MAGAZZINO EX TUBISTI - FINCANTIERI - PORTO MARGHERA
GRUPPOFON ARCHITETTI
Production
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Future
MAGAZZINO EX TUBISTI - FINCANTIERI PORTO MARGHERA
L'ARCHITETTURA DI UN ARSENALE NAVALE
Gli Arsenali Navali grazie alla propria organizzazione, hanno anticipato di alcuni secoli il concetto moderno di fabbrica, intesa come complesso produttivo in cui maestranze specializzate eseguono in successione le singole operazioni di assemblaggio di un manufatto lungo una catena di montaggio. Quello di Venezia rappresenta l'esempio più importante di grande complesso produttivo a struttura accentrata dell'economia preindustriale.
Con il peso e la responsabilità di questa eredità, abbiamo affrontato questo progetto, in quello che è di fatto il nuovo Arsenale Navale di Venezia, lo stabilimento Fincantieri di Porto Marghera.
FINCANTIERI
Fincantieri costruisce Navi! Questa è stata la prima cosa che il committente ci ha trasmesso.
Il significato di questa affermazione è semplice e concreto, all'interno dello stabilimento gli edifici sono macchine che servono alla costruzione delle Navi.
I luoghi dove si realizza una Nave sono sostanzialmente tre: l'Officina Navale dove si tagliano le lamiere, il Bacino dove si assemblano fino a diventare scafo da varare in acqua e la Banchina dove la Nave viene allestita e finita pronta per navigare ed ospitare le merci e i passeggeri.
LA MACCHINA DI STOCCAGGIO
Il Magazzino Ex Tubisti è una macchina molto importante di questo terzo luogo (la Banchina).
Nella costruzione di navi di tipo Cruise, la quantità di materiali di allestimento è rilevante e richiede spazi protetti dove poterli stoccare temporaneamente in attesa dell’imbarco o del montaggio a terra.
L'edificio progettato è lungo 131 metri, largo 45 e alto 18, per 17.685 m2 coperti e 5.895 m2 in copertura, complessivamente sono 23.580 i metri quadrati di stoccaggio, con un volume di 106.110 m3. E' orientato est-ovest sul lato lungo, con il lato ovest prospiciente la Banchina, dove avanza verso l'acqua quanto basta per consentire al braccio delle gru di prelevare i materiali direttamente dal tetto.
Ad est arrivano e scaricano i TIR, i transpallet smistano le merci nei vari spazi disposti su tre piani più la copertura, movimentandole verticalmente con 4 elevatori posti alle estremità.
All'occorrenza chi lavora nella Nave, richiede pezzi e materiali, questi vengono prontamente movimentati con i transpallet o direttamente a terra a ovest sulla Banchina o in copertura, dove poi le grandi gru su rotaie caricano e trasferiscono il tutto sui vari ponti.
Un'organizzazione logistica che non ammette perdite di tempo, errori o ingorghi di merci in attesa, per questo si tratta di un'Architettura solo apparentemente semplice.
IL SISTEMA PASSIVO
Una significativa sfida progettuale è stata quella di dover realizzare un'edificio senza aperture su entrambi i lati lunghi, uno dei quali per buona parte della sua altezza è anche in aderenza ad un altro edificio esistente.
Per garantire comunque una corretta aerazione degli ambienti, dove lavorano sempre in movimento H 24, circa una trentina di magazzinieri, è stato progettato un sistema passivo per l'ingresso controllato dell'aria dalle testate. Attraverso un rivestimento in lamelle metalliche, l'aria entra e viene poi veicolata nella distribuzione, grazie all'aspirazione di 32 “camini eolici” che garantiscono un efficace e corretto “effetto Venturi”.
LA SICUREZZA
Pur essendo i materiali stoccati e successivamente installati a bordo delle navi, con una classe di infiammabilità molto bassa, non lo sono i pallet di trasporto, gli imballaggi che possono essere di cartone, di legno o film trasparente, costituendo nell'insieme un carico di incendio significativo.
Per questo l'edificio verrà realizzato con elementi di calcestruzzo prefabbricato al fine di garantirne un'adeguata sicurezza al fuoco, non essendo possibile determinare a priori la tipologia dei materiali che saranno stoccati. E' prevista una protezione antincendio che all'occorrenza, trasforma il sistema passivo di ventilazione in sistema attivo di estrazione fumi, oltre naturalmente a molto altro che ottemperi per un rischio così elevato.
IL PAESAGGIO INDUSTRIALE E IL MARE
Oltre l'“Edifico Macchina”, la suggestione del porto, dell'acqua, del mare.
La bellezza di un Arsenale per la costruzione delle Navi è nel paesaggio industriale delle gru, nei grandi capannoni colorati di blu, nella segnaletica, nei containers. Colori sempre in movimento, visibili anche in lontananza.
Porto Marghera è l'orizzonte di Venezia ed il paesaggio industriale di Mestre.
La bellezza del mare è nella luce che riflette, luce che diventa colori in movimento.
Sequenze infinite di blu e azzurri, dove si specchiano i gialli, gli aranci ed i rossi del sole basso immerso nella prospettiva aerea.
C'era la possibilità di impregnare i pannelli di calcestruzzo con questi colori, dividendoli in moduli da 4 metri per 1.30, lo si poteva fare random ma nulla in natura è a caso, nulla in Architettura deve essere un caso.
Ed allora i colori dei riflessi del sole sull'acqua sono diventati 3, rosso, arancio e giallo, e si distribuiscono con una sequenza 112358...144 in diagonale per poi rimbalzare all'infinito.
L'acqua a sua volta è stata sfumata in 7 differenti blu ed azzurri distribuiti con le 7 note do-re-mi fa-sol-la-si che diventano 8 con i semitoni mancanti tra il mi-fa e tra il si-do, come nella tastiera di un pianoforte.
Molte sono state le prove ma quella che rispondeva a questa precisa regola 3 112358...144 do-re-mi... risultava sempre essere la più riuscita.
LA COSTRUZIONE
La costruzione dell'edificio è da poco iniziata, senza che questa comporti un fermo nella realizzazione delle navi e del loro allestimento in Banchina. Un processo costruttivo che pur nella sua sostanziale semplicità tecnica, diventa esso stesso elemento organizzativo della produzione dell'Arsenale Navale.
Edifici Macchina che forse per loro natura sono inequivocabilmente Architettura, come insegna l'eredità ricevuta dall'Arsenale di Venezia.
PORTO MARGHERA - VENEZIA
ITALIA
FINCANTIERI S.p.A.
06/2020
23.580 m2
GRUPPOFON ARCHITETTI
NICOLA SALVIATO - OSCAR SCOMPARIN - DAVIDE DELLA PORTA - SILVIA MARINOTTO - ELISABETTA PAGLIA - GLORIA PONCHIO
STRUTTURE T14 ASSOCIATI - IMPIANTI SINT INGEGNERIA SRL - AERAULICA ING. ROBERTO PAVONI
ARCHIVIO DOCUMENTALE FON - BETTELLA RENDERING
Curriculum
GRUPPOFON ARCHITETTI nasce nel 1988 come contenitore di esperienze multidisciplinari, è composto da una dozzina di Architetti, alcuni dei quali svolgono attività didattiche universitarie. Nei 30 anni di attività, per mezzo di un elevato numero di realizzazioni, ha indagato e sviluppato progetti e ricerche nei temi dei Beni Culturali, della Bioarchitettura e della Rigenerazione Urbana. Numerosi progetti di edifici in legno 2020, sono in corso di realizzazione. Parte dello studio sviluppa Format food&beverage, sono oltre 200 le realizzazioni in 4 continenti, 18 paesi e 60 città.
Riconoscimenti, Premi e Menzioni: Premio Architettura Città di Venezia 2005-2008-2014, Premio Nazionale di Architettura Raffaele Sirica 2010, European Colour Design Award 2011, Ri.U.SO 2012, The Plan Award 2015-2016-2017, Biennale Architettura 2018.
Con FONOLTRE lo studio sviluppa progetti e ricerche, finalizzati a diffondere consapevolezza e metodologie di recupero e riuso del territorio costruito ed agricolo.