Il paesaggio nell’architettura è una invariante che seppur sempre uguale, in base agli occhi che la osservano, assume un diverso significato. Negli anni si è passati dal percepire il paesaggio inizialmente in maniera nostalgica, quale elemento naturale romantico, per arrivare a percepirlo come semplice contesto che l’uomo doveva modificare e riempire. Con il XXI secolo è maturata la consapevolezza nei confronti dell’ambiente naturale ed è cresciuta l’importanza che questo ricopre nella ideazione e composizione di un progetto. Ciò che prima veniva visto esclusivamente come un contenitore ora viene visto come propulsore di una nuova forma di linguaggio, un’architettura che vede nella natura un valore estetico e che in questa ricerca gli elementi del suo nuovo lessico.
Questa consapevolezza sta portando a riscoprire la Città permettendo di vederla con occhi nuovi, come splendida amalgama di natura e antropia.
Cagliari è una città che nasce, cresce e si sviluppa in armonia e simbiosi con gli elementi naturali che la circondano e che le appartengono. Fa parte di un complesso ricco di ecosistemi che si interfacciano, dialogano e completano il costruito. La città si apre come una finestra tra il mare e l’agro, in un miracoloso alternarsi di terra e acqua che genera prospettive e paesaggi dai colori talvolta fantastici: dal verdognolo del Molentargius al rosa violaceo delle saline, dall’azzurro del Porto Canale al giallo dello stagno di Santa Gilla, per giungere alla distesa sabbiosa del Poetto, al turchese delle acque antistanti ed all’intenso blu del cielo mediterraneo.
La città risulta incastonata in un alternarsi di bianche colline di nudo calcare, verdeggianti pini e limpidi specchi d’acqua. Le sue strade si snodano tra le zone umide degli stagni di Santa Gilla e Molentargius, tra i colori del Parco delle Saline e tra la bianca spiaggia del Poetto e le sue acque cristalline. Si arrampica tra i colli che ne compongono indissolubilmente la forma e la genesi, destreggiandosi tra i calcari di Tuvixeddu, San Bartolomeo e San Michele passando per il costruito di Castello, Cùccuru ‘e Serra e Bonaria e avvolgendo il lussureggiante verde di Sant’Elia, Monte Claro e Monte Urpinu.
Questa forte impronta paesistica influenza ed ispira tutto il progetto imponendo un dialogo sempre più forte tra architettura e paesaggio. Da qui l'esigenza di un’architettura che non può restare chiusa in se stessa e che non può prescindere dal rapportarsi con ciò che le sta intorno, ma un'architettura in grado di integrarsi con l'ambiente circostante, che si lasci plasmare dalla forza dominante del vento in un alternarsi di curve ed angoli retti, forme plastiche e forme rigide alla ricerca dell’equilibrio compositivo, ed alla ritrovata pace.
È proprio a ridosso di questo complesso sistema che l’intervento trova la sua esistenza, immerso in un contesto cittadino a stretto contatto con le valenze naturalistiche sopracitate da cui non può prescindere, rinnegando le forme costruite circostanti figlie di un tempo ormai superato.
L’intervento edilizio si situa nel quartiere di San Benedetto, quartiere giardino nato negli anni ’30 e formatosi negli anni ‘50/’60, caratterizzato da villini e piccole palazzine, in cui domina il verde ed i giardini privati. L’opera, rifacendosi alla tipologia edilizia del contesto in cui si inserisce, consiste nella realizzazione di un edificio residenziale con nove unità immobiliari distribuite su quattro livelli fuori terra, coronate da un piano attico.
Gli elementi naturali attraversano trasversalmente tutto il progetto, dall’estetica alla scelta dei materiali, dalle tessiture alle tecnologie costruttive. L’edificio è in questo senso lo specchio della forma e della sostanza di quello che è il paesaggio circostante, per tale motivo anche la scelta delle finiture è finalizzata a sfumare il più possibile la percezione del confine tra architettura e natura. Quattro sono i materiali principali che connotano l’intervento e che imprimono l’appartenenza del progetto al luogo: la Pietra Calcarea Bianca, il Legno, l’Intonaco ed il Vetro.
La pietra calcarea, tipica del costruito di Cagliari e dei colli di Tuvixeddu e San Bartolomeo, denominata Pietra Forte Cagliaritana, ricoprirà l’involucro dell’edificio a sottolineare l’appartenenza del progetto alla città.
Il legno, scelto principalmente per ricoprire le vele sul prospetto principale, è un chiaro rimando all’elemento naturale della corteccia degli alberi e precisamente si rifà ai grandi pini che ricoprono il vicino colle di Monte Urpinu.
L’intonaco a grana grossa con una tessitura color sabbia, riporta alla vicina spiaggia cittadina del Poetto, ed andrà ad avvolgere gli steli cilindrici che nascondono al loro interno i sistemi di collegamento verticali, fulcro e perno dell’intero progetto.
Infine il Vetro che con la sua trasparenza riprende i cristallini specchi d’acqua e che sfumato con tinte verdeggianti richiama alla mente le cangianti tonalità delle vicine saline.
Il fil rouge che ha segnato tutto l’iter progettuale, la Natura, ha infine dettato anche la scelta delle soluzioni tecnologiche. Per questo per la struttura la scelta è ricaduta sul Legno, materiale duttile e naturale, che ben si confà ai principi di risparmio delle risorse naturali e di sostenibilità ambientale. Si è optato quindi nella scelta della tecnologia X LAM, pannelli in legno lamellare a strati incrociati, che uniscono la tradizione del materiale con le più avanzate tecnologie in materia di produzione, bioedilizia ed alte prestazione di comfort climatico.
Le componenti tecnologiche innovative si integrano nella visione sostenibile del progetto. Gli ambienti privati e quelli condivisi saranno serviti dai più moderni sistemi impiantistici che garantiranno all’opera di essere classificato come edificio nZEB (Near Zero Energy Building).
Cagliari
Italia
Giocchino srl
06/2020
720 m2
Mei e Pilia Associati
Gianluca Pilia, Luciano Mei, Ivano Manca, Carlo Paganensi, Francesco Mulas, Valentina Zedda, Valentina Pisu, Agnese Corgiolu, Marco Casu, Mauro Pasci
Carlo Paganensi
Curriculum
Lo studio Mei & Pilia Ingegneri Associati, con sede in Cagliari, opera dal 1996 nel settore della progettazione architettonica, urbanistica e strutturale. Esso è composto dai due titolari: - dott. Ing. Gianluca Pilia, (08/09/1967) – fondatore e team leader dello studio, laureato in Ingegneria Civile Edile orientamento Architettonico presso l’Università degli Studi di Cagliari; - dott. Ing. Luciano Mei, (03/07/1968) – cofondatore laureato in Ingegneria Civile Strutture presso l’Università degli Studi di Cagliari; e da un team formato da: ing. Ivano Manca, geom. Carlo Paganessi, arch. Francesco Mulas, ing. Valentina Zedda, arch. Valentina Pisu, ing. Agnese Corgiolu, p.i. Mauro Pasci, arch. Marco Casu. L’attività professionale, svolta esclusivamente per la committenza privata, consiste nella progettazione di: edifici residenziali; ville; architettura d’interni; edifici per attività di tipo alberghiero e commerciale; pianificazione urbanistica; interventi di ristrutturazione e di restauro.