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Space for Nice Ideas  /  Future
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Il progetto parte dalle parole chiave del bando espressione della volontà e dei desideri della committenza:” dovrà rispecchiare l’idea di dinamismo, movimento ed evoluzione .Dinamismo e movimento rappresentano la filosofia di Nice, sono intrinsechi nell’azienda e sono caratteristici di tutti gli edifici del complesso; il concetto di evoluzione è invece strettamente legato alla ricerca e sviluppo. La volontà da parte dell’azienda di “essere attore primario del cambiamento (...) tensione verso e nel futuro”. EVOLUZIONE - in biologia è “il processo di cambiamento adattivo per il quale tutte le specie viventi mutano di generazione in generazione per adattarsi all’ambiente in continua trasformazione”. Nello specifico il progetto, è caratterizzato da una pelle che cambia, muta, si torce a seconda delle necessità del lato che riveste: la facciata sud ha la funzione principale di schermare il sole durante tutto il giorno. Un sistema a rotazione controllata (attraverso sensori di luminosità) posto sull’estremo sud ovest permette alla pelle di cambiare aspetto ed aprirsi, durante le ore della giornata che lo permettono, lasciando libera la vista dall’interno.Ad est, oltre la necessità di schermare, la facciata ha il compito di relazionarsi con l’ ingresso e la strada ad alto scorrimento; è il fronte principale: qui la pensilina si torce, diventa il rivestimento a tutt’ altezza e segna l’ingresso al fabbricato. A nord la funzione è strettamente pratica e vuole creare ambiti funzionali: segna il giardino in continuità con il segno verde progettato dall’architetto Dal Bo per il “TheNicePlace” e delimita l’area esterna; il materiale in tessuto tecnico micro forato (tipo Soltis di Serge Ferrari) è stato scelto perché completamente riciclabile e fornisce ottime prestazioni in termini di miglioramento del comfort interno (come da analisi allegata) avendo ottime proprietà di schermatura solare e particolari proprietà visive che grazie alla microforatura permettono una visione libera dall’interno e, dall’esterno, un aspetto opaco e continuo che cambia a seconda della luce. A questo si è aggiunto lo sforzo di creare un edificio in grado di relazionarsi con il contesto, la viabilità e il complesso NICE pur mantenendo un identità forte e distintiva. Il nuovo corpo si inclina andando a riprendere il fronte strada di “TheNicePlace” in questo rapporto dialettico con l’edificio principale; si apre lasciando entrare il percorso verde al proprio interno. Il giardino diventa uno spazio sul quale si affacciano direttamente tutti gli spazi lavoro e diventa anche il segno compositivo che divide la preesistenza dal nuovo intervento. A livello di impianto planimetrico al piano terra ad est sono posti gli uffici. E’ stata ricavata una doppia altezza in corrispondenza della scala principale che da enfasi e tono all’ ingresso e che può ospitare, qualora la si volesse inserire anche la reception. Lo spazio dedicato alle start up è in posizione defilata ma in continuità con lo spazio principale ed è dotato di un ingresso specifico. I blocchi servizi, per una questione pratica, sono, in tutti i piani, in colonna in posizione baricentrica rispetto all’intero complesso. Il piano primo riveste un ruolo importante: è l’ambiente che accoglie le persone che vengono da “TheNicePlace” attraverso il ponte di collegamento in quota. E’ stata prevista una serie di finestrature continue che affacciano sugli spazi lavoro a doppia altezza e sulla start up. E’ stata inserita una scalinata dove tenere piccole riunioni informali ed è possibile adibirlo ad hub funzionale dell’intero complesso. Lo spazio è pensato per dare la possibilità ai clienti provenienti dagli altri edifici della sede Nice di prendere visione dell’intero spazio. Il piano secondo è un vero e proprio open space dove la copertura a shed è pensata per fare entrare ancora più luce (da nord, l’ideale per gli spazi lavoro) la posizione strategica del blocco servizi permette di creare ambiti diversificati pur rimanendo a tutti gli effetti un open space. Essendo l’unico piano che non ha affaccio diretto all’esterno si è deciso di dotare anche il piano secondo di un piccolo giardino in quota. L’utilizzo di fonti rinnovabili geotermiche, fotovoltaiche e il recupero di energia nei vari sistemi, oltre ad un sistema avanzato di controllo e gestione, sono volti a minimizzare la quantità di emissioni di CO2 prodotta per climatizzazione estiva e invernale, ACS e usi elettrici. Generatore a pompa di calore geotermica con sonde verticali e scambio con acqua di falda. I vantaggi sono la massimizzazione del COP (coefficiente di prestazione) rispetto agli altri sistemi in pompa di calore e la possibilità di raffrescare con sistema free-cooling. In caso di zone raffrescate con active cooling è possibile la produzione di acqua calda ad alta temperatura per uso sanitario, grazie ad un recupero totale di calore al condensatore. Emissione tramite sistema radiante a bassa inerzia termica per sfruttare la produzione di fluido termovettore a bassa temperatura per il riscaldamento, e il raffrescamento geotermico. Ventilazione meccanica per garantire il corretto ricambio d’aria e il controllo dell’umidità interna, con recupero di calore.
Dotazione di sistemi di gestione e controllo computerizzato per la gestione e parzializzazione degli impianti tecnologici (HVAC, illuminazione, ascensori, ecc) in ogni spazio funzionale. Sistema di recupero acqua potabile e raccolta di acqua piovana per irrigazione e per usi indoor.Impianto solare fotovoltaico per la produzione di energia elettrica e massimizzazione dell’autoconsumo grazie a tecnologie smart-grid e a sistemi di accumulo dell’energia prodotta. Predisposizione di manuali tecnici dell’edificio e implementazione di un piano di manutenzione sia per la parte edilizia, che per la parte impiantistica. Indicazione della strategia per la minimizzazione dei rifiuti e la loro differenziazione all’interno dell’immobile.

Credits

 
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 FRANCESCA SPOCCI (termotecnica)

Curriculum

Il gruppo composto da Francesco Quadrelli (1986), Filippo Gemmi (1990), Sonia Porpiglia (1989), Marco Saponangelo (1992) e Fabio Belpulsi (1989) con base a Parma si incontra ed inizia a collaborare all'interno del coworking ReCS Studios. Insieme da due anni collabora a progetti nazionali ma soprattutto internazionali tra Dubai, Cina e Brasile.
Tra le opere Illusion Tower, Dubai, Meydan tower, Meydan Dubai, Grand Theatre, Cina Minya Hotel Chengdu, Cina Minya Hotel Shanghai, Coneal complesso residenziale, Belo Horizonte
Obiettivo comune è la ricerca architettonica, come strumento e valore capace di migliorare ottimizzare e definire spazi, ambienti, contesti, attraverso l'idea e il concetto non limitata alla forma, come si evince dall'eterogeneità del gruppo, composto da architetti designer artisti e visual artist ed esperti in materia di sostenibilità.

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#Italia  #Oderzo  #recsarchitectsitalia 

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