IIl nuovo rifugio “Al Sasso Nero” su 3.026m s.l.m., si inserisce in una leggera depressione naturale del terreno ripido di montagna configurandosi come edificio emergente e isolato nel paesaggio alpino. Lo schema dell'edificio sviluppa una distribuzione verticale delle funzioni principali su sei livelli complessivi. Il progetto ispira ad una "cima di roccia" sottile, concepita come segno forte nel paesaggio e come punto di riferimento per gli escursionisti che arrivano da tutte le direzioni. Il corpo di fabbrica lascia pressoché libero e intatto il sito dando con questo gesto elementare una risposta semplice alle esigenze complesse del progetto.
In ogni parte dell'edificio - sia all'interno e sia all'esterno - è il paesaggio alpino a dominare e fa sentire ai visitatori la loro esposizione alla forza della natura in questo luogo speciale. Le facciate inclinate, rivestite con lamiera di rame, assumono geometrie irregolari e sembrano essere modellate e plasmate dal ghiacciaio, dal vento e da altri fattori climatici.
Con la sua particolare forma e la scelta dei materiali il nuovo rifugio si fonde con la montagna in maniera naturale evocando semplicemente un’irregolarità paesaggistica.
Al piano terra gli escursionisti entrano nell’ampio vano principale del rifugio attraverso una bussola che funge anche da guardaroba. La “stube” realizzata quasi interamente in legno di abete è arredata in modo semplice con una panca che si sviluppa lungo le pareti esterne, con tavoli grandi e sgabelli. Il vero "lusso" di questo spazio è comunque la sua vista panoramica dove lo sguardo può spaziare sui monti circostanti: dagli Alti Tauri del Osttirolo alla Mamolada delle Dolomiti. Nei due piani inferiori poi sono collocati diversi vani secondari come i servizi sanitari, l’essiccatoio, l’officina, i depositi ed i locali tecnici. Il 1° e 2° piano superiore accolgono su un orientamento di 360° i posti letto degli ospiti nella versione a castello con un numero totale di 50 posti letto. Al 3° piano sono organizzati gli spazi privati per il gestore del rifugio ed il personale.
Su un basamento in elementi prefabbricati in calcestruzzo a contatto con la roccia massiccia poggia la struttura superiore costituita da elementi di legno. Le pareti esterne sono state costruite a struttura montante in legno e tamponature con isolamento termico, i solai e ed il tetto sono stati eseguiti in legno massiccio con tavole catastate.
Per le rifiniture interne come i rivestimenti su pareti e soffittature nonché l’arredamento stesso è stato scelto come materiale abete spazzolato non trattato. I pavimenti sono stati conseguiti in massetti in calcestruzzo levigati con sigillatura trasparente. L’involucro esterno è stato rivestito con elementi di forma conica in lamiera di rame a doppia aggraffatura.
Nella fase di cantiere tutti i materiali e gli elementi prefabbricati sono stati portati tramite camion fino ad un’altezza di 1.800m per essere poi trasportati in cantiere tramite un impianto a fune temporaneo.
Dal punto di vista energetico solo “stube”, cucina e vani sanitari sono dotati di riscaldamento e impianto di areazione anche perché il rifugio è aperto solo nei mesi estivi. La superfice del tetto è dotata di collettori per la produzione di energia elettrica. Per cucinare si usa gas e per affrontare periodi di maltempo è stata prevista una piccola centrale termica al 2° piano inferiore. Il progetto vanta lo standard di una CasaClima A.
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Una "cima di roccia" sottile, concepita come segno forte nel paesaggio
Oliver Jaist, Bressanone
Il fabbricato a forma di "torre" cambia aspetto a seconda del punto di vista del visitatore
Oliver Jaist, Bressanone
Il corpo di fabbrica. si inserisce in una leggera depressione naturale in una zona di ritiro del ghiaccaio con le premesse geologiche adatte per fondazioni sicure a lungo termine
Oliver Jaist, Bressanone
Il rifugio è un punto di riferimento per gli escursionisti dopo una salita faticosa a piedi
Oliver Jaist, Bressanone
I due piani a contatto con la roccia sono stati realizzati come elementi prefabbricati in calcestruzzo
Oliver Jaist, Bressanone
Ultimazione dei principali lavori con elementi prefabbricati in legno nell'ottobre 2016 prima della pausa invernale
Oliver Jaist, Bressanone
La vista diventa un tema principale e un'ampia fila di finestre al piano terreno garantisce una visione generosa dei dintorni
Oliver Jaist, Bressanone
Le facciate inclinate, rivestite con lamiera di rame, assumono geometrie irregolari e sembrano essere modellate e plasmate dal ghiacciaio, dal vento e da altri fattori climatici
Oliver Jaist, Bressanone
L’involucro esterno è stato rivestito con elementi di forma conica in lamiera di rame a doppia aggraffatura
Oliver Jaist, Bressanone
Il vero "lusso" del rifugio è comunque la sua posizione unica dove lo sguardo può spaziare sull'ambiente montano circostante
Oliver Jaist, Bressanone
La "stube", interamente realizzata in abete non trattato, è l'ambiente principale del rifugio
Oliver Jaist, Bressanone
Il 1° e 2° piano superiore accolgono su un orientamento di 360° i posti letto degli ospiti nella versione a castello con un numero totale di 50 posti letto
Oliver Jaist, Bressanone
Foto del plastico
Oliver Jaist, Bressanone
Foto del plastico
Oliver Jaist, Bressanone
Fase di concorso
STIFTER + BACHMANN
1900 – gruppo di escursionisti sulla cresta del Sasso Nero
archivio - Associazione alpina
Vecchio rifugio (ormai demolito) al Sasso Nero a 2.923 m s.l.m.
Oliver Jaist, Bressanone
Per la sua particolare forma il masso all’uscita delle via ferrata è comunemente noto come “camino”
Oliver Jaist, Bressanone
Agosto 2016, diversamente da un elicottero, la teleferica riesce a trasportare i materiali necessari per il cantiere anche in avverse condizioni climatiche
Valle Aurina
Italien
Provincia Autonoma di Bolzano
07/2018
690 m2
STIFTER + BACHMANN
Arch. Stifter Helmut, Arch. Bachmann Angelika
Burgerbau , Oberlechner & Messner
strutture: Ing. Brunetti Stefano, impianti tecnici: Bergmeister, consulenza facciate: KUB /Austria
finestre: Velux, porte esterne: Auroport, porte interne: Rubner, cucina: Niederbacher, Prodotti in legno Karl Pichler
Oliver Jaist, Bressanone (Bz)
Curriculum
Angelika Bachmann e Helmut Stifter fondano lo studio di architettura stifter + bachmann nel 2000 dedicandosi a lavori eseguiti in aree rurali su incarichi ottenuti quasi esclusivamente con la partecipazione a bandi di progettazione. Gli architetti vivono e lavorano a Falzes, in Val Pusteria.
Lo studio di architettura stifter + bachmann ha all’attivo svariati premi e riconoscimenti nazionali e internazionali, fra cui la “Menzione d’onore” ottenuta nel 2009 nell’ambito dell’assegnazione della Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana / Triennale di Milano, la medaglia d’oro, ottenuta sempre nel 2009, all’IOC / IAKS Award a Colonia (D), il Premio Architettura Dedalo Minosse vinto nel 2011 a Vicenza, il primo premio al Plan Award di Milano nel 2016 e, nello stesso anno, anche il primo premio all’American Architecture Prize (New York).