Bodàr Bottega d'architettura - Ville Nel Paesaggio Silano | Abitare Frammenti Di Un Mondo Esterno
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Ville Nel Paesaggio Silano | Abitare Frammenti Di Un Mondo Esterno

Bodàr Bottega d'architettura

Villa  /  Completed
Bodàr Bottega d'architettura
Indagare il tema dell’abitazione è un’esplorazione sul significato più profondo del rapporto tra l’uomo e il suo rapporto con la natura. È un modo per stabilire come si vuole insediare un suolo per mettersi in relazione con il mondo che si vuole abitare. Il progetto per le due residenze parte dal riconoscimento dei valori di una realtà geografica molto specifica, per qualità paesaggistica, per contesto territoriale, per condizione topografica. Questi valori diventano i primi interlocutori da cui trarre istanze relazionali, che condizioneranno il senso dell’abitare quel luogo. Il sito del progetto si trova a Cotronei, nel parco della Sila, e partecipa di un sistema ambientale che conserva i caratteri del paesaggio primigenio dell’interno della Calabria , ancora in equilibrio con gli elementi dell’antropizzazione. Il progetto si è offerto come un’opportunità per raccogliere gli elementi del paesaggio montano e condurli all’interno della quotidianità dell’abitare. Il principio insediativo si fonda sull’idea che le abitazioni siano anche dispositivi di contemplazione e selezione ambientale. Condizionato da una modellazione operata prima del progetto, il suolo viene articolato in terrazzamenti che, attraverso la concrezione del bordo, si danno come podi della scatola muraria abitata.
I giardini terrazzati sono concepiti come orizzonti successivi che consentono di guadagnare punti di vista privilegiati all’interno del parco. Le percorrenze che lo attraversano sono pensate anch’esse come elementi per potenziare alcune relazioni percettive, attraverso due sistemi che permettono la fruizione dello spazio esterno: uno parallelo alle terrazze che stabilisce una relazione con l’area boscata adiacente; l’altro trasversale, caratterizzato da piccole effrazioni sui muri di contenimento, che mette in relazione lo spazio esterno con i punti di accesso delle abitazioni, assegnando profondità e plasticità ai fronti.
Il sistema vegetale è estremamente semplice. Le terrazze sono coronate da arbusti che sostituiscono le balaustre, mentre i bordi a est e a ovest sono occupati da masse alberate che mediano il rapporto con sistema boschivo da un lato e con una clinica ospedaliera dall’altro.
Le abitazioni sono pensate secondo lo stesso principio conformativo: il terrazzamento si modella per farsi basamento introverso, su cui si poggia un volume plastico. Il piano basamentale si presenta con una forte matericità, che dichiara la sua appartenenza al mondo geologico ed esprime il carattere topografico del progetto. La tettonica dell’edificio qui si esprime attraverso il rivestimento lapideo, disposto a strati come se scaturisse da una faglia in cui possono leggersi i segni delle sedimentazioni. La spazialità che ne deriva è quella archetipica e assoluta della cavità nella roccia, caratterizzata da una plasticità accennata e rarefatta.
La scatola muraria poggiata sul basamento si presenta come una chiara manifestazione antropica in rapporto dialettico con la natura. La connotazione espressamente plastica è sottolineata dalla definizione chiaroscurale delle facciate, che giocano con la luce solare per anticipare all’esterno l’organizzazione spaziale dell’interno abitato. I continuo cambio di profondità delle facciate definisce dei luoghi di mediazione e intersezione tra spazi ibridi. Le due abitazioni si differenziano per il tema del loro coronamento: la casa posta alla quota più bassa infatti è dotata di una copertura piana che partecipa degli orizzontamenti delle terrazze che le fanno da sfondo; quella posta a quota più alta invece demanda l’attacco al cielo ad una copertura a falde inclinate, laddove lo sfondo è ormai definito dal solo sistema ambientale.
Entrambe le abitazioni i sviluppano su tre livelli articolate attorno ad un vuoto centrale, che le attraversa interamente per culminare con dei lucernai. Lo spazio del basamento, in entrambi i casi, si dilata per definire una corte, sulla quale si affacciano attività extra-ordinarie rispetto agli standard abitativi: uno spazio polifunzionale, una piscina parzialmente scoperta, una dependance. Queste parti dell’abitazione si traguardano attraverso la corte, attivando una continuità percettiva e spaziale che amplifica la profondità fenomenica dello spazio del basamento, determinando una forte compenetrazione tra esterno e interno .
La scatola muraria bianca che si poggia sul basamento accoglie le attività “tradizionali” dell’abitazione, con la zona giorno al piano nobile, in relazione spaziale diretta con le terrazze, e la zona notte al secondo livello.
Tutti gli spazi interni delle abitazioni sono qualificati da un rapporto esclusivo e unico con l’intorno, istituendo un paesaggio sempre diverso a seconda delle modalità con cui viene compromessa la scatola muraria.
La spazialità interna è sostanziata da un controllo della luce naturale attraverso aperture e lucernai. Il tema generale è quello di un graduale passaggio da una luce più drammatica al piano del basamento, fino ad una quasi totale immersione luminosa man mano che si attraversa verticalmente l’edificio.
La connessione tra le parti dell’abitazione è determinata secondo un principio di continuità tra gli ambienti, che, mescolandosi tra loro, attivano prospettive simultanee su spazi differenti.
Il principio generale che governa la composizione spaziale delle due abitazioni è declinato secondo due diversi sistemi di aggettivazione. Nel caso della casa con copertura orizzontale uno slittamento del volume rispetto alla struttura portante, scopre il telaio che produce un’amplificazione spaziale nelle tre dimensioni. Il vuoto centrale della casa a falde invece è attivato da una scala che percorre i tre livelli. In entrambi i casi la cavità interna della scatola muraria acquista un valore più “fenomenico”, rispetto al basamento, e la scansione metrica e proporzionale si fa evidente. Le abitazioni, così configurate, si danno ai loro abitanti come dispositivi da cui selezionare frammenti del mondo esterno.

Credits

 Cotronei | Crotone
 Italia
 Privato
 07/2019
 1300 mq
 Bodàr bottega d'architettura|Francesco Messina, Giuseppe Messina, Marco Messina
 Bodàr bottega d'architettura, Serafina Amoroso, Trieste Russitto, R. Andrea Cristelli, Michele Mellace (strutture), Ferdinando Luchetta (Impianti elettrici),Domenico Segreto (Impianti Meccanici)
 Essebi Costruzioni SRL
 Ambienti Faenza, Andalbagni, Viabizzuno, IGuzzini, Margraf
 Stefano Anzini

Curriculum

Bodàr adotta il progetto come dispositivo di ricerca per il miglioramento delle condizioni dell’abitare, maturando esperienze su temi legati al progetto urbano, all’housing, allo spazio pubblico e si è cimentata in concorsi di progettazione ottenendo riconoscimenti tra cui si segnala:

2019
Concorso in 2 fasi | Parcheggio a Scilla | Scilla RC | 1°
Concorso in 2 fasi | Il Parco del Ponte | Genova | 3°

2017
Concorso Periferie Urbane MIBACT| Barcellona ME | 1°

2013
Concorso in 2 fasi | Piazze Moro e Berlinguer | Putignano BA | 2°

2012
Europan 12 | Venezia |Runner up/ 1° ex aequo; 2012 Concorso per la riqualificazione del lungomare di Cala Gonone | Dorgali NU |1°

2011
Europan 11 | Monthey | Menzione d’onore
Premio Internazionale di Architettura Abitare il Mediterraneo | 1°
Premio Internazionale di Architettura e Cultura Urbana di Camerino | 1°

2007
Concorso per la riqualificazione degli uffici e del Padiglione d’Ingresso alla Fiera | Messina | 3°

https://bodar.it


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