Nella famiglia contemporeanea ognuno può assumere il ruolo che più gli si addice. La mamma può essere una manager intraprendente ed il padre un grande amante dei fornelli: c'è spazio per tutti. È il caso di una giovane coppia con bambini che ha commissionato la ristrutturazione di un appartamento a Milano. Entrambi erano d'accordo sul fatto di vivere in una casa fluida, che fosse in armonia con i ritmi dinamici e la vivacità della loro personalità. Il progetto globale prevede un sistema stilistico e funzionale declinato nei diversi ambienti, compresa la cucina.
Quest'ultima è un disegno originale realizzato su misura, anche se la ricercata modularità non
esclude riproduzioni su scala industriale. I diversi elementi di arredo organizzano una pianta
irregolare, su di una superficie di circa 10mq. L'ambiente cucina si compone di un spaziosa isola centrale, di una grande parete attrezzata, studiata per accogliere gli elettrodomestici, le stoviglie, il pentolame e la dispensa e di struttura più canonica, composta da base e pensili . L'estetica dei tre elementi è perfettamente coerente: le grandi superfici bianche e monolitiche sono segnate da fughe profonde e colorate di viola. Ne risulta una geometria nitida e precisa, dove i piani verticali sono suddivisi e scanditi in colonne e righe sfalsate. Il motivo delle scanalature rievoca e scombina i normali ordini estetici delle cucine, pur mantenendo le strutture interne modulari e monovano. Il medesimo colore viola delle fughe è ripreso nei dettagli delle mensole e nell'alloggio della cappa. I grandi moduli chiari ed i dettagli vividi e colorati sono accostati al parquet grigio. L'isola che accoglie i fornelli appare come un prolungamento del tavolo antistante; i piani di lavoro sono realizzate in Okite, un materiale altamente performante sotto il punto di vista estetico e funzionale. Un gruppo di prese elettriche permette di utilizzare dei piccoli elettrodomestici anche al centro dell'isola. La struttura è in MDF, un derivato del legno dalle prestazioni meccaniche elevate ed ideale alla laccatura, in quanto il materiale è privo di rugosità ed ondulazioni. Non sono state inserite maniglie e pomelli, tutte le ante ed i cassetti sono dotati di un leggero smusso della sezione che ne permette l'apertura. La retroilluminazione del pensile garantisce all'arredo un curioso effetto fluttuante, con ripercussioni su tutto l'ambiente cucina, che risulta leggero e sospeso.
Milano
Italia
Privato
06/2015
10 m2
Cristiana Vannini
Ornella Suriano
Fossati Arredamenti
Saverio Lombardi Vallauri
Curriculum
Laureata in architettura presso l'Università di Firenze, Cristiana Vannini si trasferisce a Milano nel
1991 per diventare capo esecutivo del Lighting Design Centre del Targetti Group. Dal 1992 al 1996 collabora con Alessandro Mendini, occupandosi di exhibition design e supervisionando le attività editoriali. Nel 1996 fonda il proprio studio di architettura cristiana vannini | arc. Quest'ultimo opera in vari ambiti dell'interior design: case private, settore alberghiero, spazi di lavoro, mostre, eventi, retail e product design. Cristiana Vannini è anche fondatrice e partner di vc a (1998-2013), Scialuppa - studio di design management - (2007-2010) , fondatrice e direttrice creativa di Fassamano - brand di occhiali da lettura di lusso - (2017- in corso). Si dedica anche all'insegnamento presso il Politecnico di Milano, la Scuola Politecnica di Design e la Domus Academy. È membro di IDEA (Associazione Italiana Exhibition Designers) e AREL (Association Real Estate Ladies).