Alfonso Femia
installazione di Trittico nel progetto del progetto di un complesso per uffici e residenze con torre di 28 piani a Ginevra (Svizzera).
Atelier(s) Alfonso Femia
installazione di Trittico nel progetto del progetto della nuova sede della banca ERSEL a Milano
Genova, Milano, Parigi
Italia, Francia
3F Filippi
01/2018
0.15 m2
Alfonso Femia
Alfonso Femia
3F Filippi
3F Filippi
3F Filippi
Stefano Anzini
Curriculum
Atelier(s) Alfonso Femia, è il nome con cui 5+1AA ha modificato la sua denominazione. Creato da Alfonso Femia con altri compagni di viaggio, dal 1995 esplora il mondo e le relazioni umane attraverso l’architettura, il dialogo e la materia.
La percezione e la trasformazione del reale sono i cardini di un’idea di architettura come corpo ed enigma, che sia realistica ed emozionale insieme, pragmatica e sensuale, condivisibile e capace di creare stupore come meccanismo di conoscenza.
La ricerca sulla materia è fondamentale nella riaffermazione come dimensione empatica dell’architettura nel momento dell’incontro con chi la vive e abita la città. La materia rappresenta anche la volontà generosa di ribadire l’importanza di un dialogo stretto tra tutti i protagonisti del progetto, dal committente all’artigiano.
Il progetto è vissuto come opportunità di incontro e di confronto, che si misura con il tempo e nel tempo, e che fa della dimensione cronotopica uno degli obiettivi della ricerca.”